Centro trasfusionale, l’Asl assumerà un infermiere

Le difficoltà per il personale infermieristico del centro trasfusionale di Lucca sono “contingenti”. Lo precisa la Asl Toscana nord ovest, illustrando i termini della questione. La dotazione organica “storica” della struttura, che svolge un importante ruolo per la comunità lucchese, è di 7 infermieri e 4 tra operatori socio sanitari e operatori tecnici, una dotazione che viene garantita anche in questo momento. Nell’ultimo periodo si sono verificate contemporaneamente le assenze improvvise, non preventivabili, di due infermieri.
“La direzione infermieristica – spiega l’Asl -, per far fronte a questa situazione di difficoltà, ha trasferito in via temporanea nella struttura un’infermiera impegnata in un altro servizio ma che aveva già lavorato al Centro Trasfusionale ed era quindi formata ed in grado di gestire in maniera adeguata le varie attività che devono essere assicurate in questo ambito. Uno dei due operatori assenti è intanto rientrato al lavoro proprio oggi, mercoledì 7 settembre, riportando l’organico a 7 infermieri. E’ poi già previsto, a partire dal 20 settembre, l’inserimento di una nuova unità infermieristica di ruolo, al posto dell’infermiera inserita in via temporanea. L’Azienda valuterà inoltre, insieme alle organizzazioni sindacali, la necessità – in base ai carichi di lavoro – di un ulteriore adeguamento. Da evidenziare comunque che la caposala, oltre a coordinare il lavoro dei propri operatori di riferimento, svolge anche un ruolo operativo e che all’interno del Centro Trasfusionale è rimasto costante il numero totale (4) di operatori socio sanitari e operatori tecnici. La difficoltà del settore di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia è stata quindi solo temporanea e legata ad aspetti contingenti ed anche alla necessità di far usufruire le ferie al personale. La situazione si sta adesso normalizzando e la struttura potrà continuare a garantire le importanti attività che la rendono centro di riferimento nella rete aziendale e regionale”.
Sul caso interviene anche il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini: “”Per quanto riguarda l’organizzazione del centro trasfusionale, di cui oggi si segnalano le difficoltà a causa di carenza del personale – scrive il primo cittadino -, da parte mia ribadisco, come già nell’ultima riunione al San Luca lo scorso primo settembre, che è necessario preservare e rilanciare i punti di forza espressi negli anni sul territorio lucchese all’interno di un sistema, quello di area vasta, che deve essere policentrico e non schiacciato su un’unica realtà di eccellenza. In quest’ottica e nell’intento di garantire un servizio migliore per i cittadini lucchesi, sia donatori sia pazienti, mi faccio portavoce sin d’ora con la direzione dell’azienda Usl perché vengano affrontate in maniera sistematica le difficoltà espresse dal servizio del centro trasfusionale”.
Al di là dei problemi contingenti il sindaco sottolinea che “i cittadini lucchesi hanno dimostrato la loro generosità in questi giorni difficili che hanno caratterizzato l’immediatezza del dopo-terremoto, e lo hanno fatto non solo attraverso iniziative di solidarietà organizzate spontaneamente in molti paesi e quartieri del territorio, ma anche accorrendo al centro trasfusionale per donare il proprio sangue a favore delle popolazioni colpite da questa enorme tragedia. Questo nella migliore tradizione lucchese, che vede la nostra città come luogo che da sempre si contraddistingue per l’alto numero di donazioni. Al momento – aggiunge -, come ci fanno sapere dalla Asl, l’emergenza legata al sangue per il terremoto è terminata. Il gesto della donazione del sangue e del plasma resta tuttavia importante. Il sangue infatti è insostituibile, non si fabbrica in laboratorio e il nostro sistema della donazione libera è riconosciuto come il più valido anche a livello internazionale. E’ quindi essenziale che tutti noi ci atteniamo alle richieste e alle necessità che ci verranno indicate e segnalate dalle strutture sanitarie e dalle associazioni dei donatori”.