





La possibilità di una riqualificazione del quartiere di San Vito dopo che il Comune di Lucca ha annunciato la partecipazione al bando governativo da 500 milioni di euro per le periferie, partecipando con il progetto Quartieri social – viene accolta con entusiasmo ma anche con qualche distinguo dai residenti della zona.
L’idea di vedere tradotti in progetti concreti gli oltre 16 milioni di euro richiesti da Palazzo Orsetti (suddivisi tra San Concordio e San Vito) riscontra il favore di chi, come Gabriele Paolinelli, vive nella zona da quarant’anni: “Stiamo parlando di molti soldi – commenta – che potrebbero davvero migliorare la vivibilità della zona. Vorremmo però che, nel frattempo, non si perdessero di vista i problemi concreti del quartiere. Nel campo di calcio qua di fronte – indica lo spiazzo adiacente al centro socio-sanitario – ci hanno giocato generazioni di ragazzi, me compreso. Adesso l’erba è altissima e, comunque, non ci sono recinzioni. Se il pallone finisce in mezzo alla strada i bambini lo seguono e la tragedia è servita. Inoltre siamo preoccupati riguardo al futuro del centro socio sanitario: si dice spesso che San Vito è un quartiere ghetto, ma cosa si fa per migliorarlo? Se è vero che qua dentro vogliono mettere immigrati e nomadi, non credo che le cose possano cambiare in positivo. Ammassare qua tutti i casi problematici non è la risposta ai problemi”.
L’intervento sull’edificio, nello specifico del progetto, è finalizzato a realizzare un centro civico a San Vito, per un costo complessivo di 735mila euro.
All’interno di Quartieri social è anche prevista, per San Vito, la possibilità di avere nuove piste ciclabili (oltre all’implementazione di quelle esistenti), di un teatro, della riqualificazione di piazza Lodovico Ariosto e dei locali annessi alla parrocchia. Va ricordato che anche il Comune farà la sua parte con un impegno di cofinanziamento di oltre 4 milioni di euro, così come la faranno i soggetti che hanno manifestato interesse a collaborare, dall’Erp alla parrocchia di San Vito, fino a importanti attori del terzo settore: l’importo complessivo dei progetti è di oltre 23 milioni di euro.
“Ogni nuova opera per riqualificare un quartiere che lotta ogni giorno contro il degrado – commenta Celso Sevieri, che possiede una bottega storica nella zona – viene certamente accolta con favore. Non vorremmo, tuttavia, che si creasse soltanto una bella facciata dimenticando poi di prendersene cura. Quello che serve a San Vito sono i controlli: si dice, in giro, che le nuove telecamere installate dal Comune ancora non siano funzionanti. Qui ogni sera assistiamo alle solite scene: schiamazzi, bottiglie rotte, ingressi dei negozi appena riverniciati e subito ridipinti con bombolette spray”.
Una situazione che viene confermata anche da un altro commerciante: “A me hanno rotto un vetro e qua – dice indicando l’arco posizionato davanti al centro socio sanitario, ogni mattina sembra di assistere alla scena di un campo di battaglia. Addirittura, nei mesi scorsi, abbiamo trovato feci umane davanti ai negozi. Allora si facciano pure gli investimenti, ma accompagnati da una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, perché un vestito nuovo e bello, qua, rischia di essere stracciato nel giro di una settimana”.
Paolo Lazzari