
L’atroce femminicidio che ha colpito Vania Vannucchi ha gettato nello sconforto e nel profondo dolore due famiglie, una città ed un ambiente di lavoro che si riteneva protetto e immune dal verificarsi di simili eventi. Così la pensa l’Ordine dei Medici di Lucca.
“Quanto è accaduto martedì nell’area dell’ex ospedale Campo di Marte a Vania – dice l’Ordine – apprezzata operatrice sanitaria, ha colpito profondamente l’opinione pubblica lucchese e nazionale ed il Consiglio dell’ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Lucca esprime vicinanza e caloroso sostegno alla famiglia e ai figli della vittima e chiede con forza che tutte le Istituzioni civili e politiche facciano la loro parte per prevenire e punire severamente, senza sconti, tali reati”.
“La certezza della pena – prosegue l’Ordine dei Medici guidato da Umberto Quiriconi – l’implementazione delle risorse per il percorso dei Codici Rosa, il sostegno agli operatori sanitari impegnati in tale attività, una adeguata educazione civica già dalla scuola primaria sono le uniche risposte possibili e deterrenti per il verificarsi di eventi di tale violenza, ingiustificabili e privi di qualsiasi attenuante, come turbe psichiche, seminfermità mentale. A poco servono adesso, anche se doverose, le parole di conforto e di solidarietà espresse da tutte le istituzioni locali e nazionali. C’è bisogno di fatti”.
L’ordine dei medici snocciola anche i dati di accesso al Codice Rosa al San Luca che sono stati 746 dall’1 gennaio 2013 al 30 giugno 2015 di cui 59 riguardanti minori: “Ricordiamo che da oltre 4 anni – ricorda l’Ordine – da quando cioè è attivo il codice rosa all’ospedale di Lucca, ogni giorno in pronto soccorso vengono visitati dagli operatori sanitari che fanno parte del servizio una o due persone vittime di violenza. Sono accolti, ascoltati e presi in carico nonostante le gravi carenze di personale e difficoltà di lavoro e gli operatori sanitari spesso fanno questo fuori del loro orario di lavoro. Ma come sempre la risposta, di fronte alla richiesta fatta dai colleghi di implementare il servizio in pronto soccorso, è sempre la stessa: “Bisogna fare economia”. Non ci vogliono alchimie particolari per vincere la guerra contro la violenza sulle donne e su tutte le fasce deboli, poche cose ma ben fatte. E’ fondamentale la formazione di tutti gli operatori che si occupano di violenza perché ci vuole sì sensibilità, ma occorre anche tanta professionalità e risorse per chi lavora sul campo. Mancano tra l’altro assistenti sociali che possano poi seguire le situazioni di disagio in famiglia”.
“Ribadiamo che ogni istituzione deve fare ciò che è di sua competenza affinché tali eventi siano prevenuti e che i luoghi di lavoro siano resi aree sicure per il personale operante: questo lutto ci colpisce due volte come cittadini e come sanitari essendo la vittima ed il suo carnefice colleghi di lavoro nella nostra Asl”.
“Il consiglio dell’Ordine dei medici esprime infine il proprio plauso agli operatori sanitari del 118, medici ed infermieri – conclude la nota – che con tempestività e professionalità si sono prodigati nel tentativo, purtroppo risultato vano, di salvare la vita a Vania: a loro va il nostro commosso ringraziamento, come a tutti quelli che quotidianamente lavorano nelle strutture anti violenza e rendono possibile una società ed un mondo migliori”.