Comitato Canovetta:“Garanzie su riqualificazione ex Cantoni”

Mentre prosegue il dibattito sulle osservazioni presentate al piano strutturale, il comitato Canovetta di S.Pietro a Vico torna a rivendicare un’attenzione particolare per l’area della ex Cantoni, di cui da tempo sta chiedendo la riqualificazione e a sottolineare anche i limiti di un tale strumento di programmazione. “Nonostante le indicazioni e i suggerimenti offerti a suo tempo al momento della redazione del piano – afferma il portavoce Paolo Bottari – fino ad oggi, si è fatto finta di non capire la portata del problema di quest’area che si trova a due passi dalla città, considerata a torto esclusivamente industriale e le cui conseguenze le tocchiamo con mano ogni giorno. Al suo interno e tutt’attorno, vivono un centinaio di famiglie ma di questo sembrano non accorgersene i nostri amministratori, tanto più che questa zona è destinata a svilupparsi ancora verso nord, dove probabilmente sorgerà anche il nuovo ponte sul Serchio e la viabilità di raccordo, inglobando altre aree urbanizzate”.
“E’ proprio di questi ultimi tempi, infatti – prosegue il comitato – la costruzione, in barba al piano regolatore, di un grande fabbricato ad uso industriale davanti alle nostre case e proprio sul confine tra l’area industriale e quella residenziale dove sussistono due regimi regolamentari diversi, da parte di una grande azienda lucchese che lavora stabilmente per il Comune, sfruttando l’articolo 3 bis emanato in deroga di una legge regionale del 2009 volta a favorire l’ampliamento delle aziende entro il 20 per cento dell’attuale volumetria. E grazie a parametri fuori da ogni logica, l’azienda in questione raggiungerà un cubaggio molto superiore all’attuale consistenza con un’occupazione di suolo al di fuori di ogni previsione urbanistica locale. Ci chiediamo se i nostri amministratori di questo siano al corrente e come mai non in questo caso non valgano tutte quelle raccomandazioni volte ad impedire un’ulteriore corsa alla cementificazione continua?”.
“Ma il vero problema – dicono ancora dal comitato – è che nell’area ex-Cantoni non esiste una zona cuscinetto tra industrie e case, non c’è parità di trattamento e anzi tutto è a beneficio delle aziende, anche quelle di nuova costruzione, pur essendo tante di queste case antecedenti la nascita della Cantoni stessa. Manca una riqualificazione dell’area dal punto di vista urbano, con fasce di verde e di attrezzature, così come alcuni servizi essenziali come le fognature tardano ad arrivare o forse non arriveranno mai perché trattasi di area privata, pur essendo già arrivate tutt’attorno”.
“Come comitato – conclude la nota – contestiamo anche la previsione per quest’area ex Cantoni, fatta in fase di elaborazione del piano strutturale, con cui è stata definita prudenzialmente, ma senza alcun reale effetto pratico, citiamo testualmente “a destinazione “prevalentemente” artigianale e commerciale”. Ci chiediamo e lo abbiamo fatto anche attraverso un’osservazione scritta presentata al piano che ci auguriamo stavolta venga tenuta di conto in questa fase di riesame, che sia finalmente tolta quella locuzione ambigua e sostituita con la parola “esclusivamente”, per non dover nuovamente assistere, all’improvviso e a nostra insaputa, al ripetersi di nuovi insediamenti industriali avulsi dal contesto come l’impianto a biomasse che a suo tempo vi fu avviato, o come altri impianti pericolosi dal punto di vista della salute e dell’inquinamento, considerando che qui siamo vicini alla città e che i riflessi sarebbero inevitabilmente per tutti. Vorremmo anche aggiungere come sia veramente desolante veder decadere giorno dopo giorno un monumento simbolo dell’archeologia industriale come lo stabilimento originario della Cucirini Cantoni Coats sempre più un rudere alla mercè dei vandali e dell’usura del tempo con una ciminiera ingombrante e pericolosa per la sicurezza. Anche per questa dovrà esserci un recupero ed una valorizzazione, mantenendone possibilmente, ci auguriamo, la testimonianza, magari con la realizzazione di un piccolo museo storico e fotografico della più grande azienda che la provincia di Lucca abbia avuto e al quale noi saremmo felici di collaborare”.