Botti di Capodanno, città divisa sui mancati divieti

30 dicembre 2016 | 10:23
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Botti di Capodanno, città divisa sui mancati divieti

Una città spaccata a metà sui botti di Capodanno: è la fotografia di Lucca alla vigilia della notte di domani, quella più lunga, quella che introdurrà al 2017. Come è noto l’amministrazione comunale, di concerto con la Prefettura, ha ritenuto di non emettere nessuna ordinanza ‘anti botti’: nei giorni scorsi è tornato sull’argomento anche l’assessore Giovanni Lemucchi, ricordando come una misura del genere non avrebbe comunque garantito la possibilità di controllare l’intero territorio.

Oggi, per le vie del centro, la gente si divide quasi esattamente fra chi pensa che un San Silvestro senza girandole e petardi sia mortificante e chi, invece, ritiene che esistano modi più civili di festeggiare. “Personalmente – commenta una signora a passeggio con il suo cane in via Fillungo – credo che l’ordinanza dovesse essere emessa: magari non era possibile controllare ovunque, ma avrebbe funzionato da deterrente. Invece, non dando disposizioni e regole, c’è il rischio che la città e la periferia si trasformino in ‘campi minati’: in questi casi non è possibile rimettersi alla coscienza collettiva. Non sono preoccupata per me, ma per i miei animali: ho un cane ed un gatto che soffrono tremendamente quando sentono quei colpi”. La maggiore preoccupazione, in effetti, si registra proprio per gli amici a quattro zampe: “Confermo – commenta un signore di mezza età – che gli animali soffrono di stati d’ansia non indifferenti in questi casi. Il mio cane cerca di nascondersi ed abbaia irrequieto e, l’anno scorso, il cane della mia vicina è rimasto sordo da un orecchio per un petardo lanciato nel giardino di casa”.
Tra le fila del ‘no’ ci sono anche i più anziani: “Credo che non usciremmo comunque – osservano due signore residenti in una casa di riposo del centro storico – ma se ci venisse in mente avremmo timore. Come ti aggiri per le vie, ogni anno, ci sono gruppi di ragazzini che lanciano petardi senza preoccuparsi delle conseguenze. Anche rimanendo in casa non potremo riposare tranquilli con questi botti improvvisi. Penso anche a tutti quegli anziani ammalati costretti in un letto. Quello che ci stupisce di più sono i genitori che talvolta li incoraggiano pure, come se il vero divertimento fosse questo”.
L’altra faccia della medaglia, tuttavia, parla di persone, in larga maggioranza giovani, che non vogliono sentirsi limitate anche per la notte di Capodanno: “E’ giusto che non ci siano ordinanze – afferma uno studente del liceo musicale Passaglia – perché ognuno deve essere lasciato libero di divertirsi come vuole. E poi i botti in vendita non sono certo pericolosi”. Dello stesso avviso anche una giovane famiglia che passeggia in centro: “Non ci vediamo nulla di male, perché come per ogni cosa basta avere buonsenso. Impedire una forma di festeggiamento, semmai, può incoraggiare un atteggiamento di sfida. In questo caso hanno ragione le istituzioni: come fai a controllare ogni persona sul territorio?”.
Su un punto, però, convergono i giudizi opposti: l’amministrazione comunale avrebbe dovuto fare qualcosa di più per creare l’atmosfera di festa a Natale come a Capodanno. “Qui non hanno fatto nemmeno un albero natalizio – commenta sconfortata un’altra coppia – che non ci pare una spesa così grande. Manca proprio l’aria delle feste. Adesso, per l’ultimo dell’anno, non ci saranno nemmeno i fuochi d’artificio: che festa è così? Capiamo che bisogna risparmiare, ma la gente ha anche bisogno di momenti di gioia. Per questo noi andremo fuori Lucca”. Non saranno i soli: sono diversi i giovani che dichiarano che passeranno fuori città la serata di domani, con la Versilia tra le mete predilette. Addirittura, poi, c’è chi archivia ogni forma di campanilismo: “Noi siamo di Lucca – dicono due ragazzi – ma andremo a Pisa, perché lì fanno i fuochi d’artificio ogni anno e ci sono spettacoli in tante piazze e vie del centro”.