
“Cinquanta esuberi nelle case di riposo comunali, quasi il 45% del totale degli occupati. Rischiano di venire cancellati 40 contratti a tempo indeterminato e altri 10 a tempo determinato”. Sono questi i numeri che snocciolano i sindacati dopo il primo confronto con la cooperativa Pro.Ges. a cui il Comune ha deciso di affidare le Rsa di Monte San Quirico e della Pia Casa, dopo la sentenza del Tar che ha ribaltato la gara. In attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato della coop L’Agora, vincitrice estromessa dai giudici amministrativi, Palazzo Orsetti ha deciso di evitare ulteriori proroghe alla Kcs, affidando il servizio all’altra cooperativa che aveva partecipato alla gara.
Ma secondo le sigle – Uil Fpl, Fp Cgil ee Cisl Toscana Nord con Cisl Fisascat – la situazione è pure peggiorata. Dal primo confronto che si è tenuto oggi sono arrivate altre cattive notizie. Non c’è pace per il travagliato iter che ha portato all’indizione della gara per la concessione delle prime due Rsa, dopo anni di proroghe. Oltre ai corsi e ricorsi e alla guerra di carte bollate, adesso c’è da fronteggiare anche “l’emergenza occupazionale”. I numeri forniti dalle sigle lasciano perplessi gli stessi amministratori, in particolare il vicesindaco Ilaria Vietina, che proprio venerdì scorso aveva incontrato i responsabili di Pro.Ges., ottenendo un quadro ben differente da quello emerso oggi: “L’amministrazione è assolutamente presente anche in questa delicata fase – ha spiegato l’assessora Vietina -: abbiamo già tenuto un primo incontro con la Pro.Ges. e richiesto un confronto con i sindacati che a questo punto convocheremo nel giro di massimo 48 ore. Il nostro obiettivo, come amministrazione, è quello di mantenere gli standard della qualità del servizio e, chiaramente, i livelli occupazionali. I numeri diffusi oggi non ci convincono, per questo troviamo indispensabile confrontarci per rinnovare il massimo impegno da parte dell’amministrazione per consolidare servizi e personale”.
“Dall’incontro – rincarano tuttavia i sindacati – purtroppo sono emerse ulteriori gravi difficoltà dovute alla comunicazione di un esubero consistente in 40 tempi indeterminati e 10 tempi determinati, corrispondenti al ben 45% del personale attualmente in servizio”. I sindacati non hanno potuto fare altro che prendere “atto del dato che rigidamente la cooperativa Pro:Ges. ha posto dichiarando, ovvero tale esubero deriva dal loro piano industriale”.
Vista la situazione e ritenuto “di non poter avviare nessuna trattativa considerato il numero elevato di esuberi e il conseguente rischio di riduzione di qualità del servizio stesso”, i sindacati su mandato dell’assemblea hanno risposto chiedendo una convocazione con urgenza dell’incontro al Comune “per ottenere di mantenere – spiegano le sigle – il servizio con l’attuale gestore fino alla pronuncia della sentenza definitiva del Consiglio di Stato prevista per il 12 gennaio prossimo”.
“Purtroppo è puntualmente avvenuto quanto le organizzazioni sindacali temevano – si legge in una nota – con un numero di esuberi persino maggiore rispetto a quanto quantificato nei precedenti incontri. Ci pare chiaro, che stante questa situazione, laddove il Comune non rispondesse alle nostre richieste, sarà inevitabile l’apertura immediata dello stato di agitazione”.