Ortopedia, due interventi all’avanguardia al S. Luca

7 marzo 2017 | 10:56
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Ortopedia, due interventi all’avanguardia al S. Luca

Due donne dello stesso comune, Altopascio, che si ritrovano nella stessa stanza dopo due interventi di protesi complessi e “particolari” e che vogliono ringraziare pubblicamente per la professionalità il personale medico e infermieristico dell’ospedale San Luca. E’ la storia di Ada Ulivieri e Edda Natalini, entrambe operate nei giorni scorsi dal direttore dell’ortopedia di Lucca Andrea Gallacci e dalla sua equipe, che stanno svolgendo la necessaria riabilitazione ma che cominciano già a camminare dopo anni di sofferenze.

Ada Ulivieri era stata operata 6 anni fa di protesi all’anca destra in un altro ospedale. A causa di un’artrosi e di una evidente differenza di lunghezza degli arti aveva da tempo forti dolori. Il dottor Gallacci ha impiantato una protesi all’anca sinistra ed ha provveduto a riequilibrare la lunghezza degli arti: “Ringrazio di cuore il primario ed i sui collaboratori – evidenzia la signora Ada – per questo intervento perfettamente riuscito che mi consente di ritornare ad una vita normale dopo i problemi di questi ultimi anni. Sapevo che qui in Ortopedia al San Luca ci sono importanti professionalità e quindi ero molto fiduciosa ma il risultato ha superato ogni aspettativa e mi sono trovata benissimo con tutti gli operatori della struttura, compresi gli infermieri, sempre molto attenti e professionali. Sono stata operata giovedì scorso, 2 marzo, ed in questa settimana dovrei già tornare a casa. Mi sento veramente rinata, con due arti della stessa lunghezza e con la possibilità, appena terminata la riabilitazione, di tornare a camminare normalmente e senza dolori”. Edda Natalini, è stata sottoposta venerdì 24 febbraio, ad un intervento di protesizzazione ancora più complesso, per la presenza di una grave deformità bilaterale agli arti:
“La mia vita – racconta la signora Edda – era divenuta insopportabile. Ormai non riuscivo più a camminare: ad ogni passo sentivo un dolore lancinante. Il dottor Gallacci ed i suoi collaboratori mi hanno spiegato che con un intervento difficile ma realizzabile qui a Lucca avrei potuto risolvere il mio problema e mi sono affidato completamente a questi professionisti. Adesso riesco già a camminare un po’ e ad effettuare movimenti che prima non immaginavo neanche di poter tornare a compiere. Certo, so che per alcune settimane dovrò proseguire la riabilitazione ma sono contentissima di quanto ottenuto grazie alla professionalità e alle tecniche all’avanguardia utilizzate dal dottor Gallacci e sono anch’io molto soddisfatta di questi giorni di degenza qui al San Luca”.
E’ lo stesso direttore dell’ortopedia di Lucca ad illustrare gli interventi eseguiti sulle due pazienti di Altopascio:
“Nel primo caso – evidenzia il dottor Gallacci – la questione più difficile da risolvere era legata ad una notevole differenza di lunghezza tra i due arti inferiori. Nel programma pre-operatorio, che viene fatto ogni volta e che consente di programmare al meglio la posizione della protesi, abbiamo stabilito in maniera precisa la lunghezza necessaria per riequilibrare gli arti e nell’intervento non abbiamo fatto altro che eseguire in maniera precisa quanto previsto in fase pre-operatoria. Nel caso della signora Edda, la quale presentava una deformità davvero importante che aveva seriamente compromesso la sua mobilità, abbiamo effettuato un intervento di protesizzazione e di ‘correzione degli assi’, possibile anche qui grazie alla pianificazione con un programma pre-operatorio definito, all’allestimento di mascherine pre-formate ed all’utilizzo di una chirurgia protesica di alta precisione eseguita con l’ausilio di computer (computer assistita). Un navigatore guida la mano del chirurgo, che può così allineare in maniera perfetta le componenti protesiche da impiantare. L’utilizzo di questa tecnica permette tra l’altro di non praticare fori nelle ossa, come invece avviene con la metodica tradizionale, e quindi la perdita di sangue è minima. La scelta della miglior ‘via d’accesso’ consente inoltre di minimizzare le problematiche legate alla muscolatura ed ai tendini. L’elemento vincente, in questi due casi specifici e nei molti interventi di questo tipo che eseguiamo qui al San Luca, è comunque sicuramente il fatto che oggi non adattiamo l’anatomia del paziente alla protesi da impiantare, bensì all’inverso possiamo adeguare ad ogni specifica situazione e patologia i diversi modelli disponibili. Insomma, c’è un progetto pre-operatorio personalizzato e ‘cucito su misura’ in base alle necessità del paziente; l’operazione da effettuare viene così pianificata prima in ogni suo particolare e quando si va in sala operatoria si fa quello che si sa di dover fare, con notevole risparmio di tempo operatorio e con minor sanguinamento”.
“Grazie alle innovazioni e ai miglioramenti di carattere organizzativo apportati al percorso di cura – conclude il dottor Gallacci – riusciamo inoltre a contenere i tempi d’attesa per le protesi. Ad un giorno dall’intervento il paziente può inoltre già rincamminare e dopo 5 giorni ritorna a casa. Nei casi in cui è possibile, impiantiamo protesi mini che permettono di effettuare incisioni altrettanto mini, aspetto importante soprattutto se si considera che i pazienti che si sottopongono a questo tipo di operazione sono di età media sempre più bassa”.