





“Il teatro all’aperto nello spazio davanti alla ex Cavallerizza? Si può fare, se solo il Comune dà un cenno d’assenso”: parole e musica di Alessandro Sesti, il noto vignettista lucchese che oggi (14 luglio) consegna definitivamente alla città l’idea. La location, del resto, è estremamente suggestiva: proprio sotto alla casermetta di porta san Donato si apre un anfiteatro naturale, con un potenziale di 7mila posti. Il teatro sarebbe in funzione da giugno ad ottobre, con un palcoscenico fisso (montato proprio sopra il declivio che si forma davanti all’attuale ufficio turistico).
E i requisiti per condurre in porto l’operazione ci sarebbero tutti: un progetto studiato nei minimi dettagli da Sesti e da uno studio di tre architetti (tra cui Gianni Parenti, Croci e Cossio) e l’ok da parte della sovrintendenza che, anzi, ha formulato proposte aggiuntive.
“Non solo – aggiunge il padre di un’idea plasmata ormai da almeno due anni – perché abbiamo anche raccolto l’opinione favorevole di tutti gli opinion leader cittadini ed il luogo si presta sotto molteplici punti di vista. Si trova nel centro storico, non reca fastidio a nessuno perché le abitazioni e le attività commerciali sono assenti, è facile delimitare l’area, non mancano i parcheggi (c’è il Palatucci a 300 metri). Inoltre c’è la Cavallerizza come spazio coperto adiacente, le mura offrono un’ottima delimitazione acustica, ci sono facili accessi di servizio al palcoscenico e le mura offrono una sorta di terrazza/palco sul teatro”.
Manca un ‘ok’, quello decisivo: quello del sindaco Alessandro Tambellini: “Gli ho ripresentato il progetto finale l’altro ieri – commenta Sesti – ma conosce l’idea da oltre un anno e non mi ha ancora risposto. E’ chiaro che si tratta di una questione di priorità e che speriamo che il Comune consideri questo progetto come tale. Lucca ha una grande opportunità di rilancio culturale: è la città del brand Giacomo Puccini, ma dobbiamo fare in modo che i turisti si sentano appieno a casa del Maestro. Certo, c’è il Puccini e la sua Lucca Festival di Andrea Colombini, che meritevolmente offre la garanzia di un’offerta continuativa, ma la chiesa, direbbe il maestro Luisotti, è fatta per dir messa. Tra le iniziative all’aperto, invece, abbiamo soltanto il cinema di villa Bottini”. Pronta però la replica di Colombini, chiamato in causa: “Nelle chiese si è fatta musica per secoli senza bisogno di mettere mano a nuove costruzioni e a me piace ricordare che il grande Herbert Von Karajan, uno che forse ha più voce in capitolo, diceva che all’aperto si fanno i mercati”.
Sesti si chiede come sia possibile che il piano strutturale non preveda niente per l’area e ricorda come Lucca abbia necessità di un teatro di almeno 1500/1800 posti, moderno e funzionale: “Questo sarebbe un grande spazio, adatto a diverse tipologie di generi, dalla lirica al pop, dalla prosa al talk show, fino al cinema. Da un primo settore di ospiti di 750 posti, in pratica un teatro del Giglio, si può arrivare ad una capienza da 2500 posti a sedere, che moltiplicati per tre (posti in piedi) da 7000 posti. Già nel primo Piuss, peraltro, c’era l’idea di fare un qualcosa del genere.
Oltre al palcoscenico da 30 metri per 10, i due cortili che danno sulla scuola Dante Alighieri fornirebbero uno spazio per la ricezione e la logistica e dietro al palco verrebbero posizionati camerini chiusi.
La sovrintendenza intanto ha dato l’ok tramite Cecati: “Hanno anche proposto di intervenire sul declivio naturale che si crea dietro l’ufficio del turismo, intervenendo strutturalmente, sul terreno”.
E i costi? “Io ho fatto una proposta – spiega Sesti – ma non spetta a me quantificarli. Posso dire che un noto impresario mi ha parlato di un progetto triennale da due milioni di euro complessivi. Le sedie, o le gradinate, a seconda delle esigenze, sono rimovibili. Poi ci sono delle opere di contorno, come quelle che riguardano la canalizzazione e i pozzetti per la luce”.
Sesti sostiene di avere già ricevuto delle manifestazioni di interesse per la gestione degli spazi (ed inoltre ha incassato l’ok da Massimo Marsili, Marcello Parducci e Rodolfo Pasquini, solo per fare qualche esempio) mentre per quanto concerne le idee da inserire nel nuovo contenitore, la palla viene passata al Comune: “Ci dicano un sì o un no – conclude – perché in fondo questo è uno spazio comunale e poi loro dovrebbero individuare un soggetto capace di portare un’offerta culturale importante. Ma prima ancora delle idee serve lo spazio: noi lo abbiamo individuato e adesso attendiamo risposte”.
Risposte che non tardano ad arrivare anche se, forse, non nel senso che si sarebbe atteso Sesti: “Capisco che questo è un periodo in cui tutti sentono la necessità di farsi vedere – scrive su Facebook il sindaco Alessandro Tambellini – Ho incontrato Alessandro Sesti tre giorni fa: l’ho ascoltato e ho preso visione dei disegni che mi ha mostrato. Ma, nel merito al progetto di teatro all’aperto alla Cavallerizza, al quale la stessa amministrazione aveva già pensato proprio per la configurazione dell’area che ben si presta per un certo tipo di realizzazione, è necessario chiarire che le idee hanno bisogno di attuazione pratica. Questo presuppone un’attenta valutazione sulla idoneità dello spazio e sulla sostenibilità economica dell’operazione che si vuole fare. Non si tratta semplicisticamente, come qualcuno in passato ha già fatto, di dire ‘sì mi piace’: così lo posso dire nel corso di una conversazione fra amici al bar, non certo come sindaco della città di Lucca. Quindi, andiamo avanti con la sistemazione esterna della Cavallerizza insieme alla Soprintendenza. In questo contesto benvengano le idee, un po’ meno i protagonismi”.
Paolo Lazzari