Elettrodotto, Maggiano chiede soluzioni: emissioni alte

E’ ancora allarme per le emissioni elettromagnetiche prodotte dall’elettrodotto La Spezia Acciaiolo che nel territorio di Maggiano e Nozzano San Pietro hanno raggiunto anche lo scorso mese di luglio valori che superano dalle 5 alle 7 volte gli 0,4 micro tesla, il valore scientificamente ormai ritenuto di sicurezza, al di sotto del quale si possono escludere connessioni con insorgenze di forme leucemiche, linfomi e tumorali. E i membri del comitato Maggiano 2005 sono preoccupati di fronte all’ultimo rilevamento di Arpat relativo al luglio scorso e tornano a chiedere interventi risolutivi agli enti preposti.
“Nelle nostre zone – commenta il presidente del comitato Claudio Villani – il rischio continua ad essere significativamente elevato: si supera dalle 5 alle 7 volte il valore di 0,4, e ogni giorno che passa in più senza che nessuno abbia il coraggio di intervenire con azioni serie ed efficaci nel segno della cautela e della prevenzione, le nostre popolazioni sono esposte ad un rischio salute molto pericoloso”.
Da qui il nuovo appello alle istituzioni. “Dopo essere stati in Comune, in Regione alle due commissioni interessate, sanità ed ambiente, al Senato in commissione Sanità, ora chiediamo veramente che i politici si espongano con proposte ufficiali dove mettano la propria faccia ed il proprio impegno, a difesa di tanti cittadini da loro rappresentati nelle varie sedi istituzionali, amministrative e politiche”.
“Riteniamo – aggiunge Villani per il comitato – che la fiducia riposta fino ad ora in un percorso amministrativo e di comunicazione svolto nella massima trasparenza debba trovare la sua giustificazione in azioni ed interventi che che possano garantirne le motivazioni sociali che finora la hanno sostenuta. In caso contrario, ed in assenza di una qualsivoglia azione diretta da parte degli enti interessati, è della massima evidenza come le nostre popolazioni dovranno prendere atto di tali comportamenti, nocivi alla saluta della gente e lontani dalle gravi criticità vere, concrete e realmente esistenti sul territorio”.