Prima campanella tra selfie e sbadigli sotto l’ombrello



“Mamma, mi vieni a prendere?”. E dopo l’incubo dei libri nuovi, del diario, delle ‘scarpe buone’ e del grembiulino ecco che, alla fine, è tornata anche la frase più temuta da ogni genitore. Ritorno alla routine anche per gli studenti lucchesi che questa mattina (15 settembre) sono tornati tra i banchi di scuola ancora dorati dall’abbronzatura ma, purtroppo, sotto l’ombrello. Un inizio grigio e piovoso infatti quello che ha salutato gli studenti questa mattina, già preannunciato nei giorni scorsi con l’allerta meteo. Ma anche se in pochi lo ammettono, tornare in classe, anche se sotto la pioggia, è sempre una bella emozione. Vestito nuovo o la maglietta dei momenti importanti, stamattina di nuovo tutti in fila davanti al portone, chi euforico e chi ancora con gli occhi stropicciati dopo tre mesi di mare e grandi dormite.
“Questo è il mio ultimo primo giorno di scuola – dice Gaia del liceo Classico – sono carica ma questa cosa mi rattrista un po’. Quest’anno ho la maturità e mi devo impegnare fin da subito…anche se, in realtà, oggi pomeriggio devo finire tutte le versioni di latino che non ho avuto voglia di fare durante le vacanze”.
Meno ‘carico’ invece Luca, del terzo anno al liceo artistico di via Fillungo, che all’uscita esordisce con uno…: “Stavo meglio a letto”.
“Credo che siano cambiati alcuni professori – continua Luca – e sono un po’ preoccupato, spero di trovarmi bene. Però quest’anno in programma ci sono le materie di arte che mi piacciono di più e nel complesso sono abbastanza contento”.
C’è chi appena uscito si fa un selfie di gruppo nonostante la pioggia e chi invece ne approfitta per fare merenda, magari soffocando i dispiaceri per la fine dell’estate. Grande gioia quindi per bar e pizzerie che con oggi tornano a sfornare per palati più giovani e esigenti dopo le ore trascorse sui banchi.
Prima campanella felice anche per i ragazzi dell’Iti Fermi che al loro arrivo hanno trovato la scuola ‘tirata a lucido’.
“Hanno sistemato la parte esterna – spiega Gabriele della quarta Asa – imbiancando e sistemando le vie di scolo dell’acqua danneggiate. Una gran bella cosa visto che fino allo scorso anno ci pioveva in classe! Altra bella cosa è che le cattedre dei professori sono state già tutte assegnate e non è una cosa da sottovalutare dato che negli anni scorsi a volte abbiamo avuti supplenti anche per un mese”.
Scuola più bella e il ‘lusso’ di avere già tutti i professori, ma il pensiero ai ragazzi di Amatrice che sono stati colpiti dal terremoto lo scorso 24 agosto resta comunque presente.
“Sicuramente questo è un inizio anno un po’ diverso dagli altri – continua Gabriele –: si ha la consapevolezza che molti nostri compagni, anche se quasi dalla parte opposta d’Italia, oggi si mettono sul banco dopo aver passato una notte da incubo, sempre con la paura. Sarebbe carino, secondo me, organizzare a scuola qualche evento sportivo di beneficienza”.
Anno di maturità anche per Michele Sarti Magi, presidente dell’Unione Giovani Liberi e studente del liceo musicale i cui insegnanti storici, negli ultimi mesi, hanno dovuto fare i conti con le nuove normative della Buona Scuola, che di buono per loro ha davvero poco.
“Tocca a noi, attraverso la scuola, attraverso il nostro orgoglio e il nostro coraggio, rivoluzionare questo paese – dice Sarti Magi -. Dalla scuola, da un semplice consiglio di classe o consiglio di istituto. Ogni giorno, insieme ai nostri compagni, apprendiamo nuove cose, nuovi insegnamenti che giorno dopo giorno sono strumenti potentissimi per cambiare insieme questa società. Quindi – conclude – auguro un buon anno scolastico a tutti i miei amici, compagni, conoscenti e a tutti gli studenti”.
Attesa anche la conclusione dei lavori nel convento di S. Agostino che, a fine novembre, ospiterà i ragazzi del liceo musicale.
“Colgo l’occasione per ringraziare come sempre tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, dai muratori agli elettricisti, dagli architetti agli idraulici. Tutti, si tutti perché hanno fatto veramente uno splendido lavoro”.
Ma attenzione, oggi era solo un assaggio: da domani si torna alla routine vera, con l’orario pieno, le prime temutissime lezioni e le pagine del diario da riempire di compiti, non solo di disegni e dediche.
Giulia Prete