Disfida della zuppa, Ilda vince la tappa del Mecenate

Si è concluso ieri sera il terzo appuntamento con la Disfida della zuppa solidale che ha visto vincere la signora Ilda de Ranieri, ed ha visto assegnare una menzione speciale a Soledad, amata cuoca del locale Il Mecenate per la sua partecipazione in cucina.
Quattro zuppe, un locale pieno di giudici che cucchiaiata dopo cucchiaiata hanno portato a termine il loro “difficile” compito, allietati dalle rime della scuola dell’ottava Rima e dai prodotti solidali del presidio della roveja di Slow Food.
La condotta SlowFood Lucca Compitese orti lucchesi, associazione Rosso e i suoi fratelli e confraternita del Rapino, insieme alle stazioni ospitanti promuovono, durante tutte le serate della disfida, un acquisto solidale di legumi delle aziende umbre colpite dal terremoto adottando la roveja di Civita di Cascia (presidio Slow Food) e altri prodotti delle aziende delle zone terremotate. Tutto il ricavato va al produttore. I legumi potranno essere acquistati durante le serate della disfida della zuppa o contattando la condotta Slow Food che provvederà a distribuire i prodotti prenotati. E’ sempre aperto il conto corrente per la raccolta fondi destinata al progetto di filiera da realizzare nelle aree colpite, da attivare nel post-emergenza: Banca Unicredit Iban IT46R0200846041000101797850 intestato a Slow Food Italia, causale Solidarietà Terremoto 2016.
Il prossimo appuntamento con la disfida della zuppa si terrà al Ristorante Pizzeria i Diavoletti il 28 febbraio e sarà presente il fiduciario della condotta Slow Food Lucca Compitese Orti lucchesi, David Pieroni.
Sono 4 i cuochi “zuppisti” che si affronteranno: Giovanni Giovannoni contadino e produttore di fagioli e Antonio Bertolucci pensionato Trenitalia, entrambi di Capannori, Marco Bocchibianchi muratore di Lammari e, infine, Mauro Diciotti pensionato ed ex impiegato comunale.
L’ingrediente solidale proposto è la roveja, un piccolo legume simile al pisello, dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, grigio. E’ coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui Monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate.
Il costo della serata è di 25 euro a persona, 23 euro per soci SlowFood. Ci si può associare la sera stessa al tavolo dell’associazione. Tutti possono partecipare come giudici/commensali ma ricordate di prenotarVi. Per info e prenotazioni: 0583.920323 – paolabosi01@tiscali.it.