In tanti alla giornata di prevenzione dall’ictus al S.Luca

Tanti lucchesi hanno partecipato oggi (29 ottobre) all’ospedale San Luca all’iniziativa organizzata dalla neurologia di Lucca in occasione della giornata mondiale per la lotta all’ictus cerebrale. Dalle 8,30 alle 13,30 nella hall dell’ospedale si è parlato di prevenzione, per evidenziare quali sono i fattori di rischio e sono stati effettuati gratuitamente, ai cittadini che si sono presentati nella hall dell’ospedale, il controllo della pressione arteriosa, la misurazione della glicemia ed un ecodoppler dei vasi arteriosi del collo.
E’ stata l’occasione – anche grazie a materiale informativo e video prodotti dall’azienda sanitaria, che saranno poi a disposizione anche nel sito e nei canali web – per ribadire l’importanza non solo della conoscenza dei sintomi iniziali, ma soprattutto della diagnosi precoce e dell’intervento tempestivo, anche riabilitativo.
Il numero degli ictus e gli effetti invalidanti possono, infatti, essere ridotti se il paziente arriva presto in ospedale e viene curato in un centro specializzato per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da ictus.
Per lanciare questo importante messaggio alla popolazione al San Luca era presente la squadra di medici della neurologia di Lucca, guidata dal direttore della struttura Monica Mazzoni. In più c’erano gli infermieri ed i tecnici di neurofisiopatologia, che eseguono l’ecocolordoppler Vca e il doppler transcranico.
Nel corso della giornata la dottoressa Mazzoni ha anche ricordato la storia della neurologia di Lucca ed ha ringraziato tutti i professionisti che partecipano a questo importante percorso.
L’ambito territoriale di Lucca è stato tra i primi in Toscana a garantire il trattamento con fibrinolisi endovenosa (Vena) contro l’ictus, che rappresenta oggi uno dei più importanti problemi sanitari, essendo la prima causa di invalidità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte.
Questa terapia viene effettuata dal febbraio 2007 dallo stroke team di Lucca e da allora il numero delle terapie con Vena è progressivamente aumentato con risultati che rientrano nelle medie internazionali.
Per la fibrinolisi intra-arteriosa i professionisti lucchesi sono stati veri e propri precursori, grazie alla collaborazione con la Neuroradiologia di Pisa, prima ancora quindi dell’organizzazione attuale: il tempo a disposizione è sempre lo stesso ma oggi è possibile intervenire su più arterie e quando è possibile si inizia a Lucca la Vena e se l’AngioTac indica una chiusura di un grosso vaso (quindi per casi più gravi e selezionati) viene attivato Cisanello per la trombectomia meccanica, trattamento che può essere effettuato soltanto da una Neurologia Interventistica.
Grazie a questa modalità organizzativa, che si avvale di competenze di alta specializzazione, a Lucca si possono affrontare le prime fasi della patologia cerebrovascolare acuta in maniera da poter iniziare da subito il recupero del paziente. Il percorso per il trattamento con fibrinolisi parte dal 118 e arriva fino alla struttura di neurologia, con la collaborazione di molti altri settori come il pronto soccorso, i laboratori, la radiologia, la riabilitazione. E’ un percorso aziendale, che riguarda sia i pazienti di Lucca che quelli della Valle del Serchio, e rappresenta quindi un importante esempio di lavoro multidisciplinare, in grado di evidenziare la capacità di offrire alla popolazione servizi che permettono di risolvere con efficacia e celerità questioni molto delicate.
I dati di intervento dell’ambito territoriale di Lucca sono davvero rilevanti: sono 160 le fibrinolisi sistemiche (Vena) eseguite dal 2007 al 2016, con un evidente incremento nel tempo dei pazienti trattati, tanto che nel 2016 (da gennaio ad oggi) sono 27 i trattamenti effettuati (più 11 arterie primarie o dopo vena). Questo conferma che l’attività è ben gestita, anche grazie alla forte integrazione fra le strutture di emergenza-urgenza e la neurologia. L’organizzazione dello Stroke Team mira ad integrare ogni fase del percorso di diagnosi e cura, fino alla riabilitazione, con professionalità di diverse specialità e di diverso ruolo.“Ringraziamo tutti i colleghi che collaborano attivamente con noi in questo percorso – sottolinea la dottoressa Monica Mazzoni – Alla fine siamo tanti medici, infermieri, tecnici, che lavorano in gruppo per cercare di fare il meglio e il prima possibile per i pazienti con ictus. Il team è fondamentale: se non c’è collaborazione e coordinazione non è possibile fornire il meglio di quanto oggi è disponibile per i nostri utenti”.