




La Manifattura Tabacchi infiamma il dibattito del consiglio comunale di questa sera (28 luglio). Il futuro di un’area cruciale della città, inserito dalla giunta in un atto di indirizzo politico dell’amministrazione, ha infatti scatenato le polemiche della minoranza.
Che, inizialmente, ha anche tentato con una questione pregiudiziale di far rinviare la discussione. La questione l’ha posta il consigliere dell’Italia dei Valori, Roberto Lenzi: “La Commissione urbanistica – ha ricordato – lo scorso martedì 26 luglio non ha espresso un parere sull’atto di indirizzo, anche perché i documenti sono arrivati tardi ed incompleti ai commissari, dopo che la convocazione era stata fatta addirittura prima dell’approvazione dell’atto da parte della giunta comunale”. Un atto di convocazione della commissione, dunque, incompleto, che renderebbe nullo l’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale. Concordi sul tema anche il consigliere Angelini (Governare Lucca) e Roberta Bianchi (Federazione della Sinistra). Sul tema interviene anche il presidente della commissione urbanistica, Lucio Pagliaro: “La convocazione nei termini prescritti c’è stata – ricorda – e in data 22 luglio abbiamo provveduto su richiesta di Lenzi di inviare in largo anticipo la bozza di quanto è stato approvato poi dalla giunta che nel contenuto non è stato modificato. In commissione abbiamo discusso anche proficuamente e convenuto di presentare un emendamento, poi non si è votato perché è mancato il numero legale. D’altronde in commissione urbanistica non è numericamente rappresentata la maggioranza consiliare e la seduta è durata molto anche grazie a una lunga e interessante introduzione al masterplan di Cecati della sovrintendenza”. Anche Paolo Moriconi (Pd) conferma la versione del presidente. Nonostante le schermaglie della minoranza, però, sulla pregiudiziale il presidente del Consiglio, Matteo Garzella, conferma la legittimità dell’argomento posto all’ordine del giorno e fa votare la mozione ostativo del consigliere Lenzi che riceve un solo voto favorevole e 16 voti contrari, con i consiglieri di opposizione che escono dall’aula (eccetto Pini, Fazzi e Leone) per protesta, per poi rientrare per partecipare al dibattito.
Si apre, così, l’esposizione dell’assessora Serena Mammini sul’atto di indirizzo politico dell’amministrazione: “Con questo atto di indirizzo – dice – l’amministrazione intende dare una visione d’insieme a una vasta parte di città, importante, ricca di storia e fortemente identitaria. Per chi abita a Lucca l’ex Manifattura Tabacchi è un romanzo corale che parla di noi, delle nostre origini. Molti hanno avuto almeno una persona vicina che lavorava in Manifattura. È un denominatore comune il legame con questo luogo, capace di rinsaldare il nostro sentimento di appartenenza a una stessa città, a una stessa comunità”. “Presentiamo stasera – dice – un’ipotesi progettuale che mette insieme l’area con la gru che gira, quindi con i “lavori in corso” che prospetta su via Vittorio Emanuele con l’altra, molto ampia, che si sviluppa verso sud e che si incastra con le Mura all’altezza del baluardo San Paolino. Un grosso lembo di città quindi, un fortino, un luogo per anni non accessibile, un’isola per secoli staccata dal resto del tessuto cittadino che vogliamo invece oggi riconnettere col tessuto adiacente, accentuandone al massimo la permeabilità. Era “una città nella città” che oggi aspira a divenire “una città per la città”, permeabile, fruibile, pubblica e bella. Il 22 ottobre del 2013, dopo poco più di un mese dall’inizio della mia esperienza in giunta, illustrai qui in Consiglio, con una esposizione tramite slide dettagliate, esposizione ricordo piuttosto asettica e un po’ noiosa, illustrai dicevo quella che era in quel momento la situazione del progetto Piuss “Lucca Dentro”, diciamo lo stato dell’arte, esposizione che certo non vado stasera a ripercorrere. Voglio però far notare che, tutto sommato quella discussione in parte è servita perché da allora qualche cosa è cambiata riguardo a progetti e funzioni, qualche voce proveniente dalla minoranza, forse, è stata meditata. Fatto sta che alcuni progetti sono stati abbandonati, altri sono stati variati in interventi più utili, vedi piazzale Verdi o il teatro del Giglio. E questo ha comportato un duro lavoro e una assunzione notevole di responsabilità da parte degli amministratori”.
“Torno ancora un attimo più indietro – specifica l’assessora – al 20 dicembre 2011, quando in quella che, anche grazie al Piuss rimodulato, adesso è la biglietteria della città, veniva inaugurata in pompa magna una mostra con lustrini e paillettes, veniva annunciata l’apertura di un sito internet dedicato, ma soprattutto l’apertura dei cantieri per il 2012, tutto molto bello, peccato però che le cose non siano andate proprio così. Certo non mancarono e non sono mancati gli intoppi. Nel luglio 2009 venne sottoscritta la convenzionetra Comune e Provveditorato delle Opere pubbliche Toscana-Umbria che diventa quindi stazione appaltante: doveva fare la progettazione, la direzione lavori, procedure di gara, stipula contratti, collaudi dei 14 progetti Piuss. Quindi al Provveditorato venne affidata l’intera fase successiva alla progettazione preliminare. Purtroppo nel corso del 2010 apparirà sempre più chiaro che il Provveditorato, nel frattempo coinvolto in vicende giudiziarie, era già in forte ritardo sui tempi. Cosicché vista l’inadempienza della convenzione da parte del Provveditorato il lavoro venne riportato all’interno della struttura comunale. Quindi i progetti preliminari vennero elaborati dalla squadra messa su dal Comune (con uno sforzo straordinario in termini di risorse attivate ad hoc per la gestione dell’intero processo, che direi non dette i risultati sperati), mentre i progetti definitivi sono quelli affidati al Provveditorato e gli esecutivi, trattandosi di appalti integrati, vennero sviluppati dalle ditte che si erano aggiudicate i lavori. Tra l’altro è dell’aprile del 2010 un’interrogazione dell’onorevole Mariani che appunto chiedeva lumi su quella che giudicava un’anomalia sul “perché affidare gli appalti al Provveditorato alle opere pubbliche, perché la scelta del Comune di Lucca di rinunciare al proprio naturale ruolo di stazione appaltante per un intervento così importante”. Ora però non voglio ripercorrere la storia del Piuss, non vogliamo almeno stasera, ma alcune precisazioni erano d’obbligo a parer mio, per sottolineare le difficoltà che abbiamo avuto nel rimettere sul giusto binario, in termini di tempi, di risorse e di funzioni, un treno che ha rischiato di deragliare. Un percorso che ha richiesto un lungo e faticoso lavoro da parte dell’amministrazione e degli uffici”.
“Veniamo al presente – entra nel dettaglio l’assessora Mammini – grazie anche alla collaborazione della Regione, abbiamo intrapreso un iter che ci consente stasera di presentare alla città un quadro chiaro e coerente riguardo all’area Piuss della Manifattura. Vorrei per questo ringraziare gli architetti Paolo Bongini e Paolo Brandani e il loro gruppo di lavoro e il dottor Albino Caporale. La collaborazione con la Soprintendenza invece ci ha permesso di elaborare una ipotesi progettuale relativa al resto dell’area. Ringrazio per questo l’ingegner Francesco Cecati con il quale abbiamo lavorato in modo attivo e dinamico. Ringrazio il sindaco, i colleghi di giunta e il capo di gabinetto perché questo è un lavoro comunque collegiale e i consiglieri che hanno voluto dare un contributo. Ringrazio l’ingegner Antonella Giannini e l’architetto Maurizio Tani per il lavoro fatto e per quello ancora da fare e anche per aver fatto dialogare due settori dell’ente, un modo di lavorare purtroppo non scontato che deve diventare metodo. Del resto uno dei problemi del Piuss, non certo il più grave, è stato proprio quello di non aver coinvolto adeguatamente i vari settori del Comune intorno ad un’avventura che per impegno di spesa e quindi come appesantimento sul bilancio è stata ed è notevole. Sapete che la cifra totale era di circa 38 milioni di euro di cui il 40% a carico del Comune. E quasi 16 milioni per il nostro bilancio sono tanti. Dicevo della Soprintendenza e lo ribadisco perché abbiamo voluto inaugurare un metodo nuovo di lavoro. In un sistema sempre più complesso o si collabora, si uniscono le forze per raggiungere obiettivi condivisi o si soccombe, inevitabilmente. E questo a mio modo di vedere vale anche per la politica”.
“Voglio sottolineare che il lavoro intrapreso dovrà essere qualificante per lanciare Lucca anche nel panorama europeo. Questo può essere un passaggio epocale per la città, per questo è importante la collaborazione di tutti, consiglio comunale, enti, associazioni di categoria. La sfida, se la vogliamo vincere dovrà essere della città, tutta. Uno spazio che si apre alla bellezza, lo fa investendo primariamente sull’economia della conoscenza, sulla prossimità al cittadino, inteso come persona, che ha quindi esigenze plurime. Abbiamo l’ambizione di toccare il mercato del tempo libero delle persone, il bene più prezioso e di farlo offrendo cultura. Osiamo molto e lo facciamo con consapevolezza. Vogliamo volare alto ma dopo aver ben ponderato la realtà. Questo forse ci fa essere un pochino meno provinciali e più coscienti di poter tornare ad avere un ruolo di prim’ordine nel contesto nazionale ma anche europeo con lo stile che è la nostra identità: l’armonia e la concretezza”. “Andiamo a vedere più da vicino l’ipotesi progettuale – spiega l’assessore – che, sottolineo, non ha valenza urbanistica, non è un piano di dettaglio, ma un progetto che cerca di dare una visione uniforme, armonica, realistica all’area, che tenta di dare un quadro di riferimento ai futuri atti pianificatori. Quello di stasera è un atto di indirizzo politico, sono i desiderata dell’amministrazione che vogliamo condividere con il Consiglio e la città. Per arrivare, questa volta per davvero, a restituire a Lucca uno spazio vivo, ricco di diverse funzioni che si rianimi di vita, di storie. Abbiamo voluto continuare a chiamarla “La Manifattura” (senza ex, e questo dovrà essere anche per la vicina Cavallerizza) ma ci abbiamo aggiunto come sottotitolo, quelle che saranno le funzioni principali che troveranno qui espressione: la cultura, i servizi e il lavoro. I prossimi passaggi saranno una variante normativa semplificata per poter procedere con la realizzazione dei parcheggi e poi un piano attuativo. Un altro tema è quello della sosta veicolare, che non deve almeno in questa fase concentrarsi esclusivamente sul numero di stalli, anche se, non sottraendoci al confronto, abbiamo tentato una stima realistica per difetto. Sarà in un momento successivo, al momento dell’elaborazione progettuale che ci saranno i numeri fermi, verrà approfondita la questione”. Di certo, però, ci sono due elementi importanti: un unico accesso carrabile alla “cittadella” che fu manifattura e una serie di parcheggi a raso e multipiano, uno dei quali con accesso lato biglietteria, fatto da cinque piani (“Ma non è escluso – dice l’assessora Mammini – che si possa ricavare, scavando, e con tutti i rischi del caso, un piano in più”). Confermate, invece, le vocazioni a front office della parte verso via Vittorio Emanuele con al piano superiore gli uffici comunali, il sistema di piazze aperte che riammaglino la manifattura all’interno della città, le passerelle di collegamento del tetto del parcheggio multipiano con le mura di Lucca e la possibilità di prevedere funzioni di vario tipo, dal produttivo, al commerciale, al residenziale, con ipotesi di coworking e cohousing. La realtà cittadina dovrebbe prevedere poi spazi per la formazione postuniversitaria di qualità, biblioteche incentrate sulla tecnologia e non una duplicazione di quelle tradizionali e spazi per mostre ed esposizioni nella zona dove è attualmente la biglietteria dei pullman.
Il dibattito in Consiglio
Il primo intervento è di Luca Leone: “Le funzioni sono in buona parte modificabili – ricorda il consigliere di Impegno Comune – essendo un atto di indirizzo politico, e questo restituisce la misura della serietà e realtà del dibattito che si apre con la città. Ritengo importante che alla manifattura sia previsto il trasferimento di uffici comunali di front-office. Mi domando se le funzioni previste dal masterplan, che riguardano tutto il complesso, siano sostenibili dal punto di vista economico. Quelle cofinanziate dalla Regione, eredità del Piuss Lucca dentro, hanno una copertura. E il resto? Mi riferisco al sistema della sosta. Penso in primo luogo alla nostra società, Metro, che non so se ha la capacità di sostenere questo investimento”.
“Mi piacerebbe – prosegue – che l’amministrazione valutasse altre strade per l’edificio della manifattura per il quale il masterplan prevede un parcheggio multipiano. Chiedo la disponibilità a quest’aula per valutare insieme un ordine del giorno che proponga anche altri utilizzi per quest’immobile, che valorizzino al meglio le vocazioni della nostra città d’arte”.
Si incentra su due questioni l’intervento del consigliere Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia. Che innanzitutto contesta il poco tempo con cui si è portata all’approvazione la pratica, senza lasciare, per un tema così importante, spazio ai consiglieri per fare i loro approfondimenti e le osservazioni. “È mancata una visione complessiva e organica del futuro della città – prosegue il consigliere – Si è trattata la manifattura tabacchi come intervento a se stante quando era opportuno inserirlo in un disegno più complessivo coordinato con gli interventi che si dovranno realizzare negli altri contenitori inutilizzati della città. Ad esempio in considerazione anche della prospettiva data al mercato del Carmine che dovrebbe divenire il polo strategico di richiamo commerciale vista anche la sua posizione centrale e soprattutto la sua connotazione naturale storicamente riconosciuta, riteniamo impensabile realizzare un altro punto concorrenziale nell’area della manifattura tabacchi. Il rischio reale sarebbe quello di creare una struttura fine a se stessa che essendo adiacente all’ingresso della porta delle mura potrebbe favorire la condizione in cui gli utenti/clienti entrano ed escono dal nuovo polo commerciale e dalla città senza nessun beneficio per il resto del centro storico”. “Inoltre costruire nuove abitazioni non serve a niente – dice il consigliere – visto l’alto numero di appartamenti liberi già presenti all’interno della città. Esprimiamo fin da subito la nostra netta contrarietà se poi l’intenzione dell’amministrazione fosse quella di costruire gli alloggi per poi destinarli ai nomadi e agli extracomunitari”. Il tema centrale è poi quella della sosta: Venendo poi alle soluzioni previste per la sosta riteniamo che alla Manifattura Tabacchi deve essere realizzato un grande parcheggio. La soluzione prevista dalla giunta Tambellini non serve alla città. realizzare parcheggi in quest’area, ma con un numero di posti limitato, come quelli previsti dall’amministrazione, diventa una vera e propria beffa per i cittadini e i visitatori, dal momento che si prevede la possibilità, di inserire all’interno degli spazi della Manifattura, anche funzioni direzionali, che richiederanno di riservare posti per i propri dipendenti e clienti. Questa zona della città è già in sofferenza, visto che è stata privata di un polmone importante per la sosta come il parcheggio della caserma Lorenzini. Se poi dai posti che si prevede realizzare alla Manifattura, si dovranno togliere quelli che verranno riservati ai residenti, dal momento che il sindaco ha annunciato l’intenzione di liberare dalla sosta alcune piazze della città, quelli destinati alle funzioni che saranno inserite, si capisce chiaramente, che se non verrà costruito un parcheggio con un importante numero di posti, rimarranno a disposizione della cittadinanza e dei visitatori solo delle briciole”.
Tante le osservazioni del consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, soprattutto riferite al collegamento con il piano strutturale del 2001 e alla necessità di prevedere per una parte della struttura significativa funzioni pubbliche invece di aprire alla concessione ai privati. Dubbi dal consigliere Angelini anche sul protocollo di intesa con la Regione. Secondo Angelini, in sostanza, la Regione Toscana avrebbe inglobato fondi europei nel proprio bilancio per poi, con l’accordo con il Comune di Lucca, cambiare la destinazione dei finanziamenti.
Roberto Lenzi non è soddisfatto non solo del merito con cui si è arrivati alla presentazione della pratica in Consiglio ma anche del merito. A partire da quella che definisce una indicazione confusa delle funzioni della futura manifattura “in cui – dice – in certe parti si parla genericamente di una destinazione produttiva, residenziale o commerciale”. Per Lenzi in parte si sarebbe dovuta mantenere l’unicità della funzione della manifattura, anche mantenendone la tradizione storica: “Alla manifattura – dice Lenzi – sarebbero dovuti tornare gli uffici finanziari che hanno lasciato il centro storico e, come anche il masterplan conferma, le attività produttive. Non condivido, invece, queste funzioni-spezzatino. Quest’area potrebbe essere strategica ma non è così nella soluzione proposta dall’amministrazione. Inviterei poi tutti a cassare la passerella di collegamento con le mura, che ritengo del tutto inutile”.
Per la consigliera Roberta Bianchi (Fds) “La manifattura deve sì essere appetibile – dice – ma soprattutto rispondere ai bisogni della città. Si parla di spostarvi gli uffici comunali: che destinazioni dovranno avere gli edifici svuotati? Prima di fare un atto sarebbe utile capire i vuoti che si andrebbero a creare. La città, per esempio, ha bisogno di una palestra, di spazi per le associazioni, per l’aggregazione. Ha bisogno di un asilo nido, di un polo scolastico. Bene invecem la previsione dei parcheggi, anche per residenti, perché il centro storico va liberato dalle auto”.
Per Ghilardi (Lucca Civica) confermati i dubbi del consigliere Leone sul parcheggio multipiano, tanto che poi questi dubbi verranno incardinati in un ordine del giorno che chiede a sindaco e giunta la valutazione sull’opportunità di questa struttura da realizzare sul lato di via del Pallone.
L’intervendo del sindaco
Difende il “masterplan” per la Manifattura Tabacchi il sindaco, Alessandro Tambellini, che respinge accuse e polemiche dei consiglieri e dà anche qualche spunto sulla visione futura della città. “Parto da una considerazione: il consigliere Angelini parla di falsi di questa amministrazione – attacca il primo cittadino – Voglio capire quali sono i falsi di questa amministrazione, riascolterò la registrazione per capire la gravità delle affermazioni”.
Poi un lungo excursus sulla città: “Abbiamo dovuto vedere il tema della manifattura – dice – nell’ottica della città interna alle mura che ha visto numerosi rifacimenti, come nel caso della zona est della città con San Francesco. Per il futuro noi sappiamo quello che vogliamo fare al mercato del Carmine, in una zona storicamente improntata alla vita commerciale. E sappiamo quello che vogliamo fare della manifattura, prevedendone delle funzioni all’interno che interessi le parti principali di questo enorme contesto. Vogliamo rifunzionalizzare una parte di città che ha avuto per molto tempo una chiusura rispetto al resto della città. Dal punto di vista commerciale, per esempio, l’obiettivo sono funzioni commerciali di servizio all’ambito. Nessuno vuole farci un supermercato, come è stato detto impropriamente, per permetterne una fruizione mordi e fuggi2.
“Non c’è nessuno spezzatino inoltre – prosegue il sindaco – C’è una parte ben identificata destinata ai servizi, poi ci sarà la manifattura della cultura. Abbiamo Imt nella parte est, perché non avere una realtà simile anche in questa zona? E’ venuta da me una università americana che vorrebbe una sede a Lucca: dobbiamo ascoltarli o no? Avere una biblioteca coperta è poi uno spazio significativo, collegato a un centro di documentazione che sia di servizio alla Soprintendena. Abbiamo bisogno di questi spazi, è una città che deve aprirsi al mondo e se il mondo la sceglie deve trovare momenti e luoghi per svolgere la propria attività. Questo è quello che dobbiamo fare per Lucca”. Importante anche la parte destinata agli uffici del Comune: “Vogliamo portare qui – dice – molte funzioni, togliendo per esempio l’anagrafe da via San Paolino per trasferirvi i vigili urbani e allargare così dove è ora la polizia municipale il tribunale”. Il tutto, fa intendere il sindaco, in un ottica che potrebbe prevedere lo spostamento degli uffici comunali a Palazzo Ducale.
Gli altri spazi lasciati liberi verranno rifunzionalizzati, secondo il sindaco: “All’Agorà – dice – ad esempio potremmo rovare il luogo perfetto per allargare il conservatorio del Boccherini che dove è ora non entra più. Insieme alla Lucca delle immagini con un archivio fotografico come quello intitolato ad Arnaldo Fazzi che, con un milione di pezzi, è per noi un luogo fondamentale”. “La vera criticità – prosegue – e qui sono d’accordo con Leone, sta nella possibilità di mantenere i progetti e mantenerne la continuità finanziaria. Siamo tutti bravi a recuperare un edificio, il problema vero è fare in modo che si sostenga”. Sul tema delle palestre Tambellini prevede la partenza a breve dei lavori per la struttura di via dei Bacchettoni, abbandonando il progetto delle terme urbane e la rifunzionalizzazione della palestrina di via della Cavallerizza. Infine il tema parcheggi: “C’è una grossa differenza rispetto al primo Piuss che prevedeva il raddoppio dei parcheggi Carducci e Palatucci oggi non utilizzati completamente e nemmeno un’auto alla Manifattura”.
“Ripensare il Piuss – conclude – in maniera da non perdere i finanziamenti e innestarsi nella città è stato il nostro intendimento. Poi bisogna continuare a ripensare la città. Liberando per esempio Corso Garibaldi: probabilmente dobbiamo pensare a un parcheggio esterno sotto la statua del cavallo che inaugura a metà settembre. E di spazi da riqualificare per la città ce ne sono anche fuori dalla città: sono grandi impegni anche come pensiero, sta a noi riportarli a termine. Tentiamo con questo atto di indirizzo. Alcune cose si potranno far subito, altre dovranno tardare, ma confidiamo molto nel nostro progetto”.
Prima del voto sull’atto, che passa con 17 voti favorevoli, 2 contrari e tre astenuti vengono presentati due emendamenti da parte di Lucio Pagliaro, presidente della commissione urbanistica, che la Mammini, in quanto proponente della delibera, assorbe nell’atto di indirizzo. Con l’emendamento il consiglio prende atto del nuovo accordo di programma approvato dal consiglio regionale riguardante le nuove funzioni da localizzare nel complesso immobiliare della ex manifattura interessata al programma Piuss Lucca dentro e approva l’elaborato allegato redatto di concerto con la Sovrintendenza, al quale viene aggiunta una tavola con il calcolo delle superfici lorde. Ok con 19 voti favorevoli e un voto contrario e due non voto l’ordine del giorno presentato da Leone sugli approfondimenti eventuali al parcheggio multipiano. Bocciato, invece, l’emendamento presentato da Lenzi (Idv) sulla cancellazione della previsione delle passerelle di collegamento fra la manifattura e le mura sul lato di via del Pallone.