Comitati sanità: “San Luca ancora senza collaudo”

19 marzo 2017 | 14:00
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Comitati sanità: “San Luca ancora senza collaudo”

Dopo le critiche del professor Piero Angelini anche i comitati sanità di Lucca rispondono per le rime alle affermazioni della Asl Toscana Nord sull’ospedale San Luca e sulla sanità territoriale. “Lo ribadiamo – dicono i comitati – Le nostre critiche sono totalmente costruttive e dettate dal buon senso dei cittadini che vivono sulla proprie pelle la realtà sanitaria e logistica del nuovo ospedale e ancora una volta portano all’attenzione di tutti istanze basate su fondamenti di verità inconfutabili”.
“Dunque l’azienda Usl 2 di Lucca – spiegano dai comitati – non può che attaccarsi agli specchi e fare di tutto per “confondere”. Ma non possono esistere due verità: la realtà è una e una sola.
Riguardo alla questione irregolarità delle certificazioni (non citata dal comitato sanità) il 16 maggio 2016 veniva riportato a nome presidente del Sior, quanto segue : “L’ipotizzata vendita (di cui al momento le aziende sanitarie non hanno formale notizia), sarebbe comunque subordinata alla conclusione delle procedure afferenti il collaudo amministrativo finale delle opere”. Quindi le nostre sollecitazioni non erano tanto riguardo all’iter della costruzione del nuovo ospedale quanto all’iter del collaudo che sembra sia tuttora in atto. Si prevede di concluderlo entro i 23 anni del project financing?”.
“Signori amministratori – prosegue la nota – per il comitato è difficile comprendere come sia possibile che, a tre anni dall’avvenuta apertura, un ospedale possa essere sempre in fase di collaudo! Chiediamo gentilmente all’azienda di esporre su internet tutte le informazioni relative ai collaudi effettuati fino ad oggi, ma anche di chiarirsi le idee al suo interno perché il comitato sanità ha i piedi per terra e quando parla sa quel che dice. Inoltre, tanto per chiarire al cittadino quello che succede nella realtà vera, non mistificata, saremo lieti anche di conoscere che tipo di interventi sono stati fatti, pochissimo tempo fa, sulle scale esterne di sicurezza, che per due mesi hanno emesso fastidiosi cigolii: sono intervenute nuove leggi che le avevano poste fuori norma? Ci sono stati problemi di collaudo? E poi il comitato sanità non ha mai parlato di “irregolarità delle certificazioni”. Ha solo ricordato alla cittadinanza che l’ospedale, a tre anni dalla sua entrata in esercizio, non sembra abbia tutte le autorizzazioni o meglio, chiariamo oggi, tutti i collaudi previsti e invitiamo l’azienda alla massima trasparenza degli atti rendendoli pubblici su internet: è un’opera pubblica o no?”.
“Riguardo alla questione della vasche volano – dicono i comitati – è difficile capire la posizione dell’azienda che ha parlato tanto ma non è giunta ad alcuna conclusione costruttiva ed efficace in tre anni. Vari tentativi di “rabbonire” il comitato, ma, come testimoniano le foto scattate il 16 marzo, in due vasche ristagna ancora abbondante acqua e… non piove da svariati giorni. Dunque, ancora una volta, saremmo lieti che l’azienda postasse sul proprio sito web la documentazione inerente a “gli interventi correttivi richiesti e soprattutto a quelli in parte già effettuati”, naturalmente se ne è in possesso. Noi confinanti delle vasche abbiamo solo assistito ad un periodico taglio dell’erba, mentre le vasche sono ancora come sono state fatte nel 2013, con lo stesso fondo senza adeguata pendenza. Avete per caso letto un libro di fiabe sul deflusso delle acque? Chi ha risposto al comitato era forse disorientato nello spazio e nel tempo per non accorgersi dell’acqua “perenne” che in due delle quattro vasche ristagna da mesi? Avete bisogno delle oltre 500 foto da noi scattate dall’apertura dell’ospedale ad oggi per capire ? Che cosa dobbiamo fare come cittadini confinanti? Predisporre ombrelloni per la pesca sportiva o aspettare inerti che una malattia da zanzara/zanzara tigre ci colpisca prima o poi?
Infine è più facile limitarsi a dire che i relativi costi sono stati detratti piuttosto che avviare la disdetta del project financing, considerati i numerosi “vizi” del nuovo ospedale. Ancora una volta ci si dimentica del cittadino beffato il cui danno, le vasche aperte, è perpetuo e non sarà mai ripagato”.