Migranti, il prefetto: sono 1.199, serve nuovo hub

15 novembre 2016 | 16:13
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La tensostruttura delle Tagliate è al collasso e bisogna attivarsi per trovare immediatamente nuovi spazi, superandola: è il tema che unisce maggioranza e opposizione nel Consiglio comunale di oggi (15 novembre) al quale ha preso parte anche il Prefetto Giovanna Cagliostro: una seduta straordinaria e il primo intervento del capo dell’ufficio territoriale del governo a Palazzo Santini, richiesto dai gruppi di minoranza, con Marco Martinelli (Fi) primo firmatario. Cagliostro ha dato atto degli sforzi di Prefettura, amministrazione ed associazioni per individuare un nuovo Hub, ovvero uno spazio alternativo alla struttura gestita dalla Croce Rossa a Lucca che consenta di dislocare parte dei 216 richiedenti asilo (cui devono aggiungersi altri 217 dislocati in 22 strutture del territorio) che ad oggi congestionano il primo centro di accoglienza nel capoluogo.

Oltre a ciò, il prefetto ha promesso di relazionare il competente gabinetto del Ministro sulla situazione vissuta a Lucca ed in Provincia, rivendicando tuttavia i risultati positivi raccolti durante il suo mandato e ricordando come lo straordinario numero di presenze alla tensostruttura sia il risultato di un anno enormemente denso di arrivi. Inoltre, Cagliostro ha affermato che convocherà a breve un tavolo con tutti i Comuni e gli enti interessati per avviare un nuovo progetto congiunto in tema di integrazione. Ad oggi sono 1199 i richiedenti asilo nella Provincia di Lucca, un numero che comprende anche 72 donne e 36 minori.
Durante la seduta sono stati poi votati i tre ordini del giorno proposti dalla maggioranza, dal gruppo consiliare Forza Italia – Alternativa civica centrodestra e dalla pentastellata Laura Giorgi, tutti correlati alla tematica dei richiedenti asili. L’unico ad avere trovato accoglimento, dopo che la consigliera Enrica Picchi ne ha dato lettura, è stato quello della maggioranza (14 favorevoli, 5 contrari, 0 astenuti), mentre sono state bocciate le proposte di Martinelli (2 favorevoli, 15 contrari, 2 astenuti ) e Giorgi (4 favorevoli, 11 contrari, 4 astenuti).
L’odg della maggioranza. Le richieste rivolte alla giunta, lette dalla consigliera Enrica Picchi, si condensano in cinque punti: farsi carico nei confronti della Prefettura di Lucca perché il modello lucchese che ha istituito un tavolo permanente tra enti, istituzioni e volontariato, venga seguito dagli altri Comuni della provincia di Lucca; occuparsi di alleggerire il numero di migranti ospitati alla tensostruttura di via delle Tagliate, fino al suo definitivo superamento; creare una rete con i Comuni toscani in collaborazione con Anci per indicare alla Regione Toscana nuove linee guida in materia di accoglienza del fenomeno migratorio; appellarsi al Governo italiano e ai Parlamentari europei perché vengano costruite politiche di aiuto e sostegno che limitino i flussi migratorio; prodigarsi con appelli e iniziative a promuovere la pace tra i popoli dell’Europa e del mondo intero.
L’odg di Martinelli per il gruppo Forza Italia – Alternativa civica centrodestra. Marco Martinelli lo ha evidenziato in apertura ed in chiusura: il ‘modello Lucca’ secondo lui “fa acqua da tutte le parti”. Da qui la richiesta al sindaco, bocciata però dall’emiciclo, di scrivere immediatamente una lettera al Prefetto di Lucca per chiedere il “blocco dei nuovi arrivi, stante l’ormai conclamata violazione delle soglie minime previste dalla legge per quanto concerne il rapporto migranti/popolazione locale”.
L’odg dei Cinque Stelle. La consigliera Giorgi chiedeva invece al sindaco e alla Giunta di sollecitare il Governo per un immediato cambiamento del trattato di Dublino, di migliorare l’efficienza delle commissioni territoriali (deputate a fare da ‘filtro’) e, da ultimo, di mettere online, all’insegna della più totale trasparenza, tutto quello che concerne le politiche dell’accoglienza, a cominciare dalle cifre spese.
L’introduzione di Martinelli. Dopo avere osservato un minuto di silenzio, chiesto dalla consigliera Picchi, per la tragica scomparsa della quattordicenne di Nozzano caduta da un balcone, il dibattito entra nel vivo. Ed il primo a prendere la parola è Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia e primo proponente del Consiglio di oggi: “In 3 anni 454mila immigrati sono arrivati sulle coste italiane – il suo incipit – e si tratta di una massa composta da persone che spesso non fuggono da guerre. Oggi vengono accordati permessi di soggiorno di 2 anni ai migranti per gravi motivi di carattere umanitario, con troppa facilità. Nel 2014 delle oltre 36mila domande d’asilo valutate dalle commissioni, 22mila hanno ottenuto forme di protezione: il 40% grazie alla protezione umanitaria. Nel 2015 queste cifre crescono ancora su scala nazionale”.
Martinelli chiede al prefetto i dati relativi al numero dei migranti in Provincia di Lucca e nel Comune e domanda conferma del superamento della quota prevista dalla legge per l’accoglienza e chiediamo quali azioni intende mettere in campo. “Vorremmo inoltre conoscere – prosegue – la spesa per gli anni 2014,2015 e 2016. Non solo: vogliamo anche sapere quanti sono i soggetti economici beneficiari dell’afflusso di denaro derivanti dall’accoglienza dei migranti e se sono già state individuate altre strutture per alleggerire il campo delle Tagliate. Domandiamo poi se il prefetto ha notizie di risse e di malattie contagiose in via delle Tagliate. Infine: esiste anche in Provincia di Lucca l’ipotesi requisizione di case per l’accoglienza?”.
Il sindaco Tambellini. A rispondere in prima battuta è il sindaco Tambellini, il quale invita anzitutto ad allargare lo sguardo oltre i confini del territorio: “Segnalo soltanto – è il suo attacco – come la Nigeria rischi di qui a poco di arrivare a 600 milioni di abitanti, cioè più di tutta l’Europa. Nei giorni scorsi ho parlato del tema Africa con Romano Prodi, il quale mi ha confermato che anche se la natalità aumenta, non si trovano più in quelle condizioni disperate che abbiamo conosciuto dagli anni ’70 ad oggi. Nel frattempo però, la sponda meridionale del Mediterraneo ha proposta momenti di forte cambiamento ed instabilità: pensiamo alla condizione della Libia. Ci sono guerre largamente dimenticate, come quelle in Somalia ed Etiopia. Sono state attivate forme di cooperazione internazionale in Niger ed in molti altri Paesi di quel territorio. In Asia, dopo la prima guerra del Golfo ne abbiamo avuta un’altra, che ha destabilizzato un’area intera: il caso dell’Isis è emblematico. Dovremmo chiederci perché tutto questo si è verificato. Se questo è il contesto c’è poco da stupirsi se in tanti cercano di venire in Europa. Resta poi un ampio problema di coscienza: l’interrogativo su come ci si comporta nei confronti di chi cerca una nuova dignità, all’interno di un contesto diverso da quello da cui scappa”.
Ed è proprio il tasto della coscienza individuale e collettiva quello su cui il primo cittadino si sofferma più largamente, richiamandosi anche a quella ‘lucchesità’ molto spesso vantata con orgoglio da chi abita il territorio. “All’interno della lucchesità – ricorda – c’è da sempre una forte tendenza solidaristica ed una propensione forte al sostegno reciproco. Per quanto riguarda Lucca: la possibilità di scegliere quanti accogliere è molto limitata. Il ministero, tramite la prefettura di Firenze, opera una distribuzione nei territori. Un sindaco può rispondere sì o no. Può cavalcare l’emotività popolare, dicendo ‘Prima gli italiani’. Chiariamo che i fondi per i migranti provengono dall’Ue, che si compone anche delle nostre tasse. Noi non abbiamo detto ‘no’, abbiamo voluto accogliere e dare nuove possibilità a queste persone. Lo abbiamo fatto seguendo criteri specifici: sotto questo punto di vista la collaborazione tra l’assessore Sichi e la prefettura è stata encomiabile”.
Un altro tassello della discussione destinato a creare contraddittorio è quello relativo alle ‘concentrazioni’ di migranti. Il sindaco replica così: “Nel nostro territorio non ce ne sono, se non alla tenso struttura. Gli altri sono stati dislocati sul territorio”.
Ancora: Alternativa civica centrodestra punta il dito, come anche la consigliera Giorgi, sulla possibilità di “speculazioni ed infiltrazioni malavitose nella gestione dell’accoglienza”, ma Tambellini rigetta con forza quest’idea: “Non c’è stato alcun inserimento effettuato per finalità speculative – commenta – questa amministrazione non ha mai agito favorendo la speculazione di qualcuno sulla pelle di chi veniva qua. Abbiamo cercato poi di creare momenti di utilità collettiva: non è raro vedere gruppi di immigrati che si dedicano ad attività per tutti. Fino ad oggi non si sono verificati problemi a Lucca, non ci sono stati grossi conflitti”.
Anche se tutti, compreso il sindaco, sono d’accordo sulla criticità espressa dal campo delle Tagliate: “Non lo neghiamo – prosegue – sappiamo di essere già oltre le soglie e di non poterci spingere oltre. Sotto questo punto di vista, invito tutti coloro i quali indossano la fascia di sindaco ad assumersi le proprie responsabilità, perché non reputo ammissibile sottrarsi ai propri doveri di fronte ad un’emergenza destinata a durare ancora a lungo”.
I dati della prefettura. Chiamata a dare conto di una situazione complessa ed in costante evoluzione, il prefetto tratteggia così il momento vissuto dal Comune capoluogo e dalla Provincia. “Finché perdura l’instabilità in Libia – afferma – è difficile pensare che diminuiscano i flussi. Anzi nel 2016 è stato record. Nel 2014, in Italia, ci furono 154mila arrivi, mentre nel 2015 siamo a 163mila. La Toscana ospita il 7% (12mila e 400 richiedenti) dei migranti, al pari di Emilia Romagna e Puglia. I richiedenti sono smistati per Regione e poi per Provincia”.
E per quanto riguarda la Provincia di Lucca? “Ad oggi i richiedenti asilo in Provincia sono 1199 di cui 72 donne e 36 minori – prosegue – dislocati in 3 centri di assistenza straordinari, di cui il 20% appartengono alla curia. Alle Tagliate vengono collocati i migranti in arrivo, in attesa poi di essere ripartiti nelle strutture fisse. Questo consente di svolgere in modo efficiente le operazioni di identificazione da parte della Questura, tramite il grande lavoro del suo ufficio immigrazione. Questo passaggio permette inoltre di effettuare anche un primo screening sanitario. La permanenza nella tenso struttura dovrebbe essere temporanea, ma ciò è ostacolato dalla crescita dei flussi: nel canale di Sicilia sbarcano anche 10mila persone al giorno. Aumenta quindi la difficoltà di trovare sistemazioni adeguate e sostenibili”.
Poi il prefetto spiega nel dettaglio il motivo della attuale grande concentrazione di migranti in via delle Tagliate, evidenziando la bontà del lavoro del suo ente: in pratica, nel gennaio 2016 c’erano 80 persone nella tensostruttura, lievitate oggi al numero di 216. Dal primo gennaio 2016 poi, sono stati 1145 gli arrivi registrati a Lucca: la prefettura ha quindi smistato ben 929 richiedenti. Ne consegue che le 216 presenze odierne sono la somma dei residui di un anno eccezionalmente denso di arrivi, che non è stato possibile assorbire del tutto.
La sola città di Lucca ospita altri 217 richiedenti, in 22 strutture: questo dato evidenzia un livello di accoglienza nettamente superiore a quello previsto dai criteri di legge. “L’elevato tasso di accoglienza del Comune capoluogo non è però un fatto isolato – continua il prefetto – perché vi rientra 1/3 dei Comuni della Provincia. La prefettura ha organizzato incontri a marzo e maggio 2016 con tutti i Comuni locali ed ha inviato una lettera all’Unione dei Comuni, invitando tutti a cooperare”.
In tutto questo un occhio di riguardo viene rivolto nei confronti della situazioni di maggiore vulnerabilità, che riguardano specialmente i minori non accompagnati e le donne. Per i primi sono state attivate strutture dedicate: a Lucca ci sono 16 minori, che si sommano agli altri nei Comuni di Capannori e Porcari. Nella tensostruttura delle Tagliate oggi sono 4, rispetto ai circa 30 di qualche mese fa. La Provincia di Lucca è stata inoltre scelta per l’avvio di un progetto con il Coni nazionale, per coinvolgere i minori in attività sportive. Riguardo alle donne la maggior parte sono nigeriane. Oggi due di esse sono in gravidanza. La prefettura sta cercando strutture idonee anche per loro.
Un altro tema cruciale, almeno per una parte dell’emiciclo, è quello che concerne la sicurezza: “Rispetto alla sicurezza percepita sul territorio – è l’analisi di Cagliostro – i dati ci dicono che solo in un caso risulta accertato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, negli ultimi quattro anni. Ad esso si aggiungono alcune segnalazioni per accattonaggio molesto. La prefettura ha revocato le misure di accoglienza nei confronti di chi non si è comportato secondo le regole: dal settembre 2015 al 2016 sono stati emessi ben 394 provvedimenti di revoca delle misure di accoglienza, di cui il 90% per allontanamento volontario dalle strutture e per il 10% per comportamenti scorretti, non in linea con le regole dell’accoglienza. E’ stato riorganizzato inoltre l’ufficio immigrazione della prefettura, inserendo anche assistenti sociali. E’ stato poi istituito un tavolo permanente con le associazioni, che ha elaborato anche un regolamento concernerete gli obblighi dei gestori delle strutture e dei richiedenti. Da gennaio ad agosto 2016 la Prefettura ha effettuato visite ispettive nei centri di accoglienza temporanea a Lucca ed in Provincia, per verificare il rispetto dei contratti. In quelle occasioni sono state applicare penalità ad alcuni gestori. Dal punto di vista dell’integrazione, segnalo che su impulso della prefettura è stato attivato a maggio scorso un corso di giardinaggio, che per alcuni richiedenti è sfociato in occasioni di lavoro. A breve convocherò una riunione con tutti i sindaci e le associazioni di categoria per avviare un progetto congiunto di integrazione”.
Quanto alle altre richieste specifiche avanzate da Marco Martinelli, presidente del gruppo di Forza Italia, Cagliostro replica così: “Requisizioni di immobili? Avevo avviato un percorso preordinato ad applicare questo istituto, ma si tratta di una procedura molo complessa e ci sono stati dei rallentamenti: comunque non intendo gettare la spugna. Le commissioni territoriali? Sono state raddoppiate. Le malattie alla tensostruttura? C’è stato qualche caso, curato, di scabbia e forse un caso di sospetta malattia infettiva immediatamente isolato. La Asl comunque fa controlli periodici. Assembramenti sospetti? Me ne è stato segnalato uno sulle mura ed il comandante dei carabinieri mi ha detto che se fossero stati italiani nessuno avrebbe detto nulla. Vi invito, semmai, a verificare la pulizia di cortile Carrara dopo il venerdì ed il sabato sera: non credo che siano solo immigrati quelli che gettano a terra di tutto. Furti in abitazione? In quattro anni della mia permanenza a Lucca solo un richiedente asilo si è macchiato di un reato (spaccio) quindi di cosa stiamo parlando?”.
Non è convinto dall’intervento del sindaco Marco Martinelli, che si chiede “se il primo cittadino viva in un’altra città” e ricorda come “a Lucca siamo di fronte ad un’emergenza vera, con un’invasione di migranti favorita dalle politiche dell’amministrazione”. Un concetto largamente condiviso da Mauro Macera, che invita ad attivarsi per il blocco di nuovi arrivi “prima che Lucca cambi nome” e dal consigliere Moreno Bruni, che ricorda come ci sia un limite all’accoglienza.
Giorgi, nel ribadire il suo odg, evidenzia invece come arrivino meno migranti ma ne muoiano di più: “I morti del 2016 sono 3800 al primo di novembre, in crescita rispetto a 12 mesi fa, a fronte di 330mila persone che hanno navigato nel Mediterraneo, contro 1 milione di persone lo hanno attraversato lo scorso anno. Passano meno, ma ne muoiono di più: questo indica il problema dell’infiltrazione malavitosa. Questo è il frutto di un errore politico perpetrato da anni: stanno cercando di far diventare l’Europa un grande campo profughi”.
Dalla maggioranza si leva invece l’invito a dribblare i toni più populistici: “Sono sparate quelle sulla delinquenza, sui drogati, sui soldi che diamo loro – tuona Battistini – è certo che chi sbaglia deve essere sanzionato. Il fenomeno crescerà a dismisura. Credo che in tanti stiano copiando il modello Lucca, che è un modello di accoglienza diffusa. Per questo chiediamo al prefetto di individuare un altro hub e ricordiamo che Lucca da sola non ce la può fare”.
Cantini rammenta come non sia corretto parlare di ‘invasione’, evidenziando come i richiedenti costituiscano lo 0,5% della popolazione, mentre Curione invoca il senso di responsabilità collettiva verso i migranti e Lenzi evidenzia come la maggioranza non voglia affrontare davvero il problema.
L’assessore Antonio Sichi, in prima linea nella gestione dei flussi su Lucca, chiude il cerchio così: “Amministrazione e prefettura fanno controlli continui. Vorrei sapere dov’è l’invasione, a Lucca ci sono 22 strutture ed il sistema ha retto perché è stato accompagnato nel territorio, non calato dall’alto. Noi non chiudiamo gli occhi, non barattiamo il consenso con la vita umana. Certo siamo consci che c’è un limite all’accoglienza, anche per la qualità che vogliamo dare all’ospitalità”.

Paolo Lazzari