Lucca aderisce a progetto Unicef: presto garante infanzia

“Lucca città dei bambini e delle bambine”: il Comune aderirà al progetto dell’Unicef che mira a mettere in campo una serie di iniziative (e risorse) a difesa dell’infanzia e dell’adolescenza che, nelle intenzioni, culminerà con l’istituzione di un garante e di una sorta di osservatorio sulla condizione dei bambini e delle bambine a Lucca. Il via libera è arrivato in consiglio comunale stasera con 19 voti favorevoli.
A illustrare l’ordine del giorno è stata la consigliera comunale del Pd, Enrica Picchi. “Un odg – ha detto – già presentato nel corso del consiglio comunale dei ragazzi alla conclusione del mandato. In questo ordine del giorno è stato chiesto di essere ascoltati e coinvolti nella vita amministrativa e negli atti a tutela dei ragazzi e l’istituzione del garante dell’infanzia”. Tra le richieste anche l’adesione al programma Unicef “Città amiche dei bambini e delle bambine”: un progetto che prevede di affiancare le amministrazioni comunale nel percorso per tutelare l’infanzia a livello locale.
“Nel 2014 è stato firmato un protocollo fra Anci e Unicef per tutelare l’infanzia e contrastare ogni forma di discriminazione – ha aggiunto la consigliera Picchi -: quell’atto ha impegnato a condividere e promuovere azioni a sostegno dell’infanzia e all’inclusione dei bambini. L’ordine del giorno chiede al consiglio di aderire al progetto e di costituire un osservatorio specifico. Il secondo passo sarà l’attivazione dei gruppi di partecipazione attiva dei ragazzi per dare loro voce. Sono necessari in tutto nove passi, come vengono definiti dal protocollo Unicef, ed essi sono in sintesi: il coinvolgimento attivo, il varo di un insieme di leggi e procedure per proteggere i bambini, lo sviluppo una strategia e una agenda per realizzare la città amica dei bambini. Sarà necessario anche assicurare un impegno adeguato di risorse a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, redigere un rapporto annuale sullo stato dell’infanzia in città e, infine, istituire un garante”.