Osservatorio partecipato, tanti dubbi su piano strutturale

2 luglio 2016 | 14:34
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Osservatorio partecipato, tanti dubbi su piano strutturale

Dubbi dall’osservatorio partecipato lucchese sul piano strutturale adottato dal consiglio comunale. Sono emersi ieri (1 luglio) durante l’incontro organizzato a Palazzo Ducale dal titolo Il Piano Strutturale della città di Lucca: ruolo dei cittadini.
All’incontro sono intervenuti vari consiglieri comunali di minoranza, mentre gli organizzatori lamentano l’assenza dell’assessore Mammini e dei tecnici che hanno lavorato al piano.

Nello specifico il professor Baldeschi vista la complessità e volume della documentazione ha chiesto altro tempo per poter, con i suoi tecnici, dare un quadro preciso delle criticità del piano strutturale. Fra queste è stata evidenziata “la costruzione di nuovi alloggi, quando ne abbiamo circa 6mila sfitti e le aree di rigenerazione urbana. Ma la complessità della documentazione e il periodo estivo previsto per le osservazioni portano a chiedere una proroga del termine di presentazione delle osservazioni”.
Il professor Greppi ha espresso il concetto secondo cui “il piano strutturale sembra più un contenitore atto a giustificare le 5 aree di rigenerazione urbana e le sei aree produttive, ove dopo l’approvazione, sarà sufficiente una semplice delibera di giunta per procedere agli interventi”. Ha poi sottolineato l’importanza che avrebbe avuto un piano strutturale unico dei sei Comuni della piana di Lucca, un cosiddetto piano strutturale intercomunale.
L’ingegner Urbano ha prospettato la proposta di Legambiente sugli assi viari che punta “all’ottimizzazione della rete viaria esistente – ha detto – assieme alla realizzazione della metropolitana di superficie e all’utilizzo dell’attuale autostrada con il casello spostato a Mugnano, come asse est-ovest. Nonché il decollo di servizi di logistica sostenibile come Lucca Port”.
Il dottor Balatri ha segnalato “l’allarmante inquinamento delle falde acquifere della piana di Lucca” e svolto alcune considerazioni sulla metropolitana di superficie e sulle linee tranviarie.
Infine il dottor Di Vito ha portato avanti il discorso sull’area di rigenerazione urbana del Campo di Marte, ribadendo quelle che ritiene le gravi carenze del S.Luca: “Ad oggi – ha detto – non ha più di 330 letti, ma paghiamo per 380. Da qui la necessità di preservare l’area a destinazione sanitaria, ricordando che ci sono già nell’area 200 posti letto recenti e quell’area servirà, tra non molti anni, per avere con spesa relativamente ridotta, un nuovo ospedale funzionale e moderno”.
Nel dibattito che ne è seguito sono intervenuti anche i consiglieri Lenzi ed Angelini che hanno sottolineato altri punti, a loro dire, critici del piano strutturale.
Adesso la parola al contributo dei cittadini che hanno facoltà di presentare delle osservazioni.