





di Roberto Salotti
Luigi vaga sperduto nei corridoi affollati dell’ufficio scolastico provinciale. In mano ha il suo fascicolo: è tra i docenti che hanno vinto l’ultimo concorso e, in più, dalla sua ha anche l’ordinanza del Consiglio di Stato che gli ha riconosciuto l’inserimento nelle graduatorie dopo l’abilitazione con il Tfa. Ma i suoi dati non figurano nemmeno nella lista degli ammessi con riserva nelle graduatorie a esaurimento. Poi ci sono Andrea, Giulitta e Chiara, freschi freschi di concorso.
L’ufficio scolastico regionale ha già comunicato loro l’ambito scolastico dove insegneranno: la Versilia. Si sono già presentati in alcune scuole dove ci sono cattedre vacanti, come al Chini di Lido di Camaiore. Dalla segreteria però, per essere ragguagliati della situazione, li chiamano al cellulare, mentre attendono nell’anticamera della stanza dove stamani (19 settembre) si sono svolte le convocazioni per le assegnazioni dei ruoli ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. “Anche le scuole non sanno come orientarsi – spiega Giulitta Nardi Perna -: chiamano noi, perché non riescono a parlare con nessuno, da giorni, all’ufficio scolastico provinciale”.
Una situazione ritenuta più che paradossale dagli stessi protagonisti, che pur avendo superato brillantemente il concorso del giugno scorso non sono ancora dietro ad una cattedra: “Siamo ai primi posti nella graduatoria di merito – racconta Andrea Angius, includendo la collega – ma, a causa del caos nell’ufficio scolastico provinciale di Lucca, ancora non sappiamo quale sarà il nostro destino”. Chiara Taviani a qualche metro annuisce: ogni tanto controlla se si apre la porta dove uno ad uno sono convocati i docenti in graduatoria. Ma sa che almeno oggi il suo nome non sarà chiamato: “Siamo venuti per capire cosa sta accadendo – racconta -: si stanno assegnando cattedre ai docenti delle Gae, mentre non vengono considerate le graduatorie di merito”. A qualche altro insegnante che ha seguito le indicazioni contattando direttamente la scuola è toccato invece prendere servizio in un istituto, poi poi essere trasferito in un altro dopo un paio di giorni. E’ successo a Gallicano, ma non si tratta – spiegano gli insegnanti – di un caso isolato.
Nel caos generale, ci sono anche tante mamme ad accompagnare i figli all’ex Provveditorato. L’eco delle loro voci che si affannano a tranquillizzare i futuri docenti si sentono anche da piazza Guidiccioni, sotto le finestre spalancate delle sale dell’ufficio scolastico, dove il clima è rovente, sia per la grande calca, sia per le proteste e i malumori degli insegnanti.
“Sono incredula – racconta Laura, una mamma -: ho deciso di accompagnare mia figlia questa mattina perché lei è veramente esasperata, non riesce nemmeno a guidare a causa di questa situazione. Ha fatto il Tfa, abbiamo sborsato 3mila euro. Poi questo non bastava, e ha fatto anche il concorso. Lo ha vinto, ma ancora non sa che destino avrà”.
Secondo quanto era stato stabilito, invece, i docenti vincitori di concorso sarebbero dovuti entrare in ruolo, a seconda della posizione in graduatoria, dal 1 settembre scorso. “Come richiesto – racconta ancora Andrea Angius – abbiamo presentato nei tempi i moduli per la scelta dell’ambito scolastico. Vivo a Pisa ed ho scelto oltre a questa città anche la Versilia. L’ufficio scolastico regionale ha confermato per decreto l’ambito della Versilia, ma da quel momento non è seguito altro. Mi sono presentato subito con altri colleghi all’ufficio scolastico provinciale, dove non siamo stati ricevuti da un funzionario o da un dirigente ma da un sindacalista. La cosa ci è sembrata strana, ma abbiamo comunque presentato il nostro caso. Alla fine ci è stato detto di inviare i curricula ai presidi delle scuole, che ci avrebbero poi ricontattato per l’assegnazione”. “Invece non è così – prosegue Giulitta Nardi Perna -: le scuole non sanno cosa fare, le nomine dovrebbe farle l’ex provveditorato”.
La confusione è generale. Anche per altre due giovani insegnanti vincitrici di concorso e che aspirano ad una cattedra nell’ambito scolastico della Valle del Serchio, assegnato loro dall’Usr della Toscana. Accade, però, che alcune scuole superiori abbiano già assegnato le cattedre, senza ricorrere alle graduatorie di merito. “Alcuni docenti nella nostra stessa situazione – raccontano – lavorano già regolarmente, altri non sanno ancora dove saranno assegnati. E quel che è peggio è che nessuno dice loro come fare”.
Tante scuole, per superare l’impasse, hanno assegnato cattedre temporaneamente agli “aventi diritto” delle graduatorie, in attesa di avere indicazioni più precise. Ma questo fa surriscaldare gli animi e armare, ancora, una guerra fra precari.
Al quadro va aggiunto poi l’esercito degli insegnanti la cui abilitazione attraverso Pas e Tfa è stata sancita con l’ordinanza cautelare dal Consiglio di Stato, che ha disposto l’inserimento nelle graduatorie. In attesa della decisione di merito, avrebbero dovuto essere tutti figurare, sebbene con riserva, nelle Gae. Ma molti non hanno trovato il loro nome: eppure hanno diritto a “spartirsi” i posti di ruolo con i concorsisti. “La maggior parte delle cattedre, almeno per le scuole secondarie non è ancora stata assegnata – denunciano i docenti -: una situazione paradossale, che non ha pari in Toscana”. “Negli altri uffici scolastici – spiega Chiara Taviani – non c’è questo caos, e i docenti delle graduatorie di merito lavorano già regolarmente nella scuola nella quale hanno ottenuto la cattedra. A Lucca, invece, è un vero disastro”.