Saldi estivi, partenza in salita

2 luglio 2016 | 15:28
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Saldi estivi, partenza in salita

Da questa mattina (2 luglio) al via i saldi estivi anche a Lucca, ma la città non risponde calorosamente: nonostante sia un sabato soleggiato e i ribassi partano già dal 50 per cento in molti esercizi commerciali, i negozi del centro storico non sono ancora stati presi d’assalto. Le vie principali sono affollate, con famiglie, giovani e qualche turista che incuriositi perlustrano la merce sugli scaffali, ma la maggior parte di loro entra solo per dare un’occhiata o nella migliore delle ipotesi compra uno o due articoli fra i più economici. Gli sconti partono dal 20-30 per cento per arrivare fino al 50 per cento in quasi tutti i negozi e addirittura al 70 per cento in alcuni.

“Siamo qui per fare una passeggiata in un giorno di ferie – spiega una mamma lucchese – e ne approfittiamo anche per fare un giro fra i negozi: se dovessimo imbatterci in delle occasioni imprendibili non ce le lasceremmo sfuggire, ma accontentare genitori e bambini è difficile anche in periodo di saldi, quindi solo cose utili e a buon prezzo”. Cento euro o poco più è la cifra massima che i clienti sono disposti a spendere per questo fuori tutto estivo, indirizzando il proprio denaro principalmente verso acquisti di stretta necessità: scarpe, capi di abbigliamento di stagione e costumi a buon mercato. Maggiore l’affluenza nelle grandi catene, in cui si registra un continuo via vai di gente, ma per il momento niente code alle casse.
Non si abbattono però i commercianti, che anche di fronte ad un flusso mediamente basso si dicono ottimisti. “Tutto sommato è stato un buon primo giorno – racconta la commessa di un negozio di abbigliamento – rispetto allo scorso anno c’è stato un lieve calo, ma è ancora presto per fare pronostici. Di solito il picco si raggiunge verso metà luglio, quando gli sconti aumentano ovunque”. Anche fra gli esercenti, però, non manca qualche voce di protesta. “Il vero problema non è il calo della clientela – spiega la titolare di un negozio di via Fillungo – che comunque per ora non è fuori controllo. La questione è ben più ampia, qui mancano la collaborazione e il dialogo fra le attività che lavorano fianco a fianco: in primo luogo gli orari non combaciano, perché c’è chi fa orario continuato e chi invece chiude ad ora di pranzo, il che scoraggia quelli che si aspettano di fare un solo viaggio in città e trovare tutto aperto. Inoltre, anche sulle aperture del giovedì sera fino a mezzanotte ci troviamo in disaccordo, perché non tutti sono disposti a tenere alzate le saracinesche. Per rilanciare il commercio dovremmo partire proprio da qui: da un tavolo di concertazione che veda protagonisti commercianti e istituzioni”.
Per il momento, dunque, non aspettatevi di veder sfilare per le vie del centro borse straripanti di acquisti di ogni genere, come dovrebbe invece essere consuetudine in questo periodo. Insieme al turismo anche lo shopping al ribasso sembra soffrire: indice, questo, di una congiuntura economica sfavorevole per il territorio. La tendenza al risparmio, che prevale sul consumo, nel lungo periodo rischia di offrire come unico scenario una recessione ancora più grave.

Jasmine Cinquini