Arte e artigianalità: ecco il company book della Recard

14 dicembre 2016 | 12:27
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Arte e artigianalità: ecco il company book della Recard

Un libro di vera e propria arte che illustra la grande storia e il grande prestigio di un’azienda che dagli anni Sessanta è regina delle nostre colline. E’ stato presentato questa mattina (14 dicembre) in una delle sale della sede di Confindustria a Palazzo Bernardini, il nuovo company book di Recard Spa, l’azienda di Villa Basilica specializzata nella progettazione e produzione su misura di impianti e macchine tissue che realizza prodotti di alta qualità non solo per il nostro territorio ma per tante industrie mondiali.

Un libro d’artista fresco di stampa e a tiratura limitata che racconta la storia, per certi versi anche molto romantica, di un’azienda che negli anni ha cercato sempre di adattarsi al mondo in continuo cambiamento e di vincere tante sfide. Sfide, quelle della Recard, vinte sul campo di battaglia non solo con l’alta tecnologia ma anche grazie alla cura dei propri dipendenti e dei clienti provenienti da ogni angolo del mondo.
“Credo che sia molto importante sottolineare – dice il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Claudio Romiti – che Lucca sia un centro in crescita di sviluppo nel settore cartario e la Recard ne è sicuramente uno dei fiori all’occhiello a livello mondiale. Quest’azienda – continua Romiti – è fatta da persone che hanno la cellulosa nel sangue che hanno dimostrato, fin dai primi anni, di saper competere con i pachidermi del settore. Molti stimoli e punti di forza che rendono la nostra città sicuramente orgogliosa”.
“L’azienda – spiega Rony Michelini, il sales application engineer della Recard – fin dal primo anno di fondazione, avvenuto nel 1962, si è sempre occupata delle macchine per la realizzazione della carta tissue. Nel tempo sono state sperimentate varie tecnologie, basti pensare che adesso si riescono a realizzare 2mila metri di carta al minuto”. “Altra particolarità della Recard – continua Michelini – è senza dubbio il benessere percepito all’interno dell’azienda: in tutti questi anni non si è mai registrata nemmeno un’ora di sciopero da parte dei dipendenti che tra quelle pareti ci sono sempre andati tutti in pensione. Siamo una grande famiglia al cui centro ci sono senza dubbio i clienti ma anche il rispetto per il territorio: siamo un’azienda che purtroppo consuma molta acqua e molta energia. Negli anni, perciò, abbiamo cercato di risparmiare e di stare attenti in ogni modo a sprechi e inquinamento”.
E così, ormai da alcuni anni, Recard ha accettato un’ulteriore nuova sfida: quella di avvicinare il mondo dell’industria e quello della cultura e al territorio per riscoprire i valori e le specificità che fanno della Toscana, e dell’Italia in generale, un luogo unico e fortemente produttivo. Un percorso di avvicinamento all’arte che permetta una maggiore internazionalizzazione che faccia però riscoprire le nostre origini e un’artigianalità di alto prestigio.
Alla presentazione del company book – realizzato grazie alle immagini scattate da White Studio che ha incentrato il proprio lavoro soprattutto ritraendo le mani degli artigiani – oltre all’assessore Giovanni Lemucchi e al direttore di Federculture Claudio Bocci, ha partecipato anche il sindaco di Villa Basilica, Giordano Ballini, dove l’azienda ha la sede principale.
“Sono lieto di essere qui – dice il sindaco – e soprattutto sono felice che un’azienda di così alto valore sia radicata nel mio piccolo comune. Un piccolo comune ed una piccola provincia – spiega – che però possiedono ben 144 aziende e più di 600 addetti, un’eccellenza artigiana non solo nel territorio ma a livello nazionale. La nostra valle ha sempre avuto l’onore di avere tanta gente che lavora con le mani: ho sempre immaginato che anche Carlo Collodi, scrivendo Pinocchio, abbia voluto in qualche modo rendere omaggio alla grande arte artigiana che ci contraddistingue”.
Un company book, quello della Recard, che grazie all’arte farà conoscere ancora di più la sua grande professionalità, estesa in ben 44 paesi diversi. E 44 paesi diversi significano 44 realtà, culture e modi differenti di comunicare e di pensare. Un compito difficile che però non ha mai messo in ginocchio l’azienda che negli anni è riuscita a portare, nel mondo, solo grandi prodotti e innovazione.