Simonelli: “Per Mugnano non bastano casello e senso unico”

15 novembre 2016 | 08:15
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Simonelli: “Per Mugnano non bastano casello e senso unico”
Simonelli: “Per Mugnano non bastano casello e senso unico”
Simonelli: “Per Mugnano non bastano casello e senso unico”
Simonelli: “Per Mugnano non bastano casello e senso unico”

Il problema dei tir a Mugnano non si risolve con il nuovo casello. La pensa così Christian Simonelli, esponente della Lega Nord e rappresentante del comitato locale. Che respinge le ipotesi avanzate dall’assessore Celestino Marchini anche sul senso unico in via di Mugnano: “Nonostante il divieto di transito  all’inizio e alla fine della via Di Mugnano, i tir passano indisturbati per raggiungere San Concordio o Carraia. Da notare, che esiste da anni la via Diodati, parallela ad essa, molto più larga e senza case a raso. L’assessore Marchini vorrebbe combattere questo via vai continuo con il senso unico, cosa che fa ben capire con che gravità vengono prese le istanze di cittadini in difficoltà, che rischiano la propria vita solo mettendo il naso fuori da casa. Siamo nel 2016 e ancora non ci capacitiamo di come il Comune, pensi sempre e solo ai soliti quartieri ricchi della città e al centro storico; lasciando a se stessa tutto il resto della periferia, come ad esempio Sorbano, San Filippo o Pontetetto ed appunto il quartiere di Mugnano”.

“Non abbiamo – spiega Simonelli – un parco giochi, né uno spazio verde utile per i nostri ragazzi che si ritrovano per strada correndo il rischio di essere investiti, non abbiamo passaggi pedonali. Siamo circondati dalla Perini e dalla Manifattura. E invece di salvaguardare quel poco che ci è rimasto vorrebbero anche regalarci il casello. Un Comune con dignità non lascerebbe un paese come Mugnano, che è a cinque minuti dal centro storico, prima periferia al di fuori delle mura urbane assieme a San Concordio e San Filippo, in mano al traffico pesante”.
“Nel corso degli anni – prosegue – abbiamo chiesto dossi, dissuasori, strisce pedonali, marciapiedi, lampioni. Niente, se non il minimo indispensabile che si ritrova nei cartelli sopracitati, e altri con il limite di 30 che non vengono rispettati. Il quartiere è veramente allo sbando. E siamo preoccupati per il futuro di questo nostro piccolo “borgo” se così si può chiamare, che tra qualche anno, di questo passo, sarà solo un corridoio di transito tra un industria e l’altra. Bene, noi non lo vogliamo. Vorremmo essere ascoltati, almeno questa volta, perchè è inaccettabile che dei tir ci passino davanti casa facendo, per altro, tremare le case. Che non sono poi così nuove”.