
Via libera all’ampliamento del pastificio Mennucci. L’ok è arrivato nel corso del consiglio comunale di Lucca che è tornato a riunirsi ieri sera (14 marzo). All’ordine del giorno, la variante Suap per consentire la riorganizzazione aziendale del pastificio di Ponte a Moriano. Si tratta del primo atto del Comune di Lucca con questa procedura, che l’assemblea ha votato all’unanimità, incassando il voto favorevole di Mauro Macera (Forza Italia) e di Angelo Monticelli (Insieme per Favilla sindaco).
Variante Suap (sportello unico attività produttive) per la riorganizzazione aziendale del pastificio Mennucci
Ha illustrato la pratica Serena Mammini, assessore all’urbanistica: “La variante che approda in consiglio stasera è un atto importante per la storia ma soprattutto per il presente produttivo della nostra città, una necessità che parte da lontano e che finalmente giunge a conclusione.La richiesta avanzata dal pastificio Mennucci è quella di inglobare all’interno della loro area produttiva la via Balestreri, che attualmente divide in due lo stabilimento, in cambio di una nuova viabilità di accesso da costruire a loro carico a fianco della ferrovia. In questo modo l’azienda potrà ampliare la sua produzione, diminuire i costi, aumentare il personale, ma soprattutto mantenere il forte legame storico con la città e scongiurare eventuali delocalizzazioni. Il pastificio Mennucci è un’azienda nata nel 1877, la famiglia Mennucci possiede il 20 per cento mentre il restante 80 per cento è passato nel 2013 a una multinazionale australiana e quando si parla di multinazionali il rischio di delocalizzazione per abbattere i costi è concreto. La rete di attività economiche locali – ha proseguito la Mammini – costituisce parte del patrimonio della nostra città, è il segno di quello che Lucca ha saputo costruire nel tempo, per la qualità del lavoro, per le esperienze e le competenze che ha prodotto, ma soprattutto per le grandi potenzialità che ancora esprime e può esprimere. Uno degli obiettivi di questa amministrazione è quello di cercare di incentivare, per quanto di competenza del Comune, una politica di sviluppo durevole delle diverse realtà produttive operanti sul territorio. L’urbanistica in questo non può tutto ma non può chiudere gli occhi di fronte alle necessità delle aziende e quindi deve cercare di armonizzare al massimo queste necessità con quelle del territorio, del paesaggio. Abbiamo trovato alcune questioni da risolvere, il problema riscontrato dal pastificio Mennucci era uno di quelli che si trascinava da tempo, assai discusso ma mai concretamente affrontato. Adesso possiamo dire di aver fatto la nostra parte”. L’assessore ha voluto poi ringraziare, citandoli uno per uno e anche a nome del collega Giovanni Lemucchi, i dirigenti e i funzionari dei settori attività produttive, edilizia privata, urbanistica, strade e ambiente. “Come vedete, gli uffici coinvolti e quindi le competenze sono diversi”, ha commentato, iniziando poi a descrivere l’iter seguito per arrivare alla prima variante a procedura Suap: “La variante cerca di snellire l’iter autorizzativo per gli impianti produttivi. Snellimenti che prevedono approfondimenti, documentazioni, progetti, molti passaggi fra più enti e quindi divengono comunque procedure piuttosto lunghe. Il decreto del presidente della repubblica 160 del 2010 (regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive) all’articolo 8 prevede che nei comuni in cui lo strumento urbanistico non individui aree destinate all’insediamento di impianti produttivi o individui aree insufficienti, l’interessato possa richiedere al Suap la convocazione della conferenza dei servizi in seduta pubblica secondo la legge 241/90. Qualora l’esito della conferenza preveda variazione dello strumento urbanistico, dopo l’assenso della Regione, è previsto il passaggio in consiglio comunale. Nell’agosto del 2014 – ricorda Serena Mammini – il pastificio Mennucci presentò richiesta del progetto di riorganizzazione tramite questa procedura. Nello stesso anno era partita la procedura per l’acquisizione di via Balestreri, con l’onere di costruire una strada al lato della ferrovia che costeggerà il nuovo stabilimento Mennucci”. L’iter prevede successivamente che la nuova strada venga demanializzata e poi che l’azienda acquisti via Balestreri. “Nel settembre 2016, una volta conclusi i procedimenti amministrativi di verifica di assoggettabilità a Vas e Via con la determinazione di esclusione con prescrizioni – continua la Mammini – sono ripresi, in seduta pubblica, i lavori della conferenza dei servizi. Queste verifiche di Vas e Via purtroppo hanno dilatato non di poco i tempi. Si sono tenute diverse sedute della conferenza, fino a quella conclusiva del 4 novembre scorso nella quale è stato acquisito l’assenso all’unanimità dei presenti sul progetto e sulla relativa variante urbanistica. A differenza delle normali varianti, l’adozione è fatta con determina dirigenziale cui segue il periodo per le osservazioni e per le eventuali controdeduzioni. L’adozione è stata pubblicata sul Burt nel dicembre 2016, nei 30 giorni dalla data di pubblicazione è pervenuta una sola osservazione di un residente per il possibile inquinamento ambientale dato dall’aumento del traffico verso lo stabilimento. Gli uffici hanno controdedotto e ora la variante è pronta per il consiglio comunale.Successivamente serviranno due concessioni edilizie: una per la costruzione della nuova strada e l’altra per l’espansione dello stabilimento subordinata all’avvenuto collaudo del nuovo tracciato di via Balestreri e alla cessione della stessa all’amministrazione comunale. Devo dire – osserva l’assessore all’urbanistica – che dal punto di vista della viabilità permangono comunque alcune criticità perché come troppo spesso è accaduto sul nostro territorio molti edifici industriali sono sorti in luoghi difficilmente raggiungibili. Per accedere alla Mennucci i tir devono passare dal viale San Gemignano e da via Nazionale, strade interne all’abitato e quindi non idonee a questo transito. Per questo all’interno del piano strutturale è stata introdotta la previsione di un breve tronchetto di strada alternativa con accesso da nord”. Il dibattito consiliare ha visto l’intervento di Virginia Lucchesi (Lucca Civica), presidente della commissione bilancio che, in seduta congiunta con la commissione urbanistica, aveva già espresso parere favorevole sulla delibera: “Si spendono tante parole, in tante sedi, su quello che si dovrebbe fare per il tessuto produttivo della città; ma arrivare oggi al termine di questo processo per la riorganizzazione del pastificio Mennucci, un processo lungo e condiviso con l’amministrazione, è dimostrazione di grande concretezza. Ricordo un sopralluogo del 2015, con la commissione bilancio, in fase di prima illustrazione del progetto. Il lavoro della commissione è stato vicino all’iter amministrativo degli uffici, che ha visto lavorare insieme molti dirigenti e funzionari. È stato fatto un grande lavoro per risolvere un problema di un’attività importante e per questo tengo a ringraziare tutti gli attori di questo processo”. Angelo Monticelli interviene nel merito: “Mi allineo alla proposta di variante, perché ritengo giusto che il consiglio comunale di Lucca assecondi la proprietà del pastificio per garantirne continuità di produzione sul territorio. Si tratta di una realtà importante per l’occupazione, di Ponte a Moriano ma non solo. Voglio sottolineare però che in quella zona la viabilità è caotica e l’auspicio è che vengano attuate soluzioni per mitigarla”. Anche Paolo Moriconi (Pd) evidenzia l’importanza di mantenere nella zona nord del Comune un’azienda “con più di 120 dipendenti e che in futuro potrebbe averne ancora di più”. Moriconi ha poi proseguito: “Uno dei problemi del nostro territorio comunale è che le zone industriali sono a macchia di leopardo. L’azienda Mennucci è stata costruita in un’area senza un accesso idoneo. Per raggiungerla bisogna percorrere via Nazionale, girare a destra e prendere lo stretto viale San Gemignano, senza marciapiedi ma ricco di ville liberty: ecco, è da lì che passano i tir e questo non può continuare per sempre. Nel piano strutturale abbiamo inserito una previsione di nuova viabilità, circa 150-180 metri di nuova strada e speriamo che la prossima amministrazione possa realizzarla. Sono arrivate, su questo punto, due osservazioni al piano strutturale da parte di alcuni cittadini che temono che una nuova strada potrebbe non giovare. Questa nuova strada, però, dovrebbe mandare il traffico verso nord fino a ricondurlo alla viabilità esistente, alla variante di Ponte a Moriano, e non riversarlo su via Nazionale come tanti dicono. Nel piano strutturale – continua Moriconi – è inserita anche la possibilità di realizzare un tronchetto ferroviario più a nord, per servire l’industria. Sono consapevole che si tratterà di un processo lungo ma credo che sia necessario andare in questa direzione per uno sviluppo armonico e sostenibile. La ferrovia c’è già, con 50-80 metri di strada ferrata si può avviare un sistema virtuoso e penso che questa ipotesi debba essere presa in seria considerazione. Voglio ringraziare l’assessore Mammini per aver portato avanti una pratica che dimostra attenzione per i problemi occupazionali”. Al momento della dichiarazione di voto, prende la parola il consigliere di Liberi e Responsabili, Pietro Fazzi: “Le aree produttive a macchia di leopardo fanno soffrire il territorio e sono d’accordo che si individuino soluzioni compatibili con la realtà lucchese, andando incontro anche alle richieste dei privati e cercando di non accumulare ritardi. Mi sarei aspettato più attenzione su queste zone da parte dell’amministrazione, magari attraverso azioni di marketing territoriale volte a delocalizzare le aziende nell’area produttiva individuata dal piano strutturale a San Pietro a Vico. Per questo motivo non parteciperò al voto”.
Fiscalità locale
Il consiglio comunale si è quindi dedicato alla pratica successiva, la conferma per il 2017 della maggiorazione della Tasi vigente nel 2016, la proroga delle aliquote e detrazioni Imu e Tasi dello scorso anno e la conferma dei valori venali delle aree fabbricabili del Comune di Lucca approvati per il 2016. L’assessore al bilancio Enrico Cecchetti ricorda, illustrando la pratica, che la legge di stabilità ha previsto anche per il 2017, l’impossibilità per le amministrazioni comunali di intervenire sulla fiscalità locale. “Il binomio di autonomia e responsabilità, per i governi locali, è molto importante e auspichiamo quanto prima un superamento di questo blocco. La proposta di delibera conferma la maggiorazione della Tasi dello 0,8 per cento per le unità immobiliari direttamente adibite ad abitazione principale appartenenti alle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici), per le quali l’aliquota complessiva Imu più Tasi è del 6,8 per mille, e per i fabbricati di categoria D5 (istituti di credito, cambio e assicurazione) per i quali l’aliquota complessiva Imu più Tasi è dell’11,4 per mille. Voglio inoltre ricordare – continua Cecchetti – per quanto riguarda l’Imu, che dallo scorso giugno, in seguito all’adozione del nuovo piano strutturale, la tassa non è più dovuta su quella aree fabbricabili divenute esterne al perimetro del territorio urbanizzato. In questa situazione invariata rispetto al 2016 – conclude Cecchetti – rimangono invariate anche le agevolazioni, per esempio per i fabbricati oggetto di ristrutturazione”. La pratica ha avuto il voto favorevole della commissione bilancio, ha ricordato la sua presidente Virginia Lucchesi, che precisa: “Quando si confermano le aliquote non è obbligatorio il passaggio in consiglio comunale, ma noi abbiamo deciso di farlo per trasparenza, per dare un segnale alla città di chiarezza in materia di tributi. Questa per noi è pratica di buona e attenta amministrazione”. Marco Martinelli (Forza Italia) interviene nel dibattivo per esprimere la sua critica alle scelte dell’amministrazione in tema di fiscalità: “L’amministrazione Tambellini, mantenendo fede alle prerogative dei governi di sinistra, in questi cinque anni ha aumentato pesantemente il carico fiscale sulle famiglie e imprese di Lucca. Questi i dati: nel 2011 la pressione tributaria per abitante era di 484,54 euro, nel 2012 primo anno di amministrazione Tambellini si è passati a 528,88 euro, nel 2013 a 651,98 euro, nel 2014 a 707,77 euro e addirittura nel 2015 si è raggiunta la consistente cifra di 736,36 euro per abitante. È del tutto evidente che per la giunta i cittadini sono solo dei bancomat, da spremere a tutti i costi per aumentare il bilancio delle casse comunali. L’amministrazione Tambellini sarà quindi ricordata solo per aver portato le tasse alle stelle a fronte peraltro di scarsi servizi per i cittadini”. Non si fa attendere la replica dell’assessore Cecchetti: “Il confronto che fa Martinelli dovrebbe essere paragonato con quello che è accaduto in ogni comune italiano negli ultimi anni, amministrato dal centrodestra come dal centrosinistra. Il Comune di Lucca in tema tributario è collocato in una fascia intermedia rispetto altri Comuni, con punte in basso come quelle delle tariffe dell’acqua. Non ha detto Martinelli quali spese pensa di tagliare per ridurre la fiscalità. Noi intanto siamo impegnati nel recupero e nella lotta all’evasione con risultati significativi”.
Acquisizione di un terreno statale ad Aquilea e demanializzazione di via Giorgi a Sant’Anna
L’assise comunale approva la delibera per passare, poi, alle pratiche di competenza dell’assessore al patrimonio, Antonio Sichi, sull’acquisizione di un terreno di circa 400 metri quadri di proprietà statale ad Aquilea. “L’assemblea dei lavori pubblici partecipati della zona nord del Comune ha individuato come prioritaria, per il 2016, la realizzazione di un parcheggio e area di attesa per la popolazione nella frazione di Aquilea. L’apertura dei termini del decreto milleproroghe che ha fatto sì che potessimo acquisire un’area con queste caratteristiche, esattamente come abbiamo fatto acquisendo l’area del genio civile per la realizzazione degli orti urbani in centro storico. Aquilea e l’organizzazione della sua storica sagra della zuppa chiedevano da anni questa opportunità che, con questa acquisizione, diviene più vicina”. Approvata la pratica, Antonio Sichi passa a illustrare la delibera per l’acquisizione in via gratuita al demanio comunale, di via Giovanni Giorgi a Sant’Anna: “Con quest’atto andiamo a normare una situazione in atto da molti anni. Benché nata come strada privata negli anni settanta, di fatto via Giorgi anche nel regolamento urbanistico è classificata come comunale. Difatti – spiega Sichi – nel tempo il Comune di Lucca nel tempo ha provveduto a illuminarla, a dotarla di segnaletica, di fognature, di nome”. Sulla questione esprime perplessità Pietro Fazzi: “La coerenza è una bella cosa e io ho voluto mantenere un atteggiamento di rispetto per le scelte dell’amministrazione quando, a inizio mandato, venne tagliata l’illuminazione pubblica di via Fornaciari a San Concordio perché strada privata, nonostante alcuni cittadini si lamentassero. Adesso però, con questa delibera su via Giorgi, non capisco se la linea è univoca oppure no. Anche via Fornaciari, d’altronde, ha avuto denominazione pubblica”. Sichi replica a Fazzi spiegando che “via Giorgi a Sant’Anna è una via di collegamento tra due strade pubbliche mentre via Fornaciari no”.
Sgravi fiscali agli esercizi che donano eccedenze alimentari: mozione
La seduta di consiglio comunale si chiude con la mozione presentata dal consigliere Renato Bonturi (Pd) che incassa 18 voti favorevoli e 2 non voto. “Questa mozione nasce in prossimità della giornata contro gli sprechi alimentari, fenomeno diffuso che ha un alto costo sociale, ambientale ed energetico. Negli ultimi anni si è sviluppata una sensibilità particolare al recupero di cibo e di medicinali attraverso donazioni. In seguito agli indirizzi europei l’Italia si è dotata di una legge, la 166/2016, che introduce semplificazioni per la disciplina delle eccedenze alimentare. Questo è un aspetto pregevole del nostro paese, anche rispetto altri paesi europei, che volentieri evidenzio. L’amministrazione comunale ha messo in atto esperienze concrete per andare in questa direzione, come il centro per il riuso e il volontariato cittadino a favore di persone in difficoltà. Con questa mozione il consiglio impegna l’amministrazione a promuovere, di concerto con Sistema Ambiente, azioni di sgravio fiscale sulla Tasi per i titolari delle utenze non domestiche che devolvano le eccedenze alimentari a enti e associazioni di volontariato e terzo settore per attività volontaristiche. Un’azione che vuole avere valore concreto ma anche simbolico, per sensibilizzare alla riduzione degli sprechi”.