
Sono 170 gli immobili confiscati e 28 le aziende sequestrate in Toscana alla criminalità organizzata con Pistoia e Grosseto, rispettivamente al 39esimo e 50esimo posto, che sono in cima alla classifica dei territori toscani dove l’intensità dell’associazionismo criminale è più elevata seguite da Prato (57), Arezzo (58), Livorno (64), Firenze (70), Pisa (73) e Lucca al (78), per arrivare a Massa Carrara (82), e Siena (83). E’ quanto emerge dall’Indice di organizzazione criminale (Ioc) elaborato dall’Eurispes nell’ambito del quarto Rapporto sulle agromafie con Coldiretti ed Osservatorio sulla criminalità in agricoltura. I dati toscani del rapporto sono stati presentati oggi a Firenze, nella sede della Regione, nel corso di un incontro.
Tra i presenti il governatore Enrico Rossi, il presidente di Eurispes Gian maria Fara, il comandante regionale del Corpo forestale Giuseppe Vadalà, il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli, e il presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura Gian Carlo Caselli. Secondo il rapporto, a livello nazionale, il business delle agromafie supererà, in base alle stime, i 16 miliardi di euro nel 2016. Nel corso del 2015 il corpo forestale ha svolto in Toscana 619 controlli, elevato 125 sanzioni e ha sequestrato 425 quintali di merci. Nel suo intervento Gian Carlo Caselli ha sottolineato come il rispetto della legalità ha un valore non solo giuridico, come rispetto della legge, ma ha anche un profondo valore economico perché pone le imprese nell’ambito di corretti rapporti economici, etici e di mercato.