
In commissione urbanistica le controdeduzioni alle osservazioni della Regione al piano strutturale. A commentarle l’assessore all’urbanistica, Serena Mammini.
“Siamo soddisfatti – dice l’assessore – del lavoro tecnico-politico fin qui svolto. Nello spirito di collaborazione massima con gli enti e di apertura ai molti contributi che ha contraddistinto tutto il percorso di redazione dello strumento urbanistico siamo riusciti a migliorare ulteriormente la proposta di piano adottato lo scorso 31 maggio proprio come ci eravamo proposti di fare. È stato portato avanti un lavoro di limatura e attenta ulteriore analisi di un piano molto complesso che è il primo piano di un comune capoluogo dopo l’entrata in vigore della nuova legge sul governo del territorio e del piano paesaggistico”.
L’osservazione della Regione Toscana è stata valutata come accoglibile: “La controdeduzione anzitutto – spiega ancora Mammini – accetta di specificare con maggiore puntualità nell’articolato della disciplina di piano un aspetto importante della legge regionale: il perimetro del territorio urbanizzato costituisce quadro di riferimento, con valore prescrittivo, per il successivo piano operativo. In secondo luogo, la controdeduzione approfondisce opportunamente i quattro casi (uno a Maggiano, uno a Montuolo, uno all’Acquacalda e uno in località Guercino) individuati dalla Regione di aree verdi inserite dal Comune di Lucca all’interno del perimetro del territorio urbanizzato. È stato pertanto chiarito che le aree indicate dall’osservazione non hanno caratteristiche rurali ma, poiché dotate di opere di urbanizzazione primaria o pianificate come verde di quartiere in area Peep o poste in continuità funzionale e materiale con edificati, costituiscono per legge specifici tessuti del territorio urbanizzato”.
“Tuttavia – osserva l’esponente della giunta – la costruttiva osservazione regionale è stata l’occasione per perfezionare il tracciato del perimetro – escludendone, per esempio, l’area di servizio autostradale di Maggiano perché isolata dalla frazione e quindi classificabile come edificato sparso in territorio rurale – e per rivedere l’attribuzione dei tessuti: il territorio urbanizzato, infatti, non è indistintamente pianificabile ma è suddiviso in tasselli (i tessuti, appunto) per i quali si individuano specifiche disposizioni applicative che prevedono diverse azioni di salvaguardia dell’esistente”.
Modificato anche il parametro relativo al dimensionamento: “Questo – spiega l’assessore – era stato calcolato in prima battuta utilizzando 130 metri quadri di superficie utile lorda per ogni nuova unità abitativa, numero ottenuto dalla lettura dei dati elaborati dall’Istat come dimensione media del residenziale nel territorio comunale. L’Istat però si esprime in superficie utile e non in superficie utile lorda, unità di misura richiesta invece dalla legge per il piano Strutturale. La superficie utile lorda tiene dentro nel suo conto i muri perimetrali, i pilastri, le partizioni e le scale interne dell’edificato, così come i vani ascensore, le logge e i portici: per questo il dato medio Istat di 114,5 metri quadrati di superficie utile era stato tradotto in 130 metri quadri di superficie utile lorda. La Regione ha proposto di abbassare l’unità di riferimento a 90 metri quadri di superficie utile lorda. Il Comune di Lucca ha reputato utile assumere 114 metri quadri (approssimando quindi per difetto) la media per ogni previsione di nuova edificazione residenziale utilizzando il dato Istat senza tenere conto, stavolta, della diversa unità di misura. Sarà quindi adeguato il dimensionamento complessivo del piano strutturale su questa base per gli interventi di nuova edificazione residenziale, mentre per quelli da recupero sarà mantenuto il parametro precedente perché commisurato alla realtà del patrimonio edilizio esistente”.
Accolto anche l’invito ad abbassare la percentuale di dimensionamento del piano strutturale prelevabile con il primo piano operativo, dal 50 per cento a un terzo del totale “perché più equo – dice Mammini – nella distribuzione e più coerente con la previsione di un piano strutturale che si pone come quadro di riferimento per tre successivi piani operativi. Infine, si accoglie una modifica alle disposizioni applicative per l’area di riqualificazione urbana di Campo di Marte e contermini, aprendo alla possibilità di insediamento di funzione residenziale privata “purché in forma minimale”.
“Riguardo al casello di Mugnano – conclude l’esposizione – la Regione conferma l’ipotesi già inserita all’interno del piano di proseguire con gli studi di fattibilità chiedendo di nominare correttamente le definizioni concernenti la nuova viabilità della piana”.
Il dibattito in commissione
L’iter verso l’approvazione del piano strutturale è avviato. “In consiglio comunale sono previsti due passaggi distinti”, ha spiegato l’ingegner Antonella Giannini, responsabile unico del procedimento, “il primo per approvare la proposta di delibera in merito alle controdeduzioni, il secondo, successivo alla conferenza dei servizi, per approvare il piano modificato dalle osservazioni accolte”. La commissione urbanistica procederà quindi nell’esame delle controdeduzioni istruite dagli uffici, relative a tre blocchi di osservazioni: quelle formulate dagli enti pubblici, quelle degli ordini e collegi professionali e infine quelle dei privati cittadini.
Se, da una parte, il Comune di Lucca accoglie l’osservazione regionale sul dimensionamento, riducendo a 114 metri quadrati di superficie utile lorda l’ampiezza di riferimento per le nuove unità abitative possibili, dall’altra indica al piano operativo di perseguire “una elevata qualità degli standard abitativi residenziali”. La precisazione incassa il parere favorevole del consigliere di minoranza Roberto Lenzi, che chiede di “fare uno sforzo in più in questa direzione”, spingendo le indicazioni del piano strutturale nel merito delle caratteristiche della nuova edilizia a seconda della distanza dal centro storico – facoltà che, tuttavia, potrà avere solo il successivo piano operativo.
Accolta con favore dal Comune di Lucca e dalla commissione urbanistica una più esplicita precisazione sulla non previsione di grandi strutture di vendita su tutto il territorio comunale, né aggregazioni di medie strutture di vendita aventi effetti assimilabili a quelle delle grandi. La Regione osservava inoltre la necessità di supportare con adeguati studi sulla mobilità la previsione, contenuta nel quadro propositivo del piano adottato e recepita dal piano territoriale di coordinamento provinciale del 2000, di nuove fermate ferroviario: precisazione che il Comune ha tradotto con puntualità nella disciplina di piano. Perplesso, su questo punto, il presidente di commissione Lucio Pagliaro: “Le fermate ferroviarie, anche se solo previste, orientano la visione del territorio e la pianificazione anche delle aree contermini. Forse sarebbe stato più opportuno valutarne preliminarmente la fattibilità e decidere di conseguenza se confermarle o cancellarle dal piano strutturale”.
Eliminato il riferimento legislativo, così come chiesto dalla Regione Toscana, alla legge finanziaria 67/1988 per l’area di Campo di Marte e introdotta la possibilità di nuove funzioni di residenza privata, sebbene minimale, che va a sommarsi a quella già prevista dal piano adottato di tipo pubblico e sociale. “In tempi di crisi, è opportuno facilitare gli investimenti per il recupero e la riqualificazione urbana, ampliando le possibilità di intervento. Dobbiamo agire con realismo – ha osservato il sindaco Alessandro Tambellini, che ha preso parte alle battute finali della seduta di commissione – evitando con forza le speculazioni ma favorendo la valorizzazione di ciò che abbiamo per restituirgli nuove opportunità”.