Riqualificazione S.Concordio, spunti dall’assemblea pubblica

22 luglio 2016 | 13:14
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Riqualificazione S.Concordio, spunti dall’assemblea pubblica
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Riqualificazione S.Concordio, spunti dall’assemblea pubblica
Riqualificazione S.Concordio, spunti dall’assemblea pubblica
Riqualificazione S.Concordio, spunti dall’assemblea pubblica

La gente chiede interventi sulla viabilità e maggiore sicurezza, ma il bando nazionale premia progetti innovativi per la riqualificazione di quartieri degradati e che abbiano come obiettivo l’integrazione e la socializzazione.
Cittadini e amministrazione, nella assemblea pubblica alla biblioteca popolare di San Concordio, a tratti sembrano parlare lingue diverse. Ma qualche spunto, per poter presentare il progetto, fra mille schermaglie e vecchie questioni di quartiere, arriva anche da qui. Soprattutto da chi chiede la riqualificazione dei contenitori abbandonati con realtà che si aprano alla comunità e la cui gestione sia aperta anche ai cittadini. Un po’ sulle modalità proprio della biblioteca popolare che ieri sera ha ospitato l’incontro. Un modo per mettere in primo piano l’aspetto aggregativo rispetto a quello meramente infrastrutturale. Che privilegi, ad esempio, percorsi culturali, che facciano rete anche all’interno del quartiere fra i diversi servizi. Con la previsione di implementare quello che realmente manca nel quartiere, ovvero spazi sportivi gratuiti ed aperti a tutti, la riqualificazione di una serie di aree verdi che al momento non hanno una funzione né attrezzature. E riaprire tutta una serie di percorsi “minori” rispetto alle strade principali, che riannodino all’acquedotto del Nottolini, altra realtà da riportare a nuova luce. Spazi visibili e disponibili, insomma, per attuale quel “welfare di comunità” che è poi proprio uno degli obiettivi dei finanziamenti stanziati con il bando regionale.

Ma la gran parte degli interventi dei cittadini per lo più sollevano problemi atavici del quartiere: viabilità, cura ddel territorio, sicurezza, abbandono e degrado di alcune zone. E neanche l’esempio dell’attività della Caritas nella zona della Montagnola, che impegna ogni giorno alcune persone per la pulizia dell’area, viene considerata dai più esempio virtuoso. Perché ognuno vorrebbe che venisse replicata nella propria zona, distante pochi centinaia di metri. La richiesta di fondo, sposata anche dalla consigliera comunale Roberta Bianchi e dall’ex vicesindaco Giovanni Pierami, è quella di una migliore allocazione delle risorse da parte dell’amministrazione. “E’ il volontariato – dice in particolare la consigliera Bianchi – a dover essere sussidiario all’attività del Comune, non viceversa. Le risorse, volendo, ci sono e devono essere allocate meglio, magari per strutture che possono e devono essere adeguatamente valorizzate”.
Resta, di fondo, la diversa finalità del bando in oggetto. Tant’è che qualche spunto più interessante è forse arrivato dall’incontro in programma la serata precedente, a San Vito, dove è prevalso, anche fra i cittadini, maggiormente l’aspetto aggregativo del problema. Una necessità forte di luoghi di socializzazione che mancano al quartiere della periferia est della città e per cui si cercano importanti finanziamenti.
Alla serata erano presenti ben quattro assessori della giunta Tambellini: oltre a Sichi, assessore alla partecipazione, erano presenti anche Mammini, Marchini e Pierotti. Per loro tanti attacchi e qualche spunto. Marchini, in particolare, risponde sulla questione asfaltature: “A San Concordio – ricorda l’assessore – a questo giro toccano interventi per 200-300 mila euro, che non è poco. Ma ci basteranno per gli interventi su viale Giusti in circonvallazione, viale Europa e via Squaglia. Poi ci sono anche gli altri territori da accontentare e che hanno le medesime urgenze. E non si dica che non interveniamo anche sulle emergenze: solo nel 2015, infatti, sono state tappate più di 2mila buche. Cosa che nel passato non si faceva con questa solerzia”.