Consulta della cultura, la pratica torna in commissione

5 luglio 2016 | 22:00
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Consulta della cultura, la pratica torna in commissione

Rinviata la costituzione della consulta della cultura, un progetto che punta al coinvolgimento delle associazioni e degli enti impegnati nella promozione dell’arte e della musica in città, in un costante rapporto con l’amministrazione comunale. Uno strumento con il quale il Comune dà una risposta anche alle richieste arrivate “dal basso”, dalla società civile e dai comitati impegnati nella valorizzazione del patrimonio di cultura e umanistico di Lucca ma che giunto in consiglio comunale questa sera (5 luglio) ha incontrato le critiche di gran parte dell’opposizione che hanno proposto correttivi e aggiustamenti soprattutto per quanto riguarda l’articolazione degli organi, nella loro declinazione in assemblea e consiglio direttivo e proposto emendamenti sulla partecipazione di associazioni e singoli cittadini ai lavori.

Quindi dopo una prima presentazione, il consiglio è stato sospeso per valutare le proposte giunte dall’opposizione, poi è stato il primo cittadino, d’accordo con la maggioranza, a rinviare ancora il regolamento della consulta in commissione per riportarlo poi in consiglio comunale e incassare l’unanimità.
Tambellini, che ha la delega al settore, ha esordito nella discussione sottolineando la necessità della consulta stessa: “La partecipazione è importantissima anche per la cultura, come per altri settori – ha detto -: fondamentale e produttivo sarà lo scambio di idee ed esperienze fra l’amministrazione e la cittadinanza, per favorire un coinvolgimento, anche e soprattutto dei giovani, nella costruzione di un progetto complessivo e condiviso”.
La proposta varata dalla giunta e emendata dalle commissioni competenti è stata introdotta dalla consigliera comunale del Pd, Enrica Picchi, presidente della commissione cultura, che ha sottolineato gli obiettivi del nuovo “strumento”: “Si crea così un tavolo di lavoro che vede coinvolge tutte le associazioni culturali e le istituzioni che si occupano di cultura, che a Lucca superano il numero di 250. Vogliamo che sia uno strumento di condivisione e partecipazione attiva – ha ricordato la consigliera comunale -: l’assemblea così costituita sarà un organo permanente a cui le associazioni potranno iscriversi o cancellarsi. Il presidente e il consiglio direttivo invece decadono al termine di ciascuna consiliatura”.
Renato Bonturi (Pd), presidente della commissione statuto del Comune, ha elencato il lavoro di rifinitura del regolamento della consulta, sulla base della proposta della giunta: “Si è cercato di favorire la condivisione e la discussione all’interno della consulta – ha detto – e il confronto con l’amministrazione. In commissione si sono accolte le proposte di emendamento, giunte sia dalla maggioranza che dalla minoranza”. Tra le modifiche c’è la possibilità di richiedere un parere non vincolante alla consulta da parte non solo della giunta, ma dallo stesso consiglio comunale. Poi è stata introdotta la permanenza dell’organo ed è stata estesa la possibilità di partecipare all’assemblea anche ai semplici cittadini, al di là e al di fuori delle associazioni iscritte, ma non avranno il diritto di voto. Il presidente di diritto sarà, in particolare, il sindaco in carica.
Il dibattito. Ma è stato nel corso del dibattito che sono emerse, da parte delle opposizioni, le maggiori critiche. La consigliera comunale Fds Roberta Bianchi ha proposto una serie di emendamenti e ha criticato i ritardi “nella consegna da parte del dirigente del regolamento della consulta”. “Non condivido il fatto che il presidente della consulta sia il sindaco di diritto – ha detto -: in secondo luogo ritengo che si sarebbe dovuto offrire la possibilità di iscriversi anche a semplici cittadini e non solo alle associazioni”. Nel mirino della Bianchi anche la divisione in “categorie” delle associazioni, ai fini dell’iscrizione. Critiche anche alla composizione del consiglio direttivo che prevedono tre membri dell’amministrazione: “E’ sbagliato – dice la Bianchi – non aver previsto la partecipazione di rappresentanti della minoranza”. Il consigliere comunale di minoranza Giovanni Monticelli: “Del regolamento è apprezzabile che si faccia partecipare alla consulta anche i singoli. Questo strumento è una possibilità da far cogliere soprattutto ai giovani”. “C’erano molte aspettative in città su questa proposta – ha detto il consigliere Pietro Fazzi – ed effettivamente si va in una prospettiva condivisibile. Lucca non è una città qualsiasi, perché a livello di istituzioni culturali offre una straordinaria varietà, ma ha bisogno di un momento di condivisione visto che il settore cultura è estremamente frammentato”. Fazzi tuttavia si dice perplesso sull’assemblea della consulta, in particolare nella definizione delle “categorie”: “Vengono fatte distinzioni che potrebbero trovarsi in uno statuto del quattrocento”. Secondo poi Fazzi il consiglio direttivo non può votare da solo le proposte: “E’ una competenza che dovrebbe essere data all’assemblea, inoltre dovrebbe essere presente anche il presidente del consiglio comunale”. Per il consigliere comunale Idv, Roberto Lenzi, la proposta di consulta è arrivata tardiva. Secondo l’esponente dell’opposizione, l’elenco delle organizzazioni culturali è “incompleto e riduttivo”. Critiche giungono anche sugli organi stessi della consulta, nella sua articolazione tra assemblea e consiglio direttivo.
Il consigliere comunale del gruppo misto, Andrea Pini, contesta alcuni aspetti formali del regolamento “ma al di là di questo – dice – emerge l’importanza della capacità propositiva del nuovo organo. In commissione ho dato l’indicazione che le associazioni più numerose e operative abbiano una voce maggiore”.
Al riguardo, Pini, insieme al consigliere comunale di Lucca Civica, Claudio Cantini ha presentato uno specifico emendamento: “L’idea – dice – è quella di proporre che una diversificazione nella rappresentanza delle associazioni e degli enti: Proponiamo che esse abbiano un rappresentante nell’assemblea se hanno fino a 20 aderenti, due per quelle che hanno da 20 a 50 esponenti, tre, per quelle che ne hanno più di cinquanta”.
Il rinvio. Dopo una sospensione per decidere sugli emendamenti, arriva la decisione a “sorpresa” comunicata dal sindaco: il rinvio del testo in commissione. “Ritengo che sia necessario rivalutarlo – ha detto – per esaminare le osservazioni emerse stasera in modo poi da riportare il testo definitivo entro la fine del mese di luglio”. Il consigliere comunale Fazzi ringrazia il primo cittadino: “Voterò a favore quando la pratica tornerà in consiglio comunale”.