Tariffa dell’acqua, scatta l’aumento del 6,5%

5 ottobre 2016 | 14:46
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Tariffa dell’acqua, scatta l’aumento del 6,5%

Era ampiamente previsto, ma ora c’è l’ufficialità. A Lucca la tariffa dell’acqua subirà un aumento del 6,5%. Era stato annunciato in più e stamani la decisione è stata approvata durante la riunione all’autorità idrica territoriale. L’assemblea dei sindaci dell’Ait, infatti, ha approvato le nuove tariffe dei gestori, votando incrementi mediamente più contenuti rispetto a quanto previsto. A Lucca viene comunque confermato il bonus acqua per le famiglie disagiate (sulla base del reddito e della numerosità) per una quota di 75mila euro.

“Si è voluto tenere insieme – ha dichiarato in una nota il direttore generale Alessandro Mazzei – la possibilità di attuare gli investimenti necessari da qui al 2020 tenendo coperti i vari piani economici delle aziende di gestione, e abbassare le percentuali di incremento delle bollette per andare incontro ai cittadini”.
Per Lucca (Geal) scattano gli aumenti tra i più consistenti dell’ambito, ma bollette più salate arriveranno anche da Gaia (zona Versilia, Massa e Carrara) dove si registra un incremento del 5%, come previsto. Acque, invece, (zona Pisa, Cuoio, Empoli) avrà un incremento del 6,8% (invece del 7,7%); Publiacqua (zona Firenze, Prato, Pistoia) avrà un incremento del 4% (invece del 7,5%); Nuove Acque (zona Arezzo) avrà un incremento del 3,8%; Asa (zona Livorno) avrà un incremento del 2,7% (in vece del 6,5%); Acquedotto del Fiora (zona Grosseto e Siena) avrà un incremento del 4,4% (invece del 4,9%).
Proprio negli ultimi giorni comunque, a Lucca, è stato sottoscritto tra Comune e Geal un protocollo d’intesa che mettere a disposizione una quota tariffaria per l’anno in corso a favore delle utenze in condizioni disagiate, pari a 75.000 euro. Nel protocollo sono disciplinate nel dettaglio le forme di tutela per le categorie di utenza in condizioni economico-sociali disagiate, per le utenze domestiche nell’abitazione di residenza.
In particolare con il bonus acqua, si punta, indicativamente, a consentire una riduzione della spesa pari a circa il 20%, al netto delle imposte, sostenuta dall’utente tipo per la fornitura del servizio idrico e fognatura e depurazione.
Il contributo viene inoltre determinato in misura parametrica in modo che lo stesso venga calcolato individuando la spesa media annua per classe di numerosità familiare, prendendo come riferimento la tabella frutto dello studio eseguito dalla Regione Emilia Romagna nel 2011 relativamente all’applicazione della tariffa pro capite del servizio idrico integrato. L’assegnazione dei fondi, viene effettuata secondo prefissati limiti di reddito individuato nell’Isee ordinario fino a 17.000 euro e in base a parametri sulla numerosità del nucleo familiare.