Ostello San Frediano, parte la battaglia al Tar

12 marzo 2017 | 09:20
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Ostello San Frediano, parte la battaglia al Tar

Dopo la diffida al Comune, scatta il ricorso al Tar. Al centro c’è la concessione dell’ostello San Frediano: l’Associazione italiana alberghi della gioventù è intenzionata a fare valere le proprie ragioni davanti al tribunale amministrativo regionale. Spetterà ai giudici decidere se la revoca della concessione per morosità, provvedimento adottato dal Comune nel novembre scorso, era legittima o meno. E all’inizio della stagione, dopo la chiusura per ferie, sull’ostello non si sono ancora sgombrate le nubi.

Perché oltre al ricorso, contro cui la giunta Tambellini ha deciso di difendersi nominando l’avvocato Giovanni Genta di Firenze per curare gli interessi del Comune davanti al Tar, c’è una diffida con la quale Aig intima all’amministrazione a non procedere con affidamenti provvisori ad altri soggetti. La situazione è parecchio intricata, perché ci sono diverse questioni in ballo. Non c’è infatti soltanto la “lite” tra Aig e Comune, per i canoni non pagati per due anni, ma c’è anche una controversia legale fra Aig stessa e il gestore della struttura, la cooperativa Lavoro amico, per dei lavori effettuati all’interno dell’ostello.
L’intenzione del Comune è quella di procedere con un bando per la nuova concessione, ma su tutto c’è il rischio che la sentenza del Tar possa rovesciare le carte in tavola.
La decisione di revocare la concessione all’Aig era scattata per morosità: secondo il Comune, infatti, l’associazione italiana della gioventù, che ha ottenuto la concessione dell’immobile non risulta aver pagato il canone degli ultimi due anni, per un totale di 120.237 euro, più qualche spicciolo. Questo dopo un’ingiunzione di pagamento disposta dal Comune per l’importo del canone annuo del 2015: una cifra di poco più di 60mila euro che, anche dopo la richiesta di rateizzazione chiesta e accordata a Aig non risulta essere stata pagata. Nel frattempo, erano maturate anche le rate annuali per il 2016: la somma porta alla cifra oggetto della contestazione.
Tutto era iniziato con un’ingiunzione disposta da Palazzo Orsetti per recuperare l’intera annualità 2015 del canone d’affitto del locale: 60mila euro, spicciolo di più, spicciolo di meno. Ma l’Aig, attraverso il suo avvocato Fabio Valerini, aveva fatto sapere di essere stata impossibilitata finora a saldare gli importi dovuti per un contenzioso che a sua volta ha intentato nei confronti del gestore a cui è stato affidato l’ostello a metà dell’anno scorso: la cooperativa Lavoro Amico. Aig spiega, infatti, di non aver mai ricevuto le quote dovute dall’affidatario e di aver ottenuto un decreto ingiuntivo per una contropartita da 94.240 euro. D’altro canto, c’è anche Lavoro Amico che aveva ribattuto spiegato di aver sostenuto i costi della manutenzione straordinaria che sarebbero invece dovuti essere pagati da Aig, per un importo tra i 100 e i 150mila euro.