





Il Comune di Lucca ha inaugurato lo scorso sabato (11 marzo) il primo centro per le famiglie in via Urbiciani a San Concordio, al primo piano dell’edificio che già ospita la biblioteca popolare. L’amministrazione e le associazioni del territorio attente ai diritti dei minori hanno costruito insieme il progetto lungo il percorso di partecipazione sulle politiche sociali denominato “dall’assistenza all’autonomia”, a partire dal 2014. Il centro soddisfa la normativa regionale che ha istituito i centri per l’infanzia, adolescenza e famiglie (Ciaf) quali luoghi orientati da “una visione complessiva che si rivolga al bambino come portatore di diritti, soggetto di un’ampia sfera di protezione che ne rassicuri un’armonica crescita psicofisica, nella propria famiglia e nelle comunità” e, quello di Lucca, si pone come punto di riferimento zonale per i Comuni della Piana.
L’assessore alle politiche sociali e vicesindaco del Comune di Lucca, Ilaria Vietina, commenta l’obiettivo raggiunto: “Il nostro territorio ha atteso a lungo questo spazio. Tengo a porre l’accento sul plurale contenuto nel nome, centro per le famiglie: oggi esistono varie tipologie di famiglie, con stili di vita diversi, e l’uso del plurale vuole essere inclusivo, senza categorizzazioni, e lanciare un messaggio culturale e politico di apertura”. Il centro si propone di diventare un luogo di incontro dove confrontarsi riguardo ad esperienze comuni e trovare soluzioni ai problemi della vita quotidiana, soprattutto nell’educazione e nella cura dei figli. Vi si terranno iniziative di informazione per le famiglie, gli operatori, i ricercatori e gli esperti, ma anche di promozione della cultura dell’infanzia e dell’adolescenza e di sostegno alla genitorialità.
“Le famiglie sono soggetti attivi e propositivi nella società e nella vita della città – evidenzia la Vietina – e il centro intende valorizzarne le positività, in un’ottica di prevenzione delle derive patologiche che le famiglie possono incontrare. Per questo vogliamo, con questo luogo, rafforzare i legami, anche tra famiglie diverse, e creare reti di solidarietà locali. La capacità delle famiglie di generare coesione sociale è fondamentale per individuare precocemente le situazioni di disagio e permettere alle politiche di intervenire: ecco perché questa sperimentazione di gestione condivisa tra associazioni e Comune ha le potenzialità per divenire sentinella operativa sul territorio andando oltre la logica assistenzialista”.
Sono quattro i diversi spazi del centro per le famiglie, tutti allestiti con materiali di recupero con l’obiettivo di creare un ambiente caldo e domestico: uno, dedicato alla prima infanzia da 0 a 6 anni, con arredi morbidi, tappeti e giocattoli, a misura di bambino e di bambina; un altro per adolescenti, con postazioni utili ad attivare gruppi di lavoro e di ricerca; il terzo spazio è una sala polifunzionale per incontri, convegni, a dimensione di tutti, da allestire a seconda delle esigenze, senza rigidità; infine il quarto spazio raccoglie una biblioteca interculturale che propone, tra gli altri, testi dedicati all’economia circolare. “Attiveremo un’esperienza di banca del tempo, che abbiamo scelto di chiamare ‘scambiatempo’, dove tutti possono mettere in condivisione le proprie capacità sul modello della festa del presente – spiega ancora Ilaria Vietina – che vede affermarsi il principio di solidarietà orizzontale: per fare un esempio, chi sa stirare bene puà dedicare due ore del suo tempo a farlo per gli altri e in cambio ne può ricevere un lavoro di giardinaggio da chi ha questa passione”. Un unico cruccio esprime Ilaria Vietina, e riguarda l’accessibilità: “Purtroppo gli spazi sono al primo piano di un edificio privo di ascensore. Non è stato semplice reperire un luogo di proprietà comunale adatto: questo, che è stato allestito con il lavoro volontario, anche di pulizia, delle persone che hanno partecipato alla stesura del progetto, purtroppo non è ancora ottimale. Ma era importante procedere e costituire il centro ugualmente, per poter essere soggetto in grado di richiedere i finanziamenti necessari ai lavori di adeguamento”.
Il centro per le famiglie di San Concordio lavora in rete con il centro di documentazione delle politiche per le famiglie e la condizione delle donne di via Sant’Andrea, che si avvale della biblioteca di Maria Eletta Martini e che è stato inaugurato alla presenza di Mattarella a inizio mese.