




Erano le 9,05 del mattino del 12 novembre del 2014 quando apparvero le prime transenne a chiudere la via Ingrillini. Oggi (9 ottobre) a quasi due anni dall’inizio dei lavori quelle transenne ci sono ancora, ma al di là di esse si vede la struttura del sottopasso ferroviario, ormai all’ultimo rush del completamento, in attesa dell’inaugurazione che secondo la road map dovrebbe tenersi entro Natale.
Due anni sono passati da quella piovosa mattina di novembre, mesi e mesi in cui via Ingrillini è andata plasmandosi. Alcune attività hanno cambiato gestione, altre non si sono arrese ma hanno dovuto stringere i denti. Ora aspettano con trepidazione che la nuova infrastruttura sia aperta al transito.
Come era prevedibile, tutte hanno tentato di attutire il colpo dovuto alla chiusura della strada per consentire il cantiere, ma in alcuni casi è stato davvero impossibile proseguire.
Uno degli esempi più emblematici? L’ormai ex pizzeria “Special One”, collocata proprio a venti metri dalle sbarre del passaggio a livello. Lì il lavoro è andato avanti, ma alla fine i titolari hanno registrato un calo catastrofico, pari al 70 per cento della clientela originale. Adesso la pizzeria è passata di mano e la nuova gestione aprirà tra una ventina di giorni: “Con la strada chiusa – commenta Stanislao Tortora, il nuovo gestore – quasi tutti hanno preferito andare altrove, al posto di farsi tutto il giro, che vuol dire almeno un quarto d’ora in più di macchina. Adesso spero che rispettino i tempi di consegna dei lavori: qui apro una pizzeria napoletana e la chiamerò Masaniello”.
Certo, ci sono anche attività come la palestra Pro Fight Lucca che, per il genere di servizio offerto, hanno risentito in modo minore della chiusura, ma qualche effetto negativo lo hanno dovuto registrare un po’ tutti.
Non così, invece, per i negozi che si trovano molto più avanti, alla fine della strada, proprio all’angolo con via di Tiglio: qui, complice il grande transito, l’attività è sostanzialmente andata avanti senza problemi.
Poi c’è il capitolo residenti: “E’ stata veramente dura in questi mesi – commenta un’anziana signora – perché per arrivare a casa, ogni giorno, sono stata costretta a fare un giro enorme, inserendomi nel traffico. Anche io spero che i tempi di consegna siano rispettati, perché perdere ogni giorno mezz’ora buona mi ha pesato”. C’è però anche chi guarda le cose da un’altra prospettiva: “Vivo qui da vent’anni – afferma un altro residente – e la pace che si è respirata in questo periodo non mi è dispiaciuta. Con l’apertura del sotto passo la viabilità diventerà più scorrevole, ma davanti a casa mia, che è a ridosso della carreggiata, il traffico aumenterà notevolmente. Noi residenti speriamo soltanto che il Comune abbia l’accortezza di limitare il transito dei tir”.
Paolo Lazzari