Ambientalisti al sindaco: firmi l’ordinanza anti-botti

Gli ambientalisti e animalisti chiedono al Comune di Lucca di adottare l’ordinanza contro i botti di Capodanno, nonostante, come ormai noto, la prefettura abbia inviato nei giorni scorsi una nota, in cui fa presente che misure del genere non possono essere adottate per disciplinare la materia, che dovrebbe piuttosto essere oggetto di un regolamento (Leggi).
Lucca per l’Ambiente ha scritto proprio oggi all’amministrazione e al sindaco Alessandro Tambellini, invitandolo a rinnovare comunque l’ordinanza che fu applicata per la prima volta l’anno scorso.
“Considerati i gravi rischi per gli animali e per l’incolumità pubblica – si legge in una nota – il nostro gruppo invita il primo cittadino a emanare un’ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale. Ogni anno i centri di recupero delle associazioni soccorrono decine di uccelli che, spaventati dai botti e volando all’impazzata, finiscono per urtare contro vetrate, cavi, palazzi; per non parlare poi degli esemplari, altrettanto numerosi, trovati per strada ormai privi di vita. Tra loro anche gli uccelli e i rapaci che vivono in ambienti urbani. Neanche i cani e i gatti sono al sicuro perché molti animali d’affezione possono accusare infarti e malori dovuti alla paura dei botti. Botti che vengono spesso sparati ad altezza d’uomo con grave pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica di tutti noi, quattro zampe compresi”. “Per questo – aggiunge Lucca per l’Ambiente – ad oggi numerosi Comuni virtuosi hanno vietato i fuochi d’artificio, sostituendoli con spettacoli pirotecnici figurativi e con altre iniziative amiche dell’ambiente e degli animali. Invitiamo tutti i cittadini e l’ amministrazione comunale a seguire tali esempi ed a rinunciare a un’abitudine sempre meno diffusa. La nota della Prefettura pervenuta a Palazzo Orsetti pare faccia presente che le ordinanze, in quanto contingibili e urgenti non sono lo strumento amministrativo adeguato a disciplinare una questione del genere. Tale nota dà un chiaro segnale e precisamente quello di dover mettere mano quanto prima al regolamento apposito, modifiche più volte sollecitate dalle associazioni ambientaliste ma che tutt’oggi sono cadute nel vuoto. Il sospetto è che, come tutte le questioni legate al mondo animale, l’amministrazione si nasconderà dietro questa indicazione che ci preme ricordare non riveste nessuna obbligatorietà, per girare le spalle al mondo ambientalista”.