S. Vito, proteste per le buche. Marchini: presto i lavori

16 febbraio 2017 | 08:19
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S. Vito, proteste per le buche. Marchini: presto i lavori
S. Vito, proteste per le buche. Marchini: presto i lavori
S. Vito, proteste per le buche. Marchini: presto i lavori
S. Vito, proteste per le buche. Marchini: presto i lavori

Protestano i residenti di San Vito per lo stato dell’asfalto di alcune strade dove sono stati fatti lavori per le condutture del gas da Gesam, in particolare, in via Pesciatina, viale Corsica e viale Sardegna. Qui nel punto dei lavori si è provveduto a stendere nuovo asfalto che in qualche caso ha creato, sostengono i residenti, quasi dei dossi. “I viali sono ridotti ad una pista per fuoristrada – spiegano alcuni residenti che hanno scattato anche le foto – ci sono dossi e buche da tutte le parti. Il Comune dovrebbe verificare quando commissiona un lavoro la buona riuscita dello stesso: qua a S. Vito viene fatto tutto in maniera approssimativa. invece di qualificare la zona si creano nuovi disagi”.

Ma alla segnalazione del lettore risponde l’assessore al traffico Celestino Marchini, che minimizza i disagi: “Si tratta, come sempre succede in questi casi – dice l’assessore – di asfalti provvisori e le gobbe che si creano sul terreno sono fatte apposta perché con il passaggio dei veicoli si abbassano. In genere, poi, dopo 6-8 mesi, viene rifatta tutta la strada con l’asfalto nuovo. Questa è la procedura ma in questo caso ho già dato mandato ai tecnici per analizzare se ci sono particolari criticità nel recente intervento sulla via Pesciatina”.
Marchini annuncia anche lavori a breve in altre zone di San Vito: “L’asfalto nuovo su viale Sardegna e viale Corsica verrà realizzato a maggio, quando sarà finito il tempo necessario per l’assestamento della strada, mentre sulla via Vecchia Pesciatina si interverrà a settembre. Le strade, infatti, prima dell’intervento definitivo, vanno fatte assestare e deve passare un certo numero di mesi. Per accorciare questi tempi, comunque, stiamo usando un materiale particolare per fare prima, ma se così non fosse il rischio sarebbe quello dell’avvallamento successivo delle strade, creando ugualmente disagi alla circolazione”.