Luccaport, per il Tar legittima la revoca a Manutencoop

La revoca dell’aggiudicazione a Mantencoop della piattaforma logistica per il trasporto delle merci Lucca Port era legittima, e per questo l’azienda di Bologna che aveva impugnato la decisione del Comune di Lucca dovrà pagare anche duemila euro di spese legali sostenute da Palazzo Orsetti nel braccio di ferro giudiziario che si era aperto nel novembre scorso (Leggi). Lo hanno deciso i giudici del Tar, respingendo il ricorso dell’azienda, che si era presentata come unico concorrente alla gara indetta nel dicembre 2014 per affidare in gestione il centro ecologico di distribuzione delle merci, nato come divisione della società Metro Srl, che gestisce parcheggi e permessi per la Ztl.
La vicenda sembrava aver assunto ben altra piega quando la commissione, valutati tutti gli atti presentati da Manutencoop Facility Management spa aveva proceduto con l’affidamento provvisorio e poi definitivo del servizio alla società, che però non si era presentata all’atto della firma. Nel corso della procedura, come ricapitolano i giudici del tribunale amministrativo regionale, erano emerse divergenze sul servizio che sarebbe andato in gestione a Manutencoop. L’offerta tecnica presentata, secondo la commissione di gara che l’aveva esaminata, infatti, avanzava una serie di proposte operative per una nuova organizzazione del servizio che però non collimavano con il contratto che proponeva il Comune. In sostanza, l’azienda messa di fronte al contratto aveva chiesto agli uffici comunali una nuova bozza, proponendo dei correttivi, tra cui: affidamento da parte del Comune di Lucca dell’attività di trasporto per almeno 10.000 euro l’anno, restrizioni del traffico nel centro storico, coinvolgimento di Luccasport negli eventi programmati dal Comune (mercato dell’antiquariato, Lucca Summer Festival, Luccacomics). Una ipotesi però bocciata dal Comune, perché non prevista dal capitolato di gara e ritenuta non sostenibile dall’amministrazione. In assenza di un accordo in tal senso, Manutencoop si era rifiutata di firmare l’accordo e il Comune gli aveva revocato l’appalto, con una determina pubblica il 5 novembre di un anno fa con cui Palazzo Orsetti ha rescisso l’affidamento, incamerando nelle proprie casse la cauzione già versata dall’azienda. Contro quell’azione Manutencoop aveva proposto ricorso, chiedendo anche i danni.