Sì alla convenzione per i progetti di mobilità sostenibile

27 dicembre 2016 | 20:03
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Sì alla convenzione per i progetti di mobilità sostenibile

Approvata dal consiglio comunale di Lucca (20 voti favorevoli, un contrario, un astenuto) la convenzione con i Comuni della Piana e il Comune di Massarosa per la presentazione di un progetto di mobilità sostenibile casa-scuole e casa-lavoro secondo il collegato ambientale della finanziaria 2015. A presentare la convenzione è stato l’assessore all’ambiente Francesco Raspini, che già aveva presentato il progetto in commissione lavori pubblici (leggi l’articolo).

“Il ministero dell’ambiente – ha ricordato Raspini – ha destinato risorse per 35 milioni di euro per la mobilità sostenibile. Il bando finanzia il 60 per cento dei costi del progetto mentre il 40 per cento è cofinanziato dagli enti che è possibile coprire sia con rendicontazione di spese di personale o con veri e propri interventi sul territorio che, nel nostro caso, sono già stati inseriti nel bilancio counale. Se per la mobilità casa-scuola l’idea è quella del potenziamento dei percorsi pedonali e ciclabili con nuove piste o la creazione di percorsi protetti per la mobilità casa-lavoro l’idea è quella di rovesciare il concetto di trasporto pubblico locale, anche se non in concorrenza con quello esistente. Si realizzeranno, in sostanza, alcuni hub dove le persone verranno radunate, portate a lavoro e poi ricondotte all’hub da cui si potranno spostare anche con modelli di mobilità sostenibile come la bicicletta o l’auto elettrica”.
Il cofinanziamento per un progetto per questo bacino è per un massimo di un milione di euro, con un progetto massimo che quindi, con il cofinanziamento dei Comuni, può arrivare a un milione e 360mila euro.
Cofinanziamento massimo di un milione di euro, con un progetto massimo di un milione e 360mila euro.
I principali dubbi sulla pratica arrivano dal consigliere comunale dell’Italia dei Valori Roberto Lenzi che ritiene troppo generico l’oggetto della convenzione, dove non vengono indicate le ripartizioni delle risorse a carico dei Comuni sia sul fronte della spesa, sia sul fronte della realizzazione delle opere. “Questioni queste – risponde Raspini – che devono essere necessariamente valutate a valle, una volta realizzato il progetto e valutati gli apporti e le necessità dei singoli Comuni. Con il valore aggiunto del fatto che non abbiamo a che fare con un soggetto privato ma con altri enti pubblici, con i quali vale il principio della leale collaborazione”.