
di Roberto Salotti
Non si arresta la corsa ai biglietti per Lucca Comics and Games. E mentre la vendita online sfonda quota 43mila tagliandi già venduti, la città si prepara ad accogliere l’invasione pacifica e colorata dell’esercito delle nuvole parlanti. E ci si muove su più fronti: non solo sul fronte della logistica, ricalcata sostanzialmente sul piano dello scorso anno. Un altro tema da anni ormai “scottante”, insieme a quello della viabilità e della sicurezza durante la kermesse, sarà affrontato nelle prossime ore: si tratta del capitolo temporary stores, i negozi temporanei che aprono nei fondi commerciali lungo le principali direttrici della manifestazione e che in passato sono stati al centro delle polemiche delle categorie.
Quest’anno, come nel 2015, si cercherà di porre, dove possibile, dei limiti. Soprattutto per quelli del settore alimentare e della somministrazione delle bevande.
E’ per questo che per mercoledì (28 settembre) è convocato in Comune un primo incontro con i rappresentanti della categoria dei commercianti. Le richieste delle organizzazioni sono quelle di sempre: trasparenza, controlli e limiti alle attività temporanee che rischiano di fare concorrenza sleale a locali e attività stabili che ogni anno attendono con grandi aspettative l’evento.
“E’ un tema sul quale vogliamo anche quest’anno riconfrontarci con l’amministrazione comunale – spiega il direttore di Confcommercio, Rodolfo Pasquini -, e su cui siamo pronti a dare il nostro contributo”. Gli esercizi pubblici – locali e ristoranti – già piegati dalla legge sulle liberalizzazioni chiedono tutele all’amministrazione comunale. La “guerra” non è tanto ai negozi di gadget ma alle attività di somministrazione “improvvisate”.
Il Comune, secondo quanto spiegato dall’assessore Giovanni Lemucchi, ha intenzione di regolare la materia sul modello di quanto fatto negli anni passati. Si cercherà cioè di imporre un limite di tempo adeguato per la presentazione delle richieste di Scia per quelle attività che faranno vendita o somministrazione di alimenti. Che dovranno – con un congruo anticipo – presentare tutta la documentazione che potrà poi essere oggetto dei controlli e degli accertamenti del caso, per evitare situazioni “al limite”.
“Comprendiamo bene che con le liberalizzazioni è poco quello che si può fare – sottolinea il direttore di Confcommercio, Pasquini -, ma immaginiamo se per i Comics accadesse quanto avvenuto sabato sera per la festa sulle Mura di Lucca: sarebbe un grave errore oltre che un danno per tutti”.
Il caso di sabato sera – finito con una multa da 5mila per la mancanza dell’autorizzazione a servire le bevande per l’evento musicale sulla salita del Caffé delle Mura (Leggi) – convince ancora di più le categorie del fatto che sia necessario lavorare all’unisono: commercianti, associazioni e istituzioni locali. “Bene fa il sindaco a sottolineare che si sono delle regole e che esse vanno rispettate – spiega Pasquini -: è quello che mi sento di dire anch’io riguardo a quello che è accaduto. Il segnale che va dato è che non tutto può essere fatto: non ci si può svegliare una mattina e aprire una attività in un luogo dove non è stato consentito”.
E l’episodio della festa di fine estate, multata per aver allestito all’ultimo minuto un bar all’aperto che aveva avuto il diniego del Suap, è destinato, anche quello, ad essere oggetto di confronto fra categorie e amministrazione. “Non contesto l’iniziativa dell’organizzatore, tanto meno l’idea di una festa in un luogo tanto suggestivo – commenta Pasquini -: per quel che ci riguarda, ben vengano iniziative del genere. Quello che mi sento invece di contestare è il metodo. L’organizzatore avrebbe potuto e dovuto confrontarsi con gli esercenti della zona, magari proponendo delle collaborazioni in una formula da definire con il coinvolgimento delle parti. Invece, così non è stato. E avrei usato le stesse parole se si fosse trattato di qualunque altro, anche di un nostro associato. Perché, sono convinto, non deve passare il messaggio che se uno paga una multa può fare quello che vuole. E’ sbagliato e non porta nulla alla città, a chi la vive e a chi ci lavora”.
E con i Comics dietro l’angolo la precisazione di Pasquini appare quanto mai attuale: “Immaginiamo se una cosa del genere accadesse durante i Comics – osserva il direttore di Confcommercio -: Con le liberalizzazioni che piegano già a cose normali il settore e i temporary store, le conseguenze sarebbero facilmente prevedibili”. E non potrebbero che essere, secondo la categoria, negative.