
Non accenna ad affievolirsi il dibattito sulla performance musicale interrotta tre giorni fa, a ridosso di piazza San Michele (Articolo e video). Dopo la presa di posizione del sindaco Alessandro Tambellini, che ha invitato personalmente la band The Trouble Notes a palazzo Orsetti, per organizzare un evento con il patrocinio dell’amministrazione, sui social e non soltanto prosegue il confronto. A mente fredda, in molti oggi comprendono l’operato dei vigili che, chiamati da alcuni cittadini infastiditi, sono intervenuti applicando il regolamento in vigore relativamente alle performance in strada, che non consente l’utilizzo di impianti amplificatori. Una cosa è certa: la performance di busking del gruppo tedesco ha funzionato da vero e proprio detonatore di commenti, che sfociano quasi tutti in un’unica direzione: la normativa deve cambiare. Non è possibile – è il sentore collettivo – limitare in questo modo le potenzialità espressive di gruppi e singoli, a maggior ragione nella misura in cui esse contribuiscano ad arricchire la vita culturale cittadina.
E, sul punto, si esprime anche Michele Sarti Magi dell’Unione Giovani Liberi: “The Trouble Notes – si legge nella nota redatta oggi – è stato ‘vittima’, non dei vigili, ma semplicemente di un regolamento, che come sempre non aiuta chi cerca di rendere più vive e animate le nostre piazze. Non abbiamo assolutamente fatto una bella figura. Le solite regole esagerate ci hanno mostrato per la Lucca silenziosa che, noi giovani, non vogliamo pubblicizzare. Una città turistica come Lucca non dovrebbe avere un regolamento più elastico? E’ vietato portare gli amplificatori in strada? Spiegatami come mai. Ripeto che la colpa di sicuro non è stata di quei vigili, che hanno seguito il famoso “regolamento”. Però vorrei segnalare alla polizia Municipale, al Comune o a chi se ne occupa, che ci sono questioni ben più gravi da risolvere”.
Intanto interviene anche la manager della formazione berlinese, Steffi Tendler: “La vera questione che si è presentata, a Lucca – commenta – è stata quella dell’utilizzo degli amplificatori. Non ci fossero stati, nessuno avrebbe detto nulla. Forse dovremmo cominciare a chiedere al pubblico cosa ne pensa realmente delle performance di busking, specialmente di quello amplificato. Noi pensiamo che se viene fatto in modo rispettoso e sensato, debba essere possibile esibirsi in spazi ad hoc. Questo contribuirebbe non poco ad arricchire la vita cittadina, dal punto di vista sociale e culturale. L’amplificazione di queste performance ha creato questioni in molte città, ma le soluzioni esistono. Prendiamo Lisbona: lì è stato plasmato un sistema di permessi che ha risolto tutto quanto. In questa direzione si sta muovendo anche Berlino: hanno instaurato una collaborazione reciproca con Lisbona e stanno chiedendo ai musicisti e all’opinione pubblica di cooperare, per trovare insieme le soluzioni migliori”. La manager e la booking agent lucchese, Eleonora Papera (che lavora con la band quando si trova in tour in Italia) esprimono però apprezzamento per l’apertura del sindaco: “Lo ringraziamo – commentano – e senza dubbio accoglieremo il suo invito a palazzo Orsetti. Insieme possiamo organizzare uno spettacolo unico”. Nello specifico, sarà Papera ad incontrare il primo cittadino: poi, con una videochiamata, verrà raggiunta la band, in tour ancora per un po’. Il gruppo si è già reso disponibile a fare un concerto in occasione del prossimo tour, che promuoverà il primo album.
Resta da capire lo spazio di manovra delle amministrazioni locali a fronte di normative che sovente vengono dettate a livello regionale: un atteggiamento propositivo, tuttavia, non può che contribuire a migliorare lo stato dell’arte. La risposta potrebbe essere davvero quella adottata in altre città: spazi ed orari dedicati, capaci di non opprimere l’espressività e, al contempo, di rispettare l’esigenza di quiete manifestata da alcuni.
Paolo Lazzari