Capodanno, il prefetto ‘vieta’ l’ordinanza anti-botti

L’ordinanza contro i botti per Capodanno non si farà. Almeno questo è l’intendimento del Comune di Lucca che nei giorni scorsi ha ricevuto (come altre amministrazioni che vietarono i petardi e i fuochi d’artificio) una nota della prefettura in cui si fa presente che le ordinanze, in quanto “contingibili e urgenti” non sono lo strumento amministrativo adeguato a disciplinare una questione che, semmai, deve essere affrontata con uno specifico regolamento.
E’ questo, in estrema sintesi, il senso della lettera di una pagina e mezzo recapitata a Palazzo Orsetti dall’ufficio territoriale del governo, guidato dal prefetto Giovanna Cagliostro. Che, in questo senso, ha seguito le orme di altre prefetture che, non solo da noi, ma in altre Regioni hanno fatto presente la stessa posizione.
E, del resto, la prefettura in materia di ordinanze ha piena competenza, perché quegli atti vengono assunti dai sindaci, in qualità di rappresentanti dello Stato, e quindi devono avere il placet della prefettura.
Ovviamente, la nota in sé non impone alcun obbligo agli amministratori ma è chiaro a questo punto che percorrere la strada dell’ordinanza porterebbe ad un sicuro scontro con la prefettura.
L’ordinanza contro i botti era stata firmata dal sindaco Tambellini per la prima volta un anno fa, a seguito delle proteste degli animalisti ma anche perché l’anno precedente era stato funestato da gravi incidenti. Il Comune, in particolare, aveva previsto che alle 6 del 31 dicembre fino alle 24 del 1 gennaio, fosse vietato “far esplodere fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifizi pirotecnici in luoghi aperti al pubblico e in vie, piazze e aree pubbliche dove transitino o siano presenti bambini, anziani, persone con particolari fragilità e animali (fatto salvo ove vi siano particolari autorizzazioni ai sensi e per gli effetti delle norme vigenti)”. In caso di inosservanza degli obblighi e dei divieti della specifica ordinanza era prevista l’applicazione della sanzione pecuniaria da 25 euro a 500 euro. Diversi altri Comuni, dalla Piana alla Versilia, avevano adottato gli stessi provvedimenti. Che difficilmente, quest’anno, verranno riproposti.
Rob. Sal.