Gesam, nuovo round in Consiglio: “Aspettiamo decreto”

Che ci sarebbe stato materiale per uno scontro frontale era previsto. Quando si parla di Gesam ormai è muro contro muro: l’opposizione è salita sulle barricate anche stasera (19 luglio) al consiglio comunale chiesto e ottenuto sul tema della scissione asimmetrica, alla luce del parere dell’Anac che ha invitato ad attendere il decreto Madia. Su questo l’idea della maggioranza non cambia e lo ha detto chiaramente il sindaco Alessandro Tambellini: “Una volta che ci sarà il testo approvato, valuteremo il da farsi ma per noi l’ipotesi della scissione asimmetrica è l’unica ancora valida per risolvere il problema degli affidamenti illegittimi a Gesam e ridisegnarne il riassetto in vista della gara del gas”.
Ma intanto parte della minoranza mette nel mirino i pareri richiesti da Lucca Holding nel lungo e travagliato iter che vede ora questo stallo, annunciando la volontà di rivolgersi alla Corte dei conti per presunto “danno erariale”. “Noi non ci facciamo intimorire”, replica il sindaco, protagonista di un nuovo scontro con il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, che lo ha accusato di “mistificare la realtà”, nei panni “di un prete travestito”. E a più riprese la discussione si è allontanata dal tema, con scambi d’accuse sull’urbanistica fino al lontano 2008. Il primo cittadino ha respinto le osservazioni di Angelini che del resto ha ribadito quanto ha già sostenuto in altre sedi: “Il decreto Madia – ha sostenuto – esiste già e si può leggere: e dice chiaramente che la scissione così come concepita dall’amministrazione non si può fare, perché servono gare pubbliche. E dice che anche nel caso eccezionale in cui sia certificata la convenienza dell’operazione, essa può avvenire con la negoziazione diretta. Ma di vendita si parla, non di concambio come progetta l’amministrazione”.
Per il sindaco invece uno spazio per l’operazione c’è ancora: “Faremo come invita a fare Anac – ha detto -: attenderemo e valuteremo”.
Un tentativo di mediazione proposto da un ordine del giorno firmato da Giorgi (M5S), Martinelli (Fi) e Bianchi (Fds) in cui s è naufragato perché giudicato “tardivo” dalla maggioranza con 14 voti contrari e 7 favorevoli.
Era stata proprio Laura Giorgi, consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, prima firmataria della richiesta del consiglio comunale straordinario su Gesam, a prendere la parola in apertura del dibattito: “Abbiamo cercato di far ragionare l’amministrazione sugli effetti deleteri della scissione asimmetrica della società, un’operazione secondo noi scellerata. I signori del gas che hanno capacità, soldi e compagnia si giocano come vogliono la partita della gara nel silenzio generale. Questa del resto è materia difficile e di pochi. La proposta della scissione asimmetrica portata avanti spudoratamente e onerosamente dall’amministratore unico di Lucca Holding non va portata più avanti. Migliaia di euro sono stati spesi per pareri legali che avevano uno scopo soltanto: avvalorare la decisione che si era già presa. L’Anac è stata chiara, la scissione in questo modo non si può fare perché violerebbe la legge. Ma l’Anac ha evidenziato soprattutto gli affidamenti illegittimi alla società: chi li ha stipulati e chi li ha mantenuti è ancora tra i ranghi. Ci riferiamo in particolare a Sinergo e a Calore, per i quali già nel 2013 abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti e a seguito dell’indagine della guardia di finanza c’è stata una accelerazione verso la revoca in autotutela. Si è arrivati da questo ad un valutazione non corrispondente al vero delle quote societarie perché ci si è basati anche su questi servizi affidati illegittimamente ma non strumentali. Vogliamo sapere se il Comune di Lucca si è posto l’interrogativo sulla reale preparazione dei suoi uffici che sono arrivati a commettere tutta questa serie di errori e valutazioni. Gesam è un valore a cui non si può rinunciare – aggiunge la Giorgi -: io per mio conto poiché e se andrete avanti con i paraocchi chiederò alla Corte dei Conti cosa ne pensa di tutta questa operazione. A nostro avviso c’è un danno erariale e invieremo un quesito per chiedere se dal punto di vista contabile questa operazione sia lecita o no. Di fatto si regala la società Gesam a Toscana Energia: con questa operazione avremo la revoca degli affidamenti illegittimi e l’immobile della sede. Ma cosa ne farà il Comune che è stato il primo a vederlo all’azienda?”.
Aspettando Madia. E’ Alessandro Tambellini a replicare immediatamente e a far capire che l’amministrazione per ora tiene in piedi l’ipotesi di scissione, sebbene in attesa di una valutazione più approfondita quando sarà in vigore il decreto madia. Ma prima ha voluto chiarire: “Se siamo qui a discutere non è perché rifiutiamo il dialogo, anzi per noi è un tratto rilevante della nostra vita amministrativa. Ma siamo convinti – ha aggiunto – della nostra decisione. Voglio anzitutto rilevare che sulla questione Gesam ci siamo rivolti al ministero dell’interno e poi all’Anac. In seguito ci siamo rivolti all’Avcp, agenzia che si occupa di contratti pubblici. Lei consigliera Giorgi usa anche parole molto forti che mostrano come la sua padronanza dell’argomento in questione sia scarsa. Non c’è in discussione né una vendita né una svendita di Gesam – sottolinea il primo cittadino -: le faccio presente che la nostra azione è stata determinata dalla necessità di mettere a posto l’universo Gesam, rispetto a quanto è stato compiuto in passato. Come ad esempio l’idea di affidare alla società la gestione dei cimiteri. In seguito si sono creati i contratti Sinergo e Calore, affidandoli a Gesam: noi stigmatizziamo fortemente soprattutto il contratto Sinergo. Ma in Gesam è accaduto poi ben altro. Per esempio, all’interno di Gesam era sorta anche una agenzia funebre. Poi c’è stato Polo Energy. Noi abbiamo iniziato il percorso per rimettere a posto quanto hanno votato in questo consiglio i consiglieri del centrodestra. Il contratto Sinergo è stato votato nel marzo del 2010 – aggiunge il sindaco -: la invito a controllare da chi: è passata con i voti di quella maggioranza che è ancora in consiglio. Ed è per rimediare a questi problemi che abbiamo voluto capire come rimettere nei ranghi Gesam, ovvero renderla conforme alle disposizioni di legge. Siamo giunti quindi all’ipotesi della scissione asimmetrica che consentiva di riprendere la parte cimiteri, energia e gas e luce corrispondendo al socio privato una quota azionaria che comunque avrebbe conservato al Comune il 51%. Dove è dunque la svendita di Gesam? Il concambio previsto dalla scissione cosa toglie a Lucca? D’altra parte se per anni si è consentito di mettere pali della luce e far cimiteri in maniera non legittima, ci deve essere chiaramente una corresponsione economica a chi finora ha operato in quei settori: l’operazione di scissione evita al Comune di tirare fuori decine di milioni. Purtroppo siamo ancora qui a determinare ciò che non siamo ancora riusciti a determinare. Quanto all’edificio di Gesam – spiega il sindaco riferendosi ad uno dei punti più contestati nell’operazione di concambio derivante dalla scissione -, basta andare a visionare gli atti notarili: ci si rende conto che è tutto completamente diverso da quanto dice lei, consigliera Giorgi, ma anche da quello che dice Anac. Sulla ipotesi di scissione sta lavorando anche il Comune di Melegnano: l’amministrazione è di centro destra. Sono ipotesi di lavoro perseguite da molti Comuni che si trovano nella nostra situazione. L’ultima lettera di Anac non ha introdotto sconvolgimenti ma ci ha invitato ad attendere il decreto Madia ed è quello che vogliamo fare e che faremo, perché vogliamo assolutamente rimettere a posto le cose in Gesam. Il decreto imporrà a società che hanno fatturato inferiore a 500mila euro di poter continuare a esistere: noi abbiamo in questa situazione Itinera, e presto dovremo interrogarci sul futuro. La soluzione potrebbero essere società polistrumentali che potranno offrire formule per il mantenimento dei servizi. Per il resto, ripeto: scissione significava rimanere in maggioranza alla Gesam e cancellare gli affidamenti illegittimi”.
Il dibattito. Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, prendendo la parola dopo il primo cittadino, passa subito all’attacco: “Il sindaco dice di dirsi la verità – esordisce -: ma mente, chi si è rivolto al ministero, all’Anac e all’Agcp siamo stati noi. Avreste potuto tranquillamente chiedere questi pareri preventivi. In più quando i contratti contestati furono stipulati erano assolutamente regolari – aggiunge -, solo in seguito con il cambiamento di norme e direttive europee sono emerse le criticità segnalate. L’allora minoranza del Pd, nel 2011, aveva avuto già un parere da Avcp e quindi una volta insediata con l’amministrazione Tambellini avrebbe potuto regolarizzare immediatamente gli affidamenti. E’ fuori luogo accusare la precedente amministrazione, quando questa attuale non ha fatto altro che avanzare una ipotesi che regala Gesam a Toscana Energia. Ora l’Anac è chiara: la scissione così come concepita non si può fare, perché servono delle gare ad evidenza pubblica. Se si fosse già fatta la scissione – aggiunge – sarebbe stata illegittima come ha sostenuto l’Anac. La scissione è stata difesa a spada tratta in quest’aula, arrivando perfino a minacciare la possibilità di esuberi, aspetto è stato smentito da Anac. Fin dall’inizio mi sono attivato per capire cosa si volesse mettere in piedi e abbiamo detto subito che con la scissione si sarebbe regalata a Firenze la società del gas di Lucca, una ricchezza per la città. Oggi però siete andati a sbattere contro il muro della realtà, dopo il parere dell’Anac. Ora vorremmo interrogare anche il capogruppo del Pd Battistini che ci invitò a chiedere scusa alla città per aver chiesto il parere all’Anac: cosa sarebbe accaduto se non lo avessimo fatto? Nonostante questo, si è continuato a spendere soldi pubblici in pareri legali. A questo punto, il famoso palazzo di vetro ci dica a quanto ammontano i pareri legali inutili richiesti a supportare le vostre ipotesi. Sarà la Corte dei Conti a dirci se erano legittimi. Alla prima lettera di Anac avevamo chiesto il coinvolgimento del consiglio nelle repliche ma si è costituito un gruppo di lavoro che non ci ha coinvolti. Noi avevamo proposto che la gestione dei servizi cimiteriali, di illuminazione pubblica e impianti elettrici comunali fosse affidato ad un partenariato pubblico privato. Invece la maggioranza pensa di costituire una nuova società in house, nonostante le osservazioni di Anac”. Non in secondo luogo la questione del personale: “Vanno date vere garanzie a chi lavora in Gesam”, poi insiste ancora sul partenariato pubblico privato. “Quanto alla gara per la rete del gas – ha aggiunto -, abbiamo sempre criticato l’ipotesi di joint venture con Toscana Energia. Su questo è già in corso una indagine dell’autorità stessa, dopo un esposto presentato dal consigliere comunale Mauro Macera. Per noi la soluzione migliore per la gara è quella dell’Ati, in quanto allestibile o disallestibile sul momento a seconda delle esigenze di Gesam. Sul partner con cui associarsi l’idea migliore sarebbe quella di una gara ad evidenza pubblica. Secondo il nostro gruppo ora chi ha sbagliato deve pagare: siano i consulenti che hanno emesso pareri, siano essi gli amministratori di Gesam o Lucca Holding che dovranno dimessi. Confidiamo che l’amministrazione comunale voglia confrontarsi e esaminare le nostre proposte per il riassetto di Gesam”.
“Mi fa piacere che Martinelli voglia iniziare un percorso di condivisione ora, perché quando lo abbiamo proposto noi ha rifiutato”, è la replica della presidente della commissione partecipate, la consigliera di Lucca Civica, Virginia Lucchesi: “Dopo la prima lettera dell’Anac abbiamo voluto convocare una commissione per avviare un confronto sul tema con le minoranze – ha aggiunto -: ho mandato una mail a tutti i capigruppo per fissare una data di incontro perché fosse il più condivisa e partecipata politica. Fatto sta che la commissione si è tenuta il 12 maggio: in quella riunione è stato prospettato un percorso di condivisione per arrivare alle controdeduzioni all’Anac. In quella sede l’idea fu accolta, scartando la strada di un consiglio comunale straordinario: ma dopo due ore fu protocollata la richiesta di convocazione di seduta. Quella fu la dimostrazione che non c’era l’intenzione di collaborare: le minoranze, insomma, hanno preferito puntare su uno show. Adesso la strada maestra – ha aggiunto – è aspettare il decreto Madia, che comunque ha i suoi pro e i suoi contro”.
Il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, esordisce con una provocazione parlando di “miserie dell’amministrazione comunale”, riferendosi al tema della scissione difesa dalla maggioranza: “Non voglio entrare in polemica con la Lucchesi – dice subito -: ma sì noi abbiamo voluto che il caso fosse portato subito alla discussione del consiglio comunale per la sua rilevanza, ma la maggioranza ha voluto far mancare il numero legale per quella seduta. Sono venuto comunque qui stasera perché nutro una forte preoccupazione sulla situazione di Gesam, perché è una azienda che sta andando allo sbando, ha un personale che non sa che fine farà e anche a livello tecnologico è rimasta indietro. Credo che il problema debba essere affrontato stando ai fatti. Non ci potete però considerare dei fessi. Devo far notare al sindaco anche ora che qualcuno della sua maggioranza, ovvero Andrea Bortoli, ha affidato un incarico specifico ad uno studio legale per verificare l’operazione nei rapporti di Lucca Holding e Toscana Energia da cui si evince che nella prima fase della scissione mantiene la maggioranza, ma nella seconda fase è Toscana Energia che prende il controllo della nuova società. E’ questo che noi abbiamo assolutamente contestato”. Poi Angelini ricorda che le operazioni di cessione di quote devono avvenire, per legge, in presenza di procedure di evidenza pubblica, ovvero servono le gare: “Invece Tambellini insegna all’Anac che deve andare diversamente”, attacca Angelini che critica l’operazione di concambio e il passaggio di proprietà dell’immobile sede della società. “Gesam Energia deve essere riportata nel Comune – suggerisce Angelini – e poi deciderne il futuro. Tambellini fa dire al decreto Madia che si può andare avanti con la scissione asimmetrica di Gesam: ho già detto che è una sciocchezza. Anac non dice che si può procedere con il concambio, dice che per le società partecipate si devono fare le gare. In casi eccezionali, si può procedere con la negoziazione diretta in presenza dei principi di convenienza ma sempre di vendita si parla e non di concambio. Per me insistere potrebbe configurare l’ipotesi di abuso di ufficio”. Poi attacca Tambellini dopo le parole espresse da Enrico Rossi, che ha invitato a escludere le primarie per le elezioni: “E’ uno scambio di favori – ha detto – per il sostegno dato al governatore su vari temi”. Poi la stoccata alla Holding: “Tambellini dice che soltanto Itinera, con il decreto Madia, deve essere chiusa: anche la Holding deve chiudere alla luce delle indicazioni emerse. E’ per questo solo motivo, per mantenere la Lucca Holding in vita, che si vuole fare l’operazione di scissione, in modo da consentirle di fare fatturato per proseguire”.
La consigliera Giorgi riprende la parola per dire che “è necessario andare avanti – sostiene -: Tambellini non può dare la colpa alla precedente amministrazione per gli affidamenti illegittimi, perché ne era a conoscenza e non ha agito: avrebbe dovuto ribaltare i tavoli”. Poi torna sull’operazione: “Vogliamo conoscere il valore in euro del previsto concambio di azioni”. Critico anche il consigliere comunale di Forza Italia, Mauro Macera: “Anac ha invitato a valutare l’interesse pubblico dell’operazione – dice -: qua invece si va avanti con la scissione, senza valutare altre alternative. Inutile che il sindaco accusi la precedente amministrazione, quando la sua non ha fatto nulla per risolvere i problemi. Non le sarà adesso facile sciogliere i nodi della matassa evidenziata da Anac. Abbiamo segnalato l’operazione al garante della concorrenza e abbiamo ricevuto riscontro sull’inizio dell’indagine: alcuni aspetti dell’operazione di scissione avrebbero infatti potuto danneggiare Gesam Reti nella futura gara del gas”.
Roberta Bianchi, consigliera di Fds, attacca: “L’amministrazione vuole andare avanti senza ascoltare nessuno – dice -: se fosse già stata fatta la scissione, sarebbe stata già dichiarata illegittima. E forse lo sarà anche in seguito”. Poi, sul capitolo occupazione, Bianchi è categorica: “L’interesse manifestato per i lavoratori da parte dell’amministrazione è soltanto strumentale”.
La replica del sindaco. Il primo cittadino replica subito al consigliere Angelini: “Per me – dice – stare qui ad ascoltarla è un sacrificio anche per me. Lei poi parla di miserie dell’amministrazione: mi faccia il piacere, le riferisca alle cose che la riguardano non a questa amministrazione”. Ma a queste parole il consigliere Angelini si alza e abbandona l’aula ma poi rientra.
Subito dopo il primo cittadino ha ripreso e ha illustrato gli scenari in vista della gara del gas: “Potremmo partecipare da soli con Gesam o insieme al socio – ha detto -: altrimenti c’è soltanto da aspettare che qualcuno vinca la gara su Lucca. Per partecipare in proprio servirebbero 100 milioni e bisogna che la città se ne renda conto. Parlare con il socio privato in questa prospettiva ha un senso, perché è capire cosa possiamo fare e fin dove possiamo arrivare. Il parere legale? E’ stato chiesto proprio per non sbagliare e l’ho già detto a sufficienza. Chi ha altri scenari rispetto a quelli che ho detto, li palesi”. Poi sul capitolo dipendenti il sindaco è chiaro: “Si è parlato delle clausole sociali – ricorda -: sono le stesse previste in caso di un appalto qualsiasi. Finora in un contesto difficilissimo non abbiamo buttato fuori nessun lavoratore”. “Rispetto al decreto Madia – dice – vedremo se ci consentirà o meno la scissione”. Poi respinge la proposta di Martinelli di partenariato pubblico e privato: “Lei propone di collaborare con Toscana Energia in virtù del mio presunto patto con Rossi e poi ai fini della scissione la dipinge come il demone che scipperà Gesam a Lucca”. Parole che hanno suscitato un vivace battibecco con il presidente del gruppo di Forza Italia Martinelli: “Io – ha detto il sindaco – non ho da nascondere nulla e non ho favori da rendere a nessuno o da farmi rendere”. Poi torna sul tema: “Quanto al partenariato e all’Ati, per quanto ne so io – dice Tambellini – entrambi non funzionano. Per noi l’operazione di scissione e di riordino di Gesam è necessario perché vi sono settori da riportare sotto ad un controllo”.
Lo scontro sindaco-Angelini. Poi sull’ipotesi di nuovi esposti alla Corte dei Conti il sindaco precisa: “Noi non temiamo intimidazioni – dice -: andremo avanti. Qualcuno vorrebbe mandarmi in galera, ma fino ad ora questo non è avvenuto. La Corte dei conti è a Firenze, andate pure”.
“Inutile che il sindaco dica il contrario, ma non c’è mai stata vera disponibilità al dialogo”, rincara la consigliera Giorgi. Piero Angelini di Governare Lucca replica: “Il sindaco mi accusa di volerlo mandare in galera, ma io ho avuto due controversie con il primo cittadino, una su piazzale Verdi e un’altra perché Tambellini mi ha querelato perché ho detto che ha fiancheggiato Fazzi e Favilla sulla cementificazione della città”. Su questi punti si innesca uno nuovo scambio d’accuse e polemiche, poi Angelini riprende: “Io non faccio parte del Pd con cui non voglio avere niente a che fare. Di Tambellini mi disturbano le bugie e le falsità che racconta. Il decreto Madia c’è già e si può leggere – aggiunge Angelini -: io l’ho letto e ho detto che così la scissione non si può fare. Non mi si può dire che adesso si deve aspettare il decreto Madia. Purtroppo a Lucca c’è una servitù rispetto a Firenze, che vede in Tambellini il suo anello di congiunzione: mi auguro che si facciano le primarie”. “Vada lei a fare le primarie”, replica il sindaco.
L’odg Giorgi. L’odg è stato firmato anche dai consiglieri Martinelli e Bianchi, lo ha illustrato la consigliera Laura Giorgi: il documento chiede, alla luce del parere Anac, “di costituire un tavolo di tecnici super partes con membri scelti da maggioranza e minoranza per arrivare ad un documento che evidenzi tutte le possibilità che il Comune ha” in vista della gara degli Atem e per i contratti e gli affidamenti in essere. “I pareri sono già super partes quando sono richiesti a tecnici esterni – corregge subito la consigliera Lucchesi a nome della maggioranza -: le scelte dell’amministrazione sono progressiste che vanno a risolvere i problemi, invece l’opposizione vuole mantenere lo status quo. La condivisione è stata negata dalla minoranza e quindi il voto della maggioranza sarà contrario”. Così è stato: l’odg è stato respinto compattamente dalla maggioranza con 14 voti contrari.