
“Ritengo occorra manifestare da subito e pubblicamente il nostro profondo dissenso di fronte ai terribili atti di femminicidio ai quali abbiamo assistito”.
Con queste parole, il presidente della provincia Luca Menesini, si è rivolto ai sindaci del territorio provinciale, scrivendo loro una lettera per invitarli a esporre sull’esterno del loro municipio un drappo rosso, a significare il rifiuto della violenza di genere e, in particolare, quella sulle donne.
Menesini ha infatti spiegato che a fronte di un sempre crescente numero di episodi di femminicidio “dobbiamo prendere atto – ha scritto – che ci troviamo ad assistere a un fenomeno sociale e culturale con radici profonde, dove una parte di umanità non tollera il diritto alla libertà o all’emancipazione da parte delle proprie compagne o ex compagne. Uomini che non riescono ad accettare il diritto di ogni donna di autodeterminarsi e restano legati al proprio bisogno di esercitare un controllo assoluto sui pensieri, sulle scelte, sui desideri sulla donna che sta al loro fianco”.
Per il sindaco e presidente della provincia Menesini, nonostante la convenzione di Istanbul abbia normativamente migliorato la situazione, questo non è ancora sufficiente, serve un cambiamento culturale: “La violenza alle donne – spiega – risale alla cultura che considera la donna un nulla, un oggetto, una proprietà: su questa idea dobbiamo agire, diffondendo tra i giovani, nelle scuole e nelle famiglie la cultura del rispetto dei generi, che valorizzi le differenze e che usi un linguaggio privo di stereotipi e luoghi comuni”.
Per tale ragione, il presidente della Provincia ha invitato i sindaci a esporre il drappo rosso, gesto dal forte valore simbolico: “Per non dimentica – conclude – e per essere accanto ai cittadini e alle cittadine che si ribellano alla violenza”.