Via Bandettini, residenti: “Più sicurezza per i pedoni”

11 febbraio 2017 | 11:44
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Via Bandettini, residenti: “Più sicurezza per i pedoni”
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Via Bandettini, residenti: “Più sicurezza per i pedoni”
Via Bandettini, residenti: “Più sicurezza per i pedoni”
Via Bandettini, residenti: “Più sicurezza per i pedoni”

E’ allarme sicurezza per i pedoni, quello che si leva direttamente da via Bandettini, una delle strade più intensamente trafficate di San Concordio. Il problema maggiore? La ristrettezza dei marciapiedi, in alcuni tratti persino deturpati o del tutto assenti. Un monito, questo, che gli abitanti della zona, ma anche i commercianti, hanno sollevato più volte già da una decina di anni a questa parte, senza che nessuna amministrazione abbia deciso di intervenire. “Vivo qui ormai da 30 anni – ci spiega un residente – e nessuno si è mai curato di risolvere la questione. Venendo dalla chiesa di san Concordio è facile notare come i marciapiedi, specialmente sul lato destro della carreggiata, non siano per nulla idonei a proteggere i pedoni. Spesso la gente deve camminare in fila indiana, con le macchine che ti sfiorano: a me è successo più volte”.

Una sensazione di disagio che viene confermata anche dal gestore di una storica attività gastronomica della zona: “Mia moglie la sposto soltanto in carrozzella – spiega – ed ogni volta che deve venire con me in negozio facciamo molta fatica, perché spesso non trovo parcheggio davanti e dobbiamo fare un tratto a piedi”. La questione che tocca da vicino i disabili, in effetti, rappresenta un altro dei nodi principali: “La carrozzella su questi marciapiedi non ci sta – prosegue il commerciante – per cui la devo spingere camminando sulla strada, con le macchine dietro di noi che suonano, perché la carreggiata è stretta e non ci passano. Ma noi non possiamo fare altrimenti”. Un problema, questo, che si estende naturalmente anche a tutti i genitori che spingono passeggini e anche ai ciclisti: “Sulla strada rischiamo di essere tamponati – affermano due ragazzi usciti per un giro considerata la giornata di sole – e sul marciapiede non possiamo montare, vuoi perché è riservato ai pedoni, vuoi perché è rotto in più punti”. Quest’ultimo particolare è anche il più sofferto dagli anziani: “Ci sono buche e piccoli crateri – ci racconta un’altra residente uscita per comprare dei generi alimentari – ed ogni volta mi sembra di camminare in mezzo a una trappola. Alcune mie amiche sono cadute e si sono fatte male. Per non parlare poi del fatto che ogni volta che devo attraversare la strada per tornare a casa mi faccio il segno della croce, perché qua è un flusso continuo di traffico e corrono tutti come pazzi”. Quella del traffico intenso, in effetti, è una situazione che gli abitanti ormai faticano a deglutire.

Sul punto interviene anche un altro storico residente, Angelo Marchi: “Nonostante le buone promessa fatte nel corso degli anni da diversi amministratori – commenta amaro – da molto tempo questa via, dal semaforo della chiesa fino al semaforo di viale Europa, passando per la quinta traversa e l’incrocio alla ferrovia, versa in condizioni manutentive precarie. I marciapiedi sono sconnessi e presentano buche e dissesti, in molti tratti non esistono e creano condizioni di pericolo per la sciurezza del cittadino. Infatti in diversi casi persone anziane sono cadute”. Ma i problemi non finiscono qua: “Gli scoli delle acque piovane – prosegue Marchi – mancano in diversi tratti o sono intasati da tempo: creano pozzanghere ed allagamenti durante le piogge. I lavori effettuati sono stati realizzati soltanto in eventi occasionali, per la riparazione di condutture, senza un programma manutentivo generale”.

C’è però una soluzione, che sembra mettere tutti d’accordo: “Partiamo da una considerazione semplice – riprende il discorso uno dei residenti – e cioè che la strada è troppo stretta. Due corsie e due marciapiedi non ci stanno, ecco quanto. Allora si potrebbe decidere di metterla a senso unico, almeno per un tratto: un progetto del quale si era già parlato in passato, ma che mi pare abortito. Con questa idea, però, si risolverebbero i problemi della sicurezza, dello smog e del rumore”. Non tutti però la vedono allo stesso modo: “Così facendo per tornare a casa dovrei fare ogni volta il giro delle sette chiese – sentenzia un altro residente – e anche se è vero che il traffico qui crea problemi. Io comincerei ad affrontare la questione per gradi: il Comune costruisca marciapiedi più alti, con i dovuti punti di accesso, e larghi a norma di legge. Poi si potrebbe anche interdire il traffico ai mezzi pesanti”.
Proposte che adesso, probabilmente, l’attuale amministrazione comunale comincerà a vagliare rapidamente per sbrogliare una questione divenuta atavica.

Paolo Lazzari