Traffico e degrado, Mugnano alza la voce

3 luglio 2016 | 09:26
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Traffico e degrado, Mugnano alza la voce
Traffico e degrado, Mugnano alza la voce
Traffico e degrado, Mugnano alza la voce
Traffico e degrado, Mugnano alza la voce
Traffico e degrado, Mugnano alza la voce
Traffico e degrado, Mugnano alza la voce

Erba altissima, traffico pesante su strade dissestate e falle nella sicurezza: sono solo alcune delle criticità lamentate dagli abitanti della zona di Mugnano, che si oppongono anche fermamente all’ipotesi di spostamento in loco del casello autostradale Lucca est, inserita come eventualità nel piano strutturale del Comune, perché “non farebbe che aggravare la situazione del traffico e dello smog – spiegano – facendo confluire un carico eccessivo di mezzi pesanti in una zona che non è attrezzata per sostenerlo”.

La situazione del quartiere, d’altronde, appare subito evidente: le zone verdi, sia nei parchi che intorno alle fabbriche, risultano abbondantemente trascurate, con erba incolta lasciata crescere per alcuni metri, che in certi punti arriva a superare le recinzioni. Questo crea problemi anche alla viabilità, soprattutto in corrispondenza degli incroci: arrivando da via di Mugnano, ad esempio, per immettersi su via Mattei gli automobilisti hanno difficoltà a causa dell’erba alta che limita la visibilità della strada. Ad aggravare la condizione del decoro urbano sono anche alcuni sacchi di spazzatura abbandonati sul ciglio della strada e rifiuti gettati in mezzo alla vegetazione.

“Nonostante i nostri appelli – racconta un residente – la situazione non cambia. Ogni tanto un operatore del Comune viene a tagliare l’erba in qualche zona, ma si tratta di piccoli interventi di facciata. Non abbiamo uno spazio verde che sia vivibile, dove giovani e anziani possano trovare ristoro in queste giornate estive. Non abbiamo piste ciclabili, come quelle che sono state realizzate in altre zone della città. Ci sentiamo nella periferia della periferia”. E se ai margini delle strade la vegetazione continua a crescere indisturbata, la situazione non è migliore sulla carreggiata, soprattutto in via Mattei, dove buche e danneggiamenti regnano sovrani insieme ad un traffico costantemente vigoroso e ad alta velocità. “E’ una situazione insostenibile – tuona un altro residente -: da qui passano continuamente auto, ma soprattutto una quantità enorme di tir che fanno vibrare le abitazioni e rendono la vita nel quartiere problematica anche perché comportano un alto tasso di smog, aggravato dal fatto che i mezzi si fermano al passaggio a livello mantenendo i motori accesi. Per non parlare della velocità senza controllo: i mezzi sfrecciano velocissimi in assenza di dissuasori della velocità che sarebbero invece indispensabili. Qui o si limita il traffico di mezzi pesanti oppure va studiata una viabilità alternativa”.
Preoccupa anche la questione sicurezza. “Un sistema di controllo che fa acqua da tutte le parti – raccontano gli abitanti della zona – nonostante vi siano stati tentativi di furto in alcune aziende della zona, il Comune non ha mai provveduto a realizzare un impianto di videosorveglianza adeguato. Ci vorrebbero più volanti della polizia, più controlli nelle ore notturne. Questa è una zona industriale, poco illuminata in certi punti, che ben si presta a furti e abusi di altro genere”.
Ad incontrare il disappunto degli abitanti è anche la questione del casello autostradale che potrebbe sorgere proprio a Mugnano, dietro all’azienda Perini. Un’eventualità, questa, che spaventa chi vive nel quartiere per il possibile aumento del traffico e dello smog, che secondo loro contribuirebbe a congestionare la viabilità, minando la vivibilità complessiva nella zona. “Già ci sembra di vivere su un’autostrada – spiegano – per il carico di traffico con cui dobbiamo convivere ogni giorno, se dovessero realmente sopportare qui il casello la situazione subirebbe un tracollo. Il quartiere ha bisogno di essere riqualificato, valorizzato nelle sue potenzialità e non appesantito dallo smog e dal rumore di auto e tir in costante circolazione. Quando si fanno ipotesi bisogna sempre valutare il loro impatto sull’ambiente e sulla salute delle persone. La nostra protesta continuerà, il Comune deve coinvolgerci nelle scelte che ci toccano in prima persona”.

Jasmine Cinquini