Urbanistica, sotto la lente osservazioni Regione

25 ottobre 2016 | 16:34
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Urbanistica, sotto la lente osservazioni Regione

La commissione urbanistica del Comune di Lucca è oggi (25 ottobre) entrata nel merito dell’osservazione al piano strutturale presentata dal settore urbanistica e politiche abitative della Regione Toscana, articolata in più punti e corredata da alcuni contributi pervenuti da altri settori.

In particolare, da Firenze si invita ad approfondire ulteriormente alcuni casi – uno a Maggiano, uno a Montuolo e uno all’Acquacalda – di aree dalle connotazioni rurali comprese, invece, entro il perimetro del territorio urbanizzato individuato dal piano. Osservato anche il parametro Istat alla base della previsione di dimensionamento, che indica in 130 metri quadrati di superficie utile lorda la grandezza media delle abitazioni del territorio comunale: un dato che, nella sua elaborazione, tiene conto della presenza di ville e palazzi storici di grandi volumi. La Regione suggerisce quindi di abbassare a 90 metri quadri l’unità di misura sulla quale calcolare il dimensionamento del residenziale, che risulterebbe pertanto ridotto da 84500 a 58500 metri quadri. Si chiede inoltre al Comune di specificare la non previsione di grandi strutture di vendita, che comunque si evince sia dalla cartografia sia dalla disciplina generale di piano, per evitare fraintendimenti futuri. Un’occasione, per i consiglieri di minoranza, per tornare sulla polemica innescata al momento dell’adozione del piano strutturale: “Si è parlato di ostruzionismo, ma nelle pregiudiziali da me e dai colleghi di minoranza presentate in consiglio comunale la sera che venne adottato – interviene il consigliere Roberto Lenzi – c’erano molte delle considerazioni di merito presentate anche dalla Regione. Avrei preferito che l’amministrazione ci avesse dato più ascolto”.
“Quello che è successo in consiglio comunale è tutto registrato – replica Giovanni Ghilardi di Lucca Civica – ed è falso che questa maggioranza non vi abbia dato modo di presentare i vostri contributi. Solo che le bugie, ripetute, poi vengono percepite come verità: è la macchina del fango. Voi consiglieri di minoranza ve ne siete andati e non avete presentato i vostri emendamenti: se vi fosse interessato il bene della città, di cui tutti noi siamo servitori, sareste rimasti”. “Anche io ero scettico su alcune questioni, al momento dell’adozione – ricorda il presidente Lucio Pagliaro – ma alla fine credo che la politica sia anche stare nei tempi che l’amministrazione intende rispettare. La fase delle osservazioni ha prodotto contributi che sono occasioni per migliorare il piano. Valutiamole adesso insieme, perché il piano che andrà in approvazione diventi uno strumento migliore: per riuscirci davvero, però, dobbiamo chiudere con le polemiche del passato e guardare al compito che ci attende oggi”. Concordi con Roberto Lenzi la consigliera Roberta Bianchi, che ha voluto sottolineare lo spirito costruttivo e migliorativo con il quale ha sempre inteso il dibattito in commissione, e il consigliere Piero Angelini, che ha anticipato in parte i temi che approfondirà nei prossimi giorni: “Il piano non prevede dimensionamento per il territorio rurale, demandando alla conferenza di copianificazione la valutazione sull’insediamento di grandi strutture e oltre 100mila metri quadri di aree agricole e boscate – rincara Angelini – sono state inserite nel territorio urbanizzato. Questo della perimetrazione è un problema molto serio, io dimostrerò che c’è stata una violazione della legge e un abuso, ricostruendo tutta la storia che ha condotto a certe scelte e mettendo in luce come il processo sia venato da omissioni e interessi non di carattere generale”. Il consigliere di maggioranza Paolo Moriconi, invitando più volte i colleghi a rimanere nel merito dell’osservazione regionale, ha osservato anche: “I dati sui quali si è basato il Comune per quantificare il dimensionamento residenziale possibile, di qui a 15 anni come minimo, hanno una base scientifica, certificata dall’Istat. La Regione invece propone un altro numero, benissimo, ma è comunque empirico. Il quadro propositivo del piano si deve basare, per fare le cose per bene, su dati certi, scientificamente fondati”.

In chiusura, sono stati letti i contributi pervenuti dai settori regionali di agricoltura e sviluppo rurale, di trasporto pubblico locale e di contabilità, controllo e investimenti – che ha auspicato, per il futuro piano operativo e i conseguenti piani attuativi, una destinazione in parte residenziale che accresca l’attrattività sul mercato dell’ex ospedale Campo di Marte.