Lattanzi junior a Imt, Pietrini commenta l’ipotesi

27 ottobre 2016 | 12:47
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Lattanzi junior a Imt, Pietrini commenta l’ipotesi

“Non saranno certo i siti di gossip a condizionare le scelte della scuola di Alti Studi Imt”. A parlare è Pietro Pietrini, direttore dell’istituto con sede all’ex convento di San Francesco. Che risponde così alle recenti voci, amplificate dal sito Italia.co, della possibile assunzione come docente della scuola di Nicola Lattanzi, professore di economia aziendale all’università di Pisa, già membro del consiglio direttivo di Imt e figlio del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, uno dei finanziatori della scuola.

Una nemmeno troppo velata accusa di conflitto di interesse che Pietrini respinge fermamente e sul nascere: “L’affermazione – dice il direttore, professore di biochimica clinica e biologia molecolare clinica e psichiatra – è impropria. Di assunzioni noi, infatti, non ne facciamo. L’università funziona con dei concorsi secondo leggi dello stato e criteri restrittivi. Questo ci ha permesso di essere considerati dalle agenzie di rating nei primissimi posti per virtuosità, che significa capacità di attirare eccellenze, pubblicare e diffondere. Non so se, come direttore, sono ancora riuscito a far passare il messaggio, ma la scuola di Lucca può vantare di essere nelle prime posizioni di merito in Italia”.
I criteri di selezione dei professori della scuola, insomma, metterebbero al riparo da qualsiasi pressione e da qualsiasi ipotesi di conflitto di interesse: “Un qualsiasi cittadino italiano – ribadisce – che risponde ai criteri di selezione può a pieno diritto diventare professore dell’Imt. Se il professor Nicola Lattanzi ritenesse di partecipare a una selezione lo potrà fare come ogni cittadino. La sua domanda verrà poi valutata da chi deve valutarla. Faccio un esempio sull’ultima chiamata a professore associato: ha avuto la valutazione da due commissioni internazionali e prima ancora dalla commissione scientifica nazionale del Miur. Ed è stata scelta una persona di valore internazionale, voluta in tutto il mondo e che spero rimanga a lungo con noi”.
“Il mio compito – sottolinea ancora il professor Pietrini – è di gestire la scuola non solo nel rispetto delle leggi ma anche secondo criteri di eccellenza, criteri che fin qui sono stati rispettati e che ci permettono di essere ai primi posti a livello internazionale. E non saranno certo i siti di gossip a condizionare le nostre scelte”.
Per il professor Pietrini, dunque, non può che rappresentare un altro di questi elementi di “gossip” il fatto che Gaia Spa, guidata all’epoca proprio dal professor Nicola Lattanzi, abbia affidato a lui nel febbraio del 2015 una consulenza tecnica sul tallio e sugli effetti della sua assunzione per la popolazione di Pietrasanta da 10mila euro lordi: “Io – spiega Pietrini – faccio consulenze per tutti i tribunali d’Italia (il caso più noto è il processo Franzoni, ndr). Mi sembra assurdo pensare che possa rappresentare conflitto d’interesse una consulenza che mi è stata affidata non dal professor Lattanzi ma all’unanimità dall’intero cda dell’azienda, che mi è stata pagata spiccioli e che ha richiesto l’aiuto di due collaboratori. Il tutto per 10mila euro lordi, che significa che, tolte le tasse, mi sono restati 1400 euro. Facendo questo ragionamento allora si potrebbe anche dire che, siccome ho fatto una consulenza per il caso Franzoni, un domani prenderò il figlio come allievo della scuola”.
“Per me – conclude il direttore, a estrema dimostrazione di inattaccabilità dalle illazioni – parla il curriculum, dalle elementari in poi”.

Enrico Pace