Un monumento al nonno ideato da studenti del Passaglia

Sessanta lavori, tra progetti individuali e di gruppo, hanno partecipato al concorso indetto dal centro socio-culturale per anziani Le chiavi d’oro rivolto agli studenti del liceo artistico Passaglia. Il lavoro migliore sarà reso noto giovedì (30 marzo) alle 16, nella sede del centro che si trova nella via omonima in centro storico, e vedrà corrisposto un premio in denaro di 500 euro. I ragazzi sono stati chiamati a esprimersi, con disegni, bozzetti e modelli, per un monumento dedicato alla figura del nonno che il Comune di Lucca intende realizzare nell’ambito del progetto di riqualificazione complessiva dell’area del mercato del Carmine, nella quale rientra anche il centro.
“Volevamo riconoscere al nonno l’importanza del ruolo che ricopre, di fatto, nella società odierna – commenta Luciano Luciani, scrittore e volontario del centro – sia come figura di supporto nella cura dei figli, anche dal punto di vista emotivo, sia come memoria storica e morale della famiglia. Ma il nonno, oggi, è anche colui che può offrire un aiuto economico alle giovani famiglie che vanno formandosi”. La collaborazione della dirigente scolastica, Maria Pia Mencacci, ha garantito una partecipazione ampia di studenti. La giuria che si è espressa sui lavori è composta dalla storica Simonetta Simonetti in rappresentanza del centro Le chiavi d’oro, dal vignettista Alessandro Sesti e dalla presidente della commissione sociale del Comune di Lucca, Diana Curione. Premi in denaro sono previsti anche per il secondo classificato (300 euro) e per il terzo (200 euro), più due menzioni speciali che vinceranno un premio di 100 euro ciascuna. La giuria si è detta piacevolmente colpita dalla risposta del Passaglia, dalla qualità degli elaborati e dalla varietà dei linguaggi espressivi scelti: progetti creativi e vivaci, per statue e installazioni, che probabilmente – è questa l’idea lanciata da Sesti – saranno realizzati con materiali non convenzionali, che cambieranno nel tempo. Si rifugge la staticità del bronzo e del marmo e si guarda invece a un’opera d’arte multiforme, capace di interpretare bene, nel suo evolversi, i molti ruoli che i nonni interpretano e che interpreteranno.