San Luca, Asl ribadisce: “Percorso legittimo”

13 settembre 2016 | 07:24
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San Luca, Asl ribadisce: “Percorso legittimo”

Ospedale San Luca, l’azienda risponde ancora alle critiche del professor Piero Angelini sulla legittimità del percorso per la realizzazione dell’ospedale.

“Rispetto alla legittimità della delibera Dg 566/2008 – dice l’Asl – di approvazione dell’esito della Conferenza dei servizi si ribadisce che verso tale delibera era stato fatto ricorso al Tar da parte di vari soggetti, tra cui alcuni appartenenti al Comitato Lucca est. Tale ricorso era promosso anche contro la delibera Dg 702/2008 di approvazione del progetto definitivo e contro l’accordo di programma del 2005. Con ordinanza Tar Toscana 638 del 2008 è stata però negata la sospensiva e tale ordinanza è stata poi confermata dal Consiglio di Stato. I ricorrenti non hanno poi più coltivato il relativo giudizio, che è stato quindi dichiarato perento con decreto del Tar 638 del 2014. Verso l’accordo di programma del 2005 era stato proposto altro ricorso al Tar da parte di vari soggetti, tra cui i signori Papeschi, Angelini ed altri, ricorso definito in senso favorevole alla Usl con sentenza Tar 453 del 2009, non appellata; l’azienda, assieme al Sior, ha poi fatto ricorso verso alcuni atti del Comune di Lucca che nel 2008, successivamente all’approvazione dell’accordo di programma per legge già modificativo degli strumenti urbanistici, tentavano – in palese contrasto con gli impegni assunti dal sindaco e ratificati dal consiglio comunale di Lucca – di impedire la realizzazione del nuovo ospedale nella localizzazione prevista. La sentenza del Tar 302 del 2015, richiamata dal consigliere Angelini e da tempo anch’essa passata in giudicato, ha sancito definitivamente che, alla luce dei successivi atti autorizzativi e permessi di variante approvati dal Comune tra il 2011 ed il 2012 relativi all’ospedale in corso di realizzazione nell’area di San Filippo e del rilascio finale del certificato di agibilità, tali intenzioni di inadempimento dell’accordo di programma sono state definitivamente abbandonate confermando il Comune la localizzazione del presidio nell’area dove poi è stato realizzato”.
“In merito – prosegue l’azienda – alla presunta assenza del permesso a costruire si ribadisce che la Conferenza si è svolta ai sensi della Legge 241/1990, articolo 14, comma 5, e che “la determinazione motivata di conclusione del procedimento sostituisce a tutti gli effetti ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti ala predetta conferenza”. D’altra parte verso la delibera di approvazione dell’esito della Conferenza dei servizi era stato fatto il ricorso di cui al punto a) con gli esiti sopra descritti. Dunque l’intera procedura di realizzazione del nuovo ospedale si è svolta nella massima trasparenza e legittimità ed è già stata oggetto di esame in varie sedi amministrative che ne hanno confermato la validità. Poiché, alla luce di questo quadro, non vi sono fondate ragioni di dubbio ulteriore, l’azienda, che in questi anni ha sempre fornito continui chiarimenti sul punto, è pronta a tutelare l’immagine propria e dei propri collaboratori ove, anziché contribuire a chiarire al pubblico questa realtà delle cose, se ne denigri nuovamente e con termini inaccettabili il trasparente e corretto operato nell’interesse della collettività. Si ribadisce che, con l’ospedale funzionante da oltre due anni, appare poco produttivo continuare a parlare del passato, con le stesse affermazioni che si ripetono negli anni, e si evidenzia che a “dare inizio alla polemica” non è stata certo la Asl, che ha anzi sempre avuto un atteggiamento costruttivo e collaborativo”.