Profughi, 220 ospiti nella tensostruttura della Cri

10 novembre 2016 | 14:57
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Profughi, 220 ospiti nella tensostruttura della Cri

Circa 220 persone, per lo più ragazzi tra i venti e i trent’anni, quelle ospitate nella tensostruttura della Croce Rossa di Lucca in piazzale Don Baroni. Un’isola ai bordi della città, in cui tante storie tristi si sono incrociate e ritrovate dopo una vita difficile a dormire al caldo sotto lo stesso tendone, o magari a mensa, pranzando intorno a un tavolo tutti insieme finalmente in santa pace davanti a un bel film. 220 persone e 220 storie diverse, alcune anche piccole e dai ricordi sfumati visto che nel campo sono ospitate anche alcune donne con i propri figli. Ragazze e bambini che grazie a un’ordinanza della prefettura resteranno alla tendopoli per tempi molto più ristretti rispetto ai ragazzi, per poi trovare alloggio in altre strutture di accoglienza. I ragazzi, invece, possono rimanere nella struttura anche vari mesi.

Il lavoro e l’umanità dei volontari della Croce Rossa è riconosciuto da tutti, considerando anche il fatto che all’interno di uno dei tendoni ogni giorno si svolgono, a piccoli gruppi, lezioni di lingua italiana. La maggior parte dei ragazzi infatti parla solo francese o un po’ di inglese, e integrarsi nel nostro paese diviene così ancora più difficile. A Lucca il numero dei migranti ospiti dell’Hub è di gran lunga superiore alla cifra “ideale” di massimo 100 richiedenti asilo e su queste cifre il Comune di Lucca si è già mosso facendole presenti al ministro Alfano e chiedendo un “alleggerimento” della situazione.
All’interno del campo affollato la vita procede comunque come sempre. Non ci sono solo tende ma anche una mensa con un televisore, una zona toilette munita di docce, un capannone colmo di ogni bene di necessità e un’infermeria, dove generalmente vengono visitati i nuovi ospiti non appena arrivano alla struttura. Una struttura, come già annunciato, che presto darà spazio – grazie ai rimborsi ricevuti dalla prefettura – anche a un laboratorio dentistico aperto al resto della popolazione, che ormai da tempo si trova in difficoltà anche a sostenere spese mediche.
Alcuni degli ospiti della struttura già da tempo si stanno occupando di piccoli lavoretti utili alla loro comunità, come servire ai tavoli della mensa o aiutare i volontari a gestire ogni angolo delle struttura. Altri migranti, invece, come già noto, hanno compiuto vere e proprie attività di pulizia e manutenzione delle nostre aree verdi collaborando con varie associazioni, tra cui Legambiente. E alla manutenzione della città adesso ci penseranno anche i ragazzi ospiti della Croce Rossa, partendo proprio dal grande piazzale Don Baroni che ospiterà il mercato che gli fa da cortile di casa. Ma i pregiudizi, si sa, sono sempre dietro l’angolo. Alcuni dei ragazzi della tensostruttura durante la manifestazione dei Comics sono stati incaricati di gestire l’area del parcheggio. E sì, a stare in mezzo a tutte quelle persone in maschera, si sono anche divertiti. Ma, come ha detto anche il presidente della Croce Rossa Fasano durante la conferenza stampa sui nuovi progetti riguardanti il mercato nel piazzale Don Baroni, “se le persone vedono degli stranieri in giro nei parcheggi pensano subito che siano parcheggiatori abusivi”. Tra le 220 persone attualmente ospiti nella struttura nei prossimi giorni ne andrà via un piccolo gruppo, pronto ad essere ospitato in altri centri di accoglienza. Gli arrivi invece per adesso sono fermi, anche se, come ha affermato l’assessore Sichi “se Trump manterrà davvero le promesse dettate in campagna elettorale, potremmo veder arrivare dal Corno d’Africa ancora più persone in cerca di aiuto”.
“Per quanto riguarda l’Italia – continua Sichi – sono davvero pochi, rispetto al numero effettivo, i comuni che si interessano di accoglienza. Se ognuno facesse la sua parte – spiega – ogni comune avrebbe pochissimi migranti e del problema nemmeno ce ne renderemmo conto o almeno non ci sarebbero numeri così significativi da creare disagi. Non si barattano persone con i voti – conclude –: purtroppo c’è chi gioca molto con la popolarità politica”.
“I nostri ragazzi – conclude il presidente della Croce Rossa – cercheranno di ricambiare con lavori utili la nostra accoglienza. Non riceveranno nemmeno un centesimo e, ci tengo a sottolinearlo, di certo non toglieranno il lavoro a nessuno”.

Giulia Prete