Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo

10 agosto 2016 | 19:13
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Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo
Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo
Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo
Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo
Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo
Violenza sulle donne, più di 2mila al corteo

La dolcezza infinita di un anziano marito che sistema l’ultimo bottone alla compagna e poi insieme, mano nella mano con la maglietta rossa, cominciano a camminare insieme al corteo sorridenti e orgogliosi nonostante la fatica dell’età.
E’ cominciata così, con l’amore, sotto le stelle cadenti e dopo un commovente applauso, la marcia in città contro la violenza sulle donne organizzata dai ragazzi del Forum Giovani di Capannori a una settimana dalla morte di Vania Vannucchi, la 46enne morta bruciata dopo che il suo ex, adesso in carcere, l’aveva cosparsa di benzina alla fine dell’ennesima tremenda lite.

Mura e vie del centro storico inondate da quasi tremila persone. Tanti, tantissimi, una fila interminabile di rispettoso, commovente e colorato silenzio. Striscioni, alte uniformi e gente comune mescolati in un unico grande e caloroso abbraccio a Vania e a tutte quelle donne che ogni giorno devono sopportare il dolore di un amore bugiardo. Sono arrivati da ogni parte della provincia di Lucca ieri sera, al cielo i labari dei Comuni di Capannori, Castelnuovo, Altopascio, Porcari, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Fabbriche di Vergemoli, quelle delle Unioni dei Comuni della Garfagnana e della Mediavalle oltre a quello della Provincia di Lucca. Nelle prime file, l’onorevole Raffaella Mariani, il sindaco Alessandro Tambellini, il presidente della Provincia Luca Menesini, gli assessori di Lucca e Capannori Ilaria Vietina e Lara Pizza, il consigliere comunale e provinciale Renato Bonturi, la consigliera Valentina Mercanti, la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Donatella Buonriposi, tra gli altri. Tutti in rosso, con un vestito tirato fuori da un vecchio armadio o con un semplice accessorio, un bracciale, un foulard o un fiocco attaccato al cuore. Tantissime anche le associazioni, come La città delle donne, associazione La luna, associazione don Franco Baroni onlus, associazione Di testa mia, associazione LuccaAut, Cantiere Giovani di Lucca, Lgbt Lucca, Comitato studenti per il Diritto allo studio 2008 onlus, Anpi, ex azienda Usl 2 di Lucca con il consultorio e il servizio di promozione ed educazione alla salute, Progetto Tutor Comune di Capannori, Partito Democratico di Capannori e Giovani Democratici e addirittura i presidenti dell’Arcigay di Livorno che si sono sentiti in dovere di partecipare nonostante i non pochi chilometri. Ritrovo in piazza del Giglio per poi arrivare al baluardo San Martino, in molti con delle bottiglie d’acqua in mano con dentro il glow stick per colorare di rosso la fontana di piazza Antelminelli. L’acqua, nonostante le migliaia di persone che hanno circondato la fontana, è rimasta inspiegabilmente limpida… ma poco è importato, di spettacolarità ieri sera a Lucca ce ne era già abbastanza così. Coppie innamorate di ogni età, padri con i figli in braccio, colleghe, amiche del cuore e compagne di scuola che per una sera hanno lasciato da parte chiacchere e aperitivi per ritrovarsi tutte insieme per una giusta causa, tutte insieme con un nastro rosso identico al polso non solo in segno di amicizia ma per qualcosa di altrettanto grande.
“Sono qui perché ho letto che questa manifestazione si sarebbe fatta solo se avessero partecipato almeno duecento uomini, e io mi sono sentito subito in dovere di partecipare, volevo essere uno di quelli ad ogni costo – spiega Marco, anche lui vestito di rosso, che ha convinto la fidanzata ad accompagnarlo al corteo – il colore rosso l’ho sempre associato all’amore, un po’ mi dispiace che negli ultimi anni abbia cambiato significato. Spero – conclude – che torni ad essere solo il colore dei sentimenti e non degli amori malati”.
“E’ stata una bella manifestazione – dice Emmanuele Papi, il giovanissimo presidente dell’associazione DiTestaMia – è un momento di condivisione forte, un momento davvero importante per la città e soprattutto per i suoi cittadini. Dobbiamo educarci alle relazioni, come è scritto anche sul nostro striscione questa sera”.
“Siamo venuti qui da Livorno perché noi come ArciGay ma anche come uomini siamo contro ogni tipo di violenza – spiega Luca, il presidente dell’Arcigay livornese accompagnato dal compagno – abbiamo ricevuto l’invito dai ragazzi di Capannori e non potevamo non partecipare ad una manifestazione così importante, non ci aspettavamo tutte queste persone, bene così!”.
In corteo, dietro allo striscione del Forum Giovani Capannori “Ti amo ma non ti uccido”, anche le sorelle di Vanessa Simonini, uccisa nel 2009 da un amico a Gallicano. Il corteo si è concluso sulle mura, al baluardo sopra piazza Santa Maria, dove i ragazzi del Forum Giovani hanno organizzato un ultimo momento di riflessione.
“Vi ringrazio tutti di cuore – dice commosso Valerio Petretti, promotore della serata – siete davvero tantissimi e non mi aspettavo davvero questa affluenza, sono scioccato. Ringrazio una ad una tutte le associazioni e le amministrazioni comunali. Stasera guardando le stelle cadenti potremo esprimere tutti il desiderio che non accadano mai più cose così:– conclude coperto dall’applauso della folla – ricordate che desiderare non è possedere e possedere non è amare”.
A volte la pochezza d’animo delle persone può portare a fare cose senza valore, magari solo per stupide mode o semplice mania di protagonismo. Ma ieri sera non c’era nessuna moda, non c’era nessun esibizionismo. C’erano valori veri, persone che avrebbero potuto fare qualsiasi cosa date le vacanze estive ma che invece erano lì, ad indossare un colore eccentrico che può anche non piacere o mettere a disagio, ad insegnare ai figli che quel modo di amare non va bene, a dimostrare alla moglie o alla fidanzatina che il loro amore non era come quello di Pasquale Russo e di tutti gli altri che hanno lasciato lividi alle proprie donne o ex non solo sulla pelle. Oltre a un “non fatelo più” si sentiva soprattutto forte e vivo il “noi non lo faremo mai” di tutti gli uomini presenti. In quelle vie regnava solo tanto rispetto per l’accaduto e amore, non c’era nemmeno rabbia, solo grande umiltà, persone che in quella marcia ci credevano davvero, di cuore. Lo hanno dimostrato le tante persone anziane presenti, tenerissime con addosso una maglietta rossa, le famigliole con i bambini piccoli, le ragazzine, perfino i cagnolini con i collari o i fiocchetti pendant con tutto il resto. E anche se forse si è sentita la mancanza di tanti uomini giovani, Lucca ha dimostrato comunque di essere una città piena di bellezza, non solo artistica.

Le foto di Giuseppe Cortopassi

Giulia Prete