Pm10, prorogate le limitazioni per auto e caminetti

28 dicembre 2016 | 15:09
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Pm10, prorogate le limitazioni per auto e caminetti

Prorogato fino al 2 gennaio il divieto di circolazione dalle 7,30 alle 19,30 per le auto diesel euro 0, 1 e 2 e per i veicoli merci euro 0, euro 1 ed euro 2, così come l’utilizzo di legna da ardere per il riscaldamento domestico degli edifici. Una misura attuata con un’ordinanza congiunta dai Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio, Porcari e Montecarlo per ridurre il rischio che venga superato il limite giornaliero delle polveri sottili (pm10) a tutela della salute dei cittadini. Nel Comune di Lucca l’ordinanza sarà valida fino all’1 gennaio.

Per altri cinque giorni, quindi, da domani (29 dicembre) fino al 2 gennaio compreso, è stato ritenuto opportuno limitare l’emissioni di sostanze inquinanti dell’aria: una decisione che rientra nelle misure del piano di azione comunale (Pac) e che è stata presa in seguito alla nota emessa oggi (28 dicembre) dall’Arpat, con la quale è stato comunicato il valore della media giornaliera di pm10 negli ultimi 7 giorni, registrati dalle stazioni di fondo della rete di rilevamento della qualità dell’aria: si evidenzia il superamento del valore-limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo di aria analizzata. Le previsioni meteo del consorzio Lamma rispetto alla capacità dell’atmosfera di favorire l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati della stessa, inoltre, hanno incoraggiato l’ordinanza. Sono escluse dal divieto di circolazione le auto utilizzate per il trasporto di persone che devono sottoporsi a visite mediche, terapie e analisi programmate in possesso di relativa certificazione medica e le auto eventualmente al seguito di cortei funebri. Esclusi inoltre, ma solo per per il percorso strettamente necessario, i veicoli da sottoporre a revisione già programmata (con documento dell’ufficio della motorizzazione civile o dei centri di revisione autorizzati). Le abitazioni esentate al rispetto dell’ordinanza contro l’accensione dei caminetti, invece, sono quelle poste in frazioni collinari più alte di 200 metri sul livello del mare. Il divieto non riguarda inoltre le stufe alimentate a pellet, gli impianti ad alto rendimento termico e quelli che rappresentano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione