L’urlo di Tardelli conquista il pubblico dei Comics

1 novembre 2016 | 14:11
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L’urlo di Tardelli conquista il pubblico dei Comics

Tutto o niente: la storia di Marco Tardelli, raccontata insieme alla figlia Sara, appena uscita in tutte le librerie con Mondadori, è stata presentata oggi (1 novembre) al Lucca Comics and Games. A 34 anni di distanza da quell’urlo durato 7 secondi e da quella corsa dopo il gol del 2-0 alla Germania, nella finale dei mondiali poi vinta per 3 a 1, l’ex azzurro si mette a nudo e rivela particolari fino ad oggi sconosciuti della sua vita di uomo e calciatore, affidandoli alla penna della figlia, autrice televisiva.

Ed il tema, appunto, è la corsa: “Una corsa che non finisce mai – rivela Marco – perché non mi sono mai sentito arrivato nella mia vita e forse questo è il segreto per realizzarsi”. Già perché, come fa notare la figlia, c’è una bella differenza tra l’avere successo e il sentirsi realizzati: “Mio papà è molto geloso delle parole – rivela Sara – ma piano piano sono riuscita a farmi raccontare episodi che non avevo mai sentito e ne è venuto fuori un libro autentico, che parla della sua vita, del suo percorso da bambino fino ad oggi”.
Una strada, quella di Tardelli, partita in salita: i genitori lo volevano impiegato e lo scoraggiavano, ma i suoi due fratelli lo aiutarono a realizzare il suo sogno. Così nel libro, narrato in prima persona, si racconta dell’infanzia passata nella periferia di Pisa, delle prime esperienze con la squadra della città e poi con il Como, fino all’approdo alla Juventus del presidente Boniperti, con cui vince tutto. “Sono riuscito a litigare anche con lui – rivela – con cui comunque ho avuto un grandissimo rapporto. Ricordo che un anno perdemmo il campionato per una sconfitta contro il Perugia e lui incorniciò una loro foto: poi, quando fu il momento di un nuovo contratto, ci ricordò contro chi avevamo perso, invitandoci ad abbassare le nostre pretese. Un altro che ti metteva in riga era Zoff: io ero agitato, lui mi ha insegnato molto”.
I capitoli del libro hanno il nome di verbi: vincere, cambiare, correre, urlare. “E’ stata una mia scelta – confessa Sara – perché rendono bene i successivi passaggi della vita da ribelle di mio padre. In famiglia abbiamo sofferto spesso della sua mancanza, ma sapevamo che lui doveva vivere il suo sogno”.
Nel libro si affronta anche la vita dopo il ritiro, con le difficili esperienze come allenatore (Marco rivela che non l’ha mai voluto fare veramente), fino alle più recenti esperienze in tv. Tutto o niente è soprattutto la storia dell’uomo Tardelli, uno con il ‘cromosoma contadino’ che non ha mai rinunciato ad essere fino in fondo sé stesso.

Paolo Lazzari