Mammini difende il piano: studiato nel rispetto delle norme

28 ottobre 2016 | 14:41
Share0
Mammini difende il piano: studiato nel rispetto delle norme

Le aree agricole resteranno tali e il materiale cartografico su cui si è fondato il piano strutturale è corretto. Lo conferma l’assessore all’urbanistica Serena Mammini che interviene dopo le critiche rilanciate dal consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, annunciando anche i prossimi passaggi del piano. “L’amministrazione – spiega la Mammini – deve adesso concludere l’istruttoria delle osservazioni che in parte riguardano anche la perimetrazione del territorio urbanizzato per rispondere puntualmente alle istanze espresse dalla comunità, per condurre il procedimento correttamente a buon fine e garantire alla città uno strumento trasparente e imparziale, conforme (come in adozione) ai dettati della legge e del piano paesaggistico”.

“Difficile dare una risposta ai vaneggiamenti sul piano strutturale che leggiamo sulla stampa – replica alle critiche la Mammini -, perché sono talmente confusi, imprecisi, contorti e poco pertinenti da richiedere una traduzione per chi si trovi a fare informazione. Si sbagliano date, cifre, riferimenti. Ma quali misteri si vorrebbero adombrare! Proviamo comunque a fare un po’ di chiarezza”. Per questo l’assessore replica punto per punto alle ‘osservazioni’ del leader di Governare Lucca. “Il perimetro del territorio urbanizzato è stato disegnato – spiega – seguendo i criteri stabiliti dall’articolo 4, commi 3 e 4 della legge 65/2014 e nel rispetto delle indicazioni del piano paesaggistico regionale. La corretta perimetrazione delle aree urbanizzate corrisponde a una finalità della legge, che il piano strutturale di Lucca non elude – aggiunge Mammini -. La perimetrazione non trasforma ‘aree agricole in terreni edificabili’, in nessuna misura: non rientra infatti nelle competenze specifiche del piano strutturale rendere ‘edificabili’ terreni di qualsiasi tipo ed individuare quindi ‘previsioni’ di trasformazione urbanistica che sono invece competenza del successivo piano operativo. Il processo alle intenzioni – chiosa – è una pratica disdicevole, ma diventa dannosa quando si basa peraltro su misurazioni improprie, discutibili in termini di tecnica urbanistica in quanto si mettono a confronto cartografie non comparabili”.
Poi il capitolo cartografie. “Noi pensavamo in verità che, considerate le 59 sedute della commissione urbanistica assistite dall’ufficio – prosegue l’assessore -, non fosse sfuggita l’attenta rendicontazione sulle basi cartografiche utilizzate per il piano. La cartografia è sempre stata disponibile alla consultazione all’ufficio di piano per tutti i consiglieri comunali che volevano guardarla anche durante la sua elaborazione. Ed anzi, spesso i consiglieri sono stati invitati a prenderne visione. Peccato che in pochissimi si siano presentati. Attraverso le più aggiornate viste aeree e aereofotogrammetrie si è proceduto alla perimetrazione del territorio urbanizzato. Le cartografie non sono state ‘aggiustate’ ma semmai ‘aggiornate’ dove necessario, sulla base delle informazioni disponibili più recenti (foto satellitari, aerofotogrammetrie ecc.) al fine di rappresentare lo stato dei luoghi. Nel piano strutturale il quadro conoscitivo, inevitabilmente e per sua natura, differisce dal quadro propositivo, perché il primo indica un quadro di conoscenze di riferimento, il secondo propone un progetto di territorio conforme alla legge, al Piano Paesaggistico e agli obiettivi che il Consiglio comunale di Lucca ha individuato e democraticamente votato con l’avvio del procedimento. Per legge, soltanto nella cartografia del quadro progettuale possiamo introdurre il perimetro del territorio urbanizzato, non in quella del suo quadro conoscitivo. Vogliamo sottolineare che non può essere certo il regolamento urbanistico del 2004, peraltro tanto contestato e i cui effetti degenerativi sono notoriamente riscontrabili, a fare da guida. Non può perché è stato redatto prima della legge regionale 65/2014 seguendo criteri diversi da quelli attuali”.
“Siamo consapevoli che questi dettagli siano complessi da spiegare – aggiunge l’assessore -, ma lo abbiamo fatto in tutte le sedi e siamo certi che chi ha voluto comprendere lo ha fatto. Rispediamo invece e con forza al mittente tutte quelle illazioni strumentali che hanno tentato di infangare questo lavoro, sano e realistico, che stiamo conducendo per migliorare la qualità della vita nella nostra città. Capiamo che sia semplice mescolare dati e carte per giungere alle evidenze che fanno comodo, ma è comunque scorretto. È più facile parlare di terreni murativi o agricoli, perché ne facciamo esperienza, se non altro quando dobbiamo metterci in fila per pagare l’Imu, ma il piano strutturale è uno strumento diverso, ha un altro linguaggio, e chi ha voluto comprenderlo ci è riuscito. Ricordiamo che il fantomatico territorio urbanizzato non è sinonimo di territorio edificabile e al suo interno sarà possibile realizzare la futura città pubblica: i nuovi impianti sportivi, i parchi pubblici, i parcheggi”. “Il nostro interesse – conclude – è richiamare l’attenzione della città e la maggioranza dei cittadini verso uno strumento che è stato presentato su basi conoscitive e cartografiche appropriate e corrette, che ha un perimetro del suolo urbanizzato che, proprio perché conforme alla legge e al piano paesaggistico, garantirà la successiva formazione di uno strumento di pianificazione urbanistica (il piano operativo, che sostituirà il vecchio regolamento urbanistico), rigoroso, saldo e cautelativo proprio verso la tutela del territorio rurale, presentato da un’amministrazione che non si sottrae alle contestazioni politiche ma afferma la propria responsabilità di governo e la propria convinzione del corretto e coerente lavoro fatto”.